Luisa Rabbia

Il suono di un respiro profondo risuona nello spazio; in un angolo, riverso su di un materasso, un corpo antropomorfo con due teste unite da un unico collo lunghissimo. Come in altre precedenti installazioni, anche in "Interfaccia" l'artista compie un'indagine su possibili mutazioni del corpo, variazioni di una possibile futura anatomia. Ogni testa mostra un solo orecchio, ricavato dal calco dell'altro: uno scambio intimo che diventa corporeo, come se al di là ai pensieri potessimo anche scambiarci parti anatomiche. Opere che oltre ad echeggiare temi d'attualità, come il corpo 'cyborg' e la manipolazione genetica, parlano di sentimenti atavici che da sempre appartengono all'uomo.