FERNANDO DE FILIPPI - accademie e nuove tecnologie |
Nella prolusione di un convegno, recentemente tenutosi nel nostro Istituto sul rapporto tra "Arte e Scienza", affermavo che, all'interno del dibattito sullo stato dell'arte, fosse possibile sostenere con certezza che la nostra s'avviava a caratterizzarsi sempre di piu' come l'era della tecnologia. Nessun linguaggio, nessuna forma d'espressione della cultura e della comunicazione e' riuscita a sottrarsi al confronto con i mutamenti indotti dallo sviluppo dell'universo tecnologico. Il mondo delle immagini e il sistema delle arti visive, ammaliato e affascinato dalle nuove conquiste, Internet, Realta' Virtuale, immagini di sintesi, si e' immediatamente imposto radicali mutamenti delle strategie operative, spostando l'asse dell'interesse da una lenta e faticosa pratica del fare, all'acquisizione di una strumentazione tecnologica capace di sostituire il momento della prassi. Di conseguenza, la riduzione dello scarto tra idea ed esecuzione, ha determinato quel veloce regime dei mutamenti che caratterizza il momento attuale in tutti i settori della creativita'. A fronte di questi radicali mutamenti, le Accademie in Italia continuano ad essere governate da normative risalenti al 1923 incapaci di recepire quelle nuove necessita' formative che l'apparizione di questi nuovi linguaggi richiederebbero. Se solo pensiamo infatti agli sviluppi tecnologici che sono intercorsi da quella data ad oggi e la recente rivoluzione telematica, possiamo paragonare le nostre Accademie ad un battello a remi che cerchi di gareggiare con un missile nucleare, mentre la quasi totalita' delle Accademie europee si sono riformate, aumentando il ventaglio delle opzioni e legandosi al mondo del lavoro e delle nuove professioni. In attesa dei regolamenti applicativi della legge sull'autonomia che ci consentira' di attivare, a fianco di quelli tradizionali, una serie di indirizzi legati al mondo del lavoro, abbiamo scelto di utilizzare ogni possibilita' per permettere agli studenti che lo richiedano di operare una riconversione nei campi delle nuove tecnologie o delle nuove professioni. Con i finanziamenti del Fondo Sociale Europeo abbiamo attivato quindi una serie di Master e con altri piccoli finanziamenti una serie di seminari, convegni, stage etc. Che sia l'Accademia a promuovere una manifestazione come Generazione Media, nonostante le carenze e i contrattempi precedentemente denunciati, non deve sorprendere. Non e' sufficiente apprendere l'uso delle nuove strumentazioni per creare immagini d'arte. La conoscenza approfondita della storia e delle pratiche del disegno, della pittura e della scultura, consentono d'affrontare le nuove possibilita' espressive con un retroterra d'esperienze che certamente influiranno nella definizione delle nuove immagini. L' Accademia con questa manifestazione saluta l'avvento dei nuovi linguaggi multimediali, mettendo pero' in guardia docenti, studenti e pubblico contro l'equivoco di potersi improvvisare creatori di opere d'arte grazie ad effetti ottenuti mediante il video e le sue fiction che, se non riscattati dal momento della creazione, restano pure forme di comunicazione e di informazione. Per dirla con Maldonado "l'informatica non deve sostituire tutto il mondo dell'esperienza artistica... ma creare un'influenza reciproca fra questi due ambiti." Credo che il mondo dell'informatica possa aprire indicazioni fortemente creative e al contempo dare un respiro all'alternativita' personale... il maggiore problema attuale e' quello di sapere se le nostre autorita' sono disponibili ad affrontare una riforma nel campo delle arti e in quello della scuola, investendo in queste nuove tecnologie.
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