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Carta Bianca per l'arte a venire invita tutti a contribuire con le proprie idee e le proprie proposte sulla concezione, sull'organizzazione, sulle attività possibili dei nuovi spazi per l'arte contemporanea. Anche proposte che appaiono strane, irrealizzabili o parziali possono diventare occasione di dibattito e patrimonio comune. -->

A blank sheet for the art to come invites you to share your ideas and proposals for the conception, organization and possible activities to be planned in the new spaces for the Contemporary Art. Even ideas that appear strange, unrealistic or incomplete could build up a public debate. -->



--> Il 21 febbraio 1999 in occasione della chiusura del Concorso per il Centro di Arti Contemporanee a Roma, il quotidiano "Il Manifesto" ha offerto a Carta bianca per l'arte a venire una pagina del giornale quale spazio di azione/discussione pubblica sui rapporti che l'arte può stabilire con le realtà urbane e gli spazi ad essa dedicati.

Varie amministrazioni locali, e non soltanto il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, si pongono il problema di dotare città e regioni in varie parti d'Italia (da Roma a Rovereto, da Bologna a Firenze...) di strutture museali per l'arte contemporanea. Un dibattito pubblico, aperto ad addetti ai lavori (artisti, curatori, architetti) come anche a persone appasionate o curiose, può essere, in questo momento, non solo intellettualmente stimolante, ma utile e propositivo. La contemporaneità, intesa come territorio problematico, riguarda tutti, più o meno allo stesso modo. Chi interroga la contemporaneità - si tratti di un'artista oppure no - fa qualcosa che non riguarda solo se stesso ma tutti i suoi contemporanei. La questione del museo, degli spazi, dell'organizzazione e della concezione dell'arte è una questione che concerne la/le comunità

Carta bianca per l'arte a venire intende sollecitare la politica culturale dei futuri centri per l'arte contemporanea affinchè vadano oltre l'organizzazione di spazi fisici per le mostre e per le nuove acquisizioni, e si propongano il fine di promuovere, accogliere e rendere pubbliche le attività che nascano al suo esterno come forme indipendenti di intervento artistico.
Perchè non pensare a: un museo Juke box in cui vado, tiro fuori dal deposito e metto in esposizione temporanea l'opera che voglio vedere? Oppure a un museo condominiale, che organizza eventi e mostre negli spazi semipubblici di un condominio? Oppure ancora ad un museo porta a porta per cui per cui scelgo in un catalogo un artista che viene appositamente a casa mia a fare un intervento? Oppure a un museo conviviale con incontri di gruppo, degli artisti fra loro e con il pubblico, magari attorno al tavolo da pranzo? O al museo dei sotterranei del museo in cui i depositi e gli altri spazi "non espositivi" sono completamente accessibili per il pubblico? O al museo specchio, uno spazio che rende note (espone) cose che succedono in altri luoghi?

--> On february 21st 1999, in occasion of the announcement of the winner of the Competition for the new contemporary art center in Rome, the daily "Il Manifesto" has offered to a Blank sheet for the art to come a white page of the newspaper. This space was meant to filled in by the readers realizing a public a public action/debate about the relation between art and its urban spaces.

In Italy not only the Ministry of Culture but also various Public Administration (as Rome, Rovereto, Bologna, Florence) are discussing future museums for Contemporary Art.
Today a public debate, open to either artists, curators, architects curious or amateurs could be intellectually stimulating and usefull. Contemporary reality, in terms of problematic ground, involves everyone more or less in the same way.
Whoever inquires actuality - either being artist or not - does something that involves everybody else too. The debate around a new museum, its spaces, organization and art conception regards the whole community/communities.

A blank sheet for the art to come aims at provoking a cultural policy for the future Contemporary Art Centers that goes beyond the traditional disposition of the exhibition spaces: wants to promote, register and communicate also the activities that happen elsewhere as independent forms of artistic expression.
Why not think of: a "juke-box museum", where you can choose and take out for a temporary exhibit what you wish from the museum's deposit? Or a "condominium museum", where events and exhibits could be realized in semiprivate spaces? Or a "door-to-door museum" in which you can choose an artist from a catalogue and have him perform something in your home? Or a "convivial museum" where artists and public can meet together, may be sitting around a dining table? Or an "underground museum" where the deposit and the other non public spaces are instead open to the public? Or the "mirror museum" where what is happening elsewhere is made visible?

Carta bianca per l'arte a venire
è un'iniziativa di:
promoted by:

Alberto Alessi
Carmelo Baglivo
Bulk
Francesco Careri
Silvia Cioli
Luca Galofaro
Alberto Iacovoni
Ian+
Luca La Torre
Anna Lombardi
Gabriele Mastrigli
Mao
Luca Montuori
Cesare Pietroiusti
Bartolomeo Pietromarchi
Progetto Oreste
Lorenzo Romito
Stalker
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