Italia. Atlante: penisola 321.700 Kmq. Stato dell'Europa centro-merid. orientata da N.O. a S.E.
Abitanti c.a. 56.000.000 con densità di 187 per Kmq. Clima: continentale freddo, padano, mediterraneo. Economia: riduzione della superficie agricola, siderurgia, automobile-FIAT, tessile, turismo, sommersa.
Un edificio da ristrutturare possibile in ogni luogo d'Italia. Questo tipo di costruzione è per l'artista un'opera museo alla cui ristrutturazione parteciperanno anche altri artisti invitati a ricostruire pavimenti, pareti, solai, finestre, ecc. Si tratta di un'opera corale come si trattasse di una cattedrale medievale. L'arte è chiamata ad un'azione collettiva, dove non è importante l'azione individuale, ma la collaborazione che gli artisti sapranno attivare, quindi non solo un lavoro sulla forma, ma anche sul comportamento, sulle relazioni, sulla comunicazione.
|
ISOLA OCCIDENTALE
Per Isola Occidentale intendo questo luogo, proprio qui dove è necessario sostenere un proprio deviare per sperare che le necessità si ribaltino in una fisica e antropologica domanda. L'Isola Occidentale è questo luogo che istericamente si rifiuta di aprire una qualsiasi propria frontiera anche ad una domanda che spinge e preme perchè è umanamente più compiuta e necessaria. Che nessuno giunga dal mare!
Nessun luogo è possibile, nè sul territorio italiano, nè in nessun altro angolo di questa isola. Non è posibile, perchè un corpo malato guarda sempre se stesso e non è in grado di accettare alcunchè come naturale, come parte della vita fuori da sé.
In questa mostra si propone un'intervista si illustra il progetto per un museo e la sua necessità. Un museo che come una cattedrale è claufostrofobicamente rivolto verso l'interno. Parla un proprio linguaggio, interroga solo se stesso. Come una cattedrale ad un certo punto è terminata, perchè non restano più pareti bianche, perchè i propri riti, i significati, le icone, tutto è stato illustrato.
Qui resta una possibilità, insistere e costringersi nel vicolo cieco. La medicina, forse, è nell'acuire il male. Bisogna aumentare la dose, rendere l'ambiente ancora più claustrofobico, insistere ancora sul nostro linguaggio. Perchè una sovrapposizione, per ripetizione, per distruzione tutto si riduce ai termini necessari, forse una rigenerazione possibile.
|