MASSIMO UBERTI
La casa sospesa, 1996
cibachrome 100x150 cm
Nell'Estetica Hegel tratta l'architettura
come la prima
delle arti. Il problema dell'opera
d'arte è il problema della sua origine.
L'origine dell'architettura va rintracciata
nell'architettura delle
origini. Come inizio dell'architettura
si citano una volta una
caverna, un'altra un tronco, ma questi
inizi non ci fanno
comprendere concettualmente l'origine.
"Se noi ora ci volgiamo
ai primissimi inizi dell'architettura,
quel che possiamo
considerare come il cominciamento sono
la capanna in quanto
abitazione dell'uomo, ed il tempio
come recinto che abbraccia il
Dio e la sua comunità".
Capanna e tempio, casa dell'uomo e del
dio, sono i due edifici in cui l'architettura
si manifesta
all'origine. Ma capanna e tempio nascono
per essere abitati: il
tema dell'abitare è il tema
dell'architettura e dell'arte stessa che
in essa originariamente si manifesta.
"La capanna e la casa del
dio presuppongono abitanti, uomini,
statue di dèi, ecc., per i
quali sono state fatte". Tanto
Quatremère de Quincy che
ViolletleDue descrivono
la costruzione della capanna
primitiva. La capanna simbolica,
che diventerà il modello
dell'architettura greca. Sarà
Piranesi a contrapporre "quelle
capanne di legno da cui alcuni credono
che i Greci abbiano
tratto le regole per ornare la loro
architettura" alla tradizione
dell'architettura in pietra che i Romani
avevano derivato dagli
Etruschi e attraverso loro dagli Egizi,
primi inventori. "La
capanna era costruita da quattro elementi
radicali e irriducibili:
il focolare che é il fondamento
'morale' di un insediamento, le
pareti, il pavimento, il tetto"
(Joseph Rykwert). Questi quattro
elementi basilari corrispondono non
a quattro materiali, ma ad
altrettanti modi di operare: modellare
per il focolare (ceramica),
intrecciare per le pareti (tessuto)
e in seguito muratura per le
pareti, carpenteria per il tetto
e il pavimento. Ma immaginiamo
che queste pareti prima tessili, poi
opera di falegnameria, infine
in muratura, si assottigliano sempre
più, diventino diafane, si
lascino attraversare dalla luce e assumano
la dimensione della
trasparenza: avremo il grattacielo,
la casa di vetro immaginata
dall'utopia razionalista di Mies van
der Rohe, il "puro folle".
Oppure avremo la serra, la casa della
vita vegetale, la vita delle
origini, l'origine della vita.
Laura Cherubini
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