Ercolano. Fondata dal leggendario Ercole ai piedi del Vesuvio, fu cittadina aristocrtica distrutta dall'eruzione del 79 a.C. Per cui visitate i prestigiosi scavi: Casa di Argo -colonne e pilastri stuccati- , Casa dell'Albergo -con terrazza verso la marina-, Casa dell'Atrio a Mosaico -dalle pareti dipinte-, Casa del tramezzo di legno -con facciata adorna del portale originario-, le Terme -divise in maschili e femminili-, Casa Sannitica -pianterreno decorato da pitture-, Casa del rilievo di Oreste -decorata in epoca flavia-, Casa dei Cervi -mosaici con cervi assaliti da cani. Ma, la lava oltre a distruggere crea un fertile terreno quella Campania felix dall'eccezionale complessità colturale che aiuta a capire la fioritura della natura morta che caratterizzò la pittura napoletana del Seicento e Settecento. Tra Cinquecento e Ottocento si sviluppa quel fenomeno di residenza in campagna con l'edificazione delle ville Vesuviane: Campolieto -a pianta quadrata e croce greca-, Ruggiero -con stucchi di spiccato gusto rococò-, Bruno -dalla bianca volumetria- e Letizia -interessanti elementi morfologici di gusto neoclassico e futuro giardino di Ontani.
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Per una delle ville Vesuviane di Ercolano in corso di restauro l'artista ha deciso un progetto di giardino-labirinto a forma di albero ontano. Si tratta di un'opera impegnata su vari fronti del sapere che vanno da quello artistico a quello botanico: statue, anfiteatro, lampioni e forme figurate in vari materiali. Vi si piantano alberi, siepi e fiori che, ordinati, curati e potati danno vita ad un'opera di valore artistico-ecologico in cui si incontrano natura e cultura. Non solo per gli occhi, ma anche altri sensi e attività: odori, rumori, piè passeggiare, giocare, sostare, riposare, perdersi dentro il labirinto dell'arte.
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