Carlo Bach

Carlo Bach presenta una suggestiva installazione in cui una serie di oggetti di uso quotidiano, saranno visibili benchi privati dei loro colori originali. Grazie a una luce ai vapori di mercurio la stanza che accoglie l'installazione apparira' come una vecchia foto d'epoca colore seppia. Sara' messa a disposizione una torcia elettrica che consentira' allo spettatore di 'ridare il colore' agli oggetti. L'artista continua cosi' un discorso personale di ricerca artistica che ruota intorno alla percezione e agli stravolgimenti sensoriali a cui siamo sottoposti con una sempre maggior frequenza. Come anche nelle sue opere precedenti ( i "castelli di sabbia"), lo spettatore e' spinto a riconsiderare la propria memoria visiva e conseguentemente la sua lettura.

Carlo Bach e' nato a Colonia nel 1967. Vive e lavora a Trieste. Sue mostre personali sono state organizzate a Trieste (Juliet; galleria Lipanjeputin) a Milano (galleria Ciocca) a Padova (Perugi arte contemporanea) e a Mannheim in Germania (Galleria Fanzone). Ha partecipato a numerose mostre collettive a Milano ("Ezra Pound e le arti" al Palazzo Bagatti Valsecchi) a Venezia (galleria Bevilacqua La Masa) a Roma ("Natura Naturans" a cura di Maria Campitelli al museo di Storia Naturale e alla galleria Bonomo) a Udine (Nuove Contaminazioni" a cura si Sabrina Zannier ai Musei Civici) a Rovereto ("Il divenire del segno" a palazo Alberti).