Marc AugèPrima di prendere l'auto, Pierre Dupont (1) ritira del denaro al bancomat. L'apparecchio accetta la carta di credito autorizzandolo a ritirare milleottocento franchi. Pierre Dupont schiaccia il pulsante 1800. L'apparecchio chiede di avere un istante di pazienza, poi emette la somma stabilita ricordandogli di non dimenticare la carta di credito. " Grazie della vostra visita " conclude, mentre Pierre Dupont sistema le banconote nel portafoglio.
Il tragitto e' facile: entrare a Parigi per l'autostrada A11 non pone problemi a quell'ora della domenica. Non deve fare file all'entrata, paga con la carte bleue al casello di Dourdan, circonvalla Parigi prendendo il raccordo anulare e raggiunge Roissy per l'A 1.
Parcheggia al secondo piano sotterraneo (zona J), lascia scivolare la ricevuta del parcheggio nel portafoglio, poi si affretta verso gli sportelli di imbarco dell'Air France. Si libera con sollievo della valigia (venti chili giusti), mostra il biglietto alla hostess chiedendole di poter aver un posto fumatore dal lato corridoio. Sorridente e silenziosa, la donna fa un cenno con la testa dopo aver verificato sul suo computer, poi gli da' biglietto e carta di imbarco. "Imbarco satellite B ore 18" (2) precisa. Si presenta in anticipo al controllo di polizia per fare qualche acquisto al duty-free. compra una bottiglia di cognac (un souvenir della Francia per i suoi clienti asiatici) e una scatola di sigari (per uso personale). Ha cura di conservare la fattura assieme alla carte bleue.
Scorre rapidamente con lo sguardo le vetrine lussuose -gioielli, abiti, profumi-, si ferma alla libreria, sfogliando qualche rivista prima di scegliere un libro poco impegnativo -viaggio, avventura, spionaggio-, poi riprende la sua passeggiata senza impazienza.
L'uomo assapora la sensazione di liberta' datagli sia dall'essersi sbarazzato del bagaglio sia, piu' intimamante, dalla certezza di dover solo attendere il corso degli avvenimenti una volta " messosi in regola " grazie al fatto di aver intascato la carta di imbarco e di aver declinato la propria identita'. " A noi due Roissy! ": non e' in questi luoghi sovrappopolati, dove si incrociano ignorandosi migliara di itinerari individuali, che sussite oggi qualcosa del fascino incerto dei terreni incolti, delle sodaglie e degli scali, dei marciapiedi di stazione e delle sale d'attesa dove i passi si perdono, di tutti i luoghi dell'incontro fortuito dove si puo' provare fuggevolmente la possibilita' residua dell'avventura, la sensazione che c'e' solo da " veder cosa succede "?
L'imbarco avviene senza problemi. I passeggeri con la carta di imbarco segnata Z sono invitati a presentarsi per ultimi, facendoli cosi' assitere un po' divertiti al leggero e inutile pigia pigia delle lettere X e Y all'uscita del satellite.
Attendendo il decollo e la distribuzione dei giornali, sfoglia la rivista della compagnia arerea e impagina il possibile itinerario del viaggio percorrendolo col dito: Héraklion, Larnaca, Beirut, Dharan, Dubai, Bombay, Bangkok- piu' di novemila chilometri in un batter d'occhio e qualche nome che di tanto in tanto ha fatto parlare di se' la cronaca. Do' uno sguardo alle tariffe di bordo esentasse (duty-free price list) verifica che le carte di credito siano accettate anche sui voli a lunga percorrenza, legge con soddisfazione i vantaggi della "business class" , di cui beneficia grazie alla intelligente generosita' della sua ditta ( "a Charles de Gaulle 2 e a New York, i saloni Le Club permettono di distendersi, di telefonare, di inviare, un fax o di utilizzare un Videotel... Oltre ad un'accoglienza personalizzata e ad un'attenzione costante, la nuova poltrona Espace 2000- Spazio Duemila- posta sui voli a lunga percorrenza e' stata concepita piu' larga, con uno schienale e un poggiatesta regolabili separatamente... ").
Presta un po' d'attenzione al pannello di comando digitale della sua poltrona Espace 2000, poi si riemmerge nella pubblicta' della rivista, ammirando il profilo aereodinamico di qualche nuova automoile, le foto dei grandi alberghi di una catena internazionale, un po' pomposamente presentati come "i luoghi della civilta' " (la Mammounia di Marrakech, " che fu un palazzo prima di essere un albergo di lusso" (3), il Metropole di Bruxelles, " ove vivono ancora gli splendori del XIX secolo "). Poi si sofferma sulla pubblicita' di un'auto con lo stesso nome della poltrona, Renault Espace: " Ad un certo punto, il bisogno di spazio si fa sentire...Ci prende senza avvisarci. Poi, non ci lascia piu'. L'irresistibile voglia di avere uno spazio proprio. Uno spazio mobile che ci portera' lontano. Avremo tutto sottomano e non manchera' nulla... ". Come nell'aereo, insomma. " Giu' lo spazio e' in voi...Non siamo mai stati tanto bene sulla Terra come nello Spazio", conclude ammiccante la pubblicita'. (4)
Si decolla. Sfoglia rapidamente il resto della rivista, soffermandosi qualche secondo sull'articolo L'ippopotamo, signore del fiume, che comincia con un'evocazione dell'Africa " culla delle leggende " e "continente della magia e dei sortilegi"; un colpo d'occhio ad un reportage su Bologna ("Ovunque si puo' essere innamorati, ma a Bologna si e' innamorati della citta'"). Una pubblicita' in inglese per un videomovie giapponese cattura per un istante la sua attenzione ("Vivid colors, vibrant sound and non-stop action. Make them yours forever") per la forza dei suoi colori. Gli continua a tornare in mente un motivo di Trenet da quando, nel primo pomeriggio, l'ha sentito alla radio sull'autostrada. L'allusione alla " foto, vecchia foto della mia gioventu' " ben presto , e' stato detto, non avrebbe piu' avuto senso per le generazioni future. I colori del presente per sempre: la macchina fotografica-congelatore. Una pubblicita' della carta Visa riesce a rassicurarlo (" Acccettata a Dubai e ovunque voi viaggiate...Viaggiate con fiducia con la vostra carta Visa "). Poi getta uno sguardo distratto su alcune recensioni di libri e, per interesse professionale, si attarda un istante su quella che riassume un'opera intitolata Euromarketing: "L'omogeneizzazione dei bisogni e dei comportamenti di consumo fa parte delle tendenze forti che caratterizzano il nuovo ambito internazionale dell'impresa...A partire dall'esame dell'incidenza del fenomeno di globalizzazione sull'impresa europea, sulla validita' e il contenuto di un euromarketing e sull'evoluzione prevedibile del marketing internazionale, vengono dibattute numerose questioni ". Per finire, la recensione evoca " le condizioni propizie all sviluppo di un mix il piu' standarizzato possibile " e " l'architettura di una comunicazione europea ".
Un po' sognante, Pierre Dupont ripone la sua rivsita. La scritta Fasten seat belt (5) si spegne. Si aggiusta la cuffia, scegle il canale 5 e si lascia invadere dall'adagio del concerto n.1 in do maggiore di Joseph Hayden. Per qualche ora (il tempo di sorvolare il Mediterraneo, il Mare Arabico e il golfo del Bengala), sara' solo.
(Prologo in Marc Auge', Non-lieux, Seuil Parigi, 1992 (trad.ital. Nonluoghi , Elèuthera, 1993. Traduzione del francese di Dominique Rolland)
1 Come dire il signor Rossi (N.d.T.)
2 Nell'aeroporto parigino Satellite e' il nome che viene dato alle aree di attesa da cui ci si imbarca (N.d.T.)
3 Qui c'e', nel testo originale, un gioco di parole di cui la traduzione perde il senso : qui fût palais avant d'être palace (N.d.T.).
4 Per cogliere il gioco di parole della pubblicita' bisogna tenere presente che in francese "spazio" si dice appunto espace, come il nome dell'auto e della poltrona in questione (N.d.T.)
5 "Allacciare le cinture" in inglese nel testo (N.d.T).