Nato a Londra nel 1966, dove vive


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Milano. Piazza San Babila, come per le zone adiacenti piazza Diaz, o piazza Missori, è il risultato del piano regolatore fascista che negli anni Trenta dà luogo allo sventramento e ricostruzione di vari luoghi cittadini. L'intervento in questo caso si compie tramite un tracciato di collegamento con piazza della Scala, una zona completamente trasformata da massicce volumetrie, dall'apertura di corso Matteotti, di gallerie e passaggi coperti che la trasformeranno in centro direzionale e commerciale. Per ciò diviene luogo simbolico di una città che si caratterizza come polo economico italiano, tanto da divenire negli anni luogo di ritrovo dei giovani di destra, i cosidetti Sanbabilini, a cui si sovrappongono negli anni Ottanta i Paninari.
L'artista inglese propone di installare un terminale video collegato all'agenzia Reuters. Da questa riceve, a tutte le ore, pure notizie sulle quali l'artista interviene. Con tale operazione intende segnalare la qualità di servizio che l'arte può avere nei confronti dei cittadini e continua l'analisi dei sistemi di informazione e detenzione dei dati forniti dai centri di comunicazione.