Gate 5 : Networking 2004-2005 - My home. Una casa in città


Promosso da Regione Toscana - TRA ART e dai comuni di
Firenze, Livorno, Monsummano Terme, Pontedera, Prato, Seravezza.
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 Gulsun Karamustafa, Pontedera
 Gea Casolaro, Serravezza
 Zineb Sedira, Firenze
 Dragana Parlac, Prato
 Katarzyna Kozyra, Monsummano
 Doris Bloom, Livorno
 
Pratiche artistiche nella città delle città

Matteo Chini

Un'area vastissima su cui appaiono ammassi di ferraglia contorta, macchinari rugginosi, balle di carta di giornale rigidamente squadrate e lì vicino un enorme hangar dentro cui piove una luce straordinariamente bianca e in mezzo qualcuno ha scavato un tunnel per il centro della terra. Oppure le stanze segrete di una villa o di una fortezza, sale e cunicoli che girano intorno a un cortile invaso dalle piante e tutto intorno strane fabbriche antiche e case ritagliate dalle correnti rapide del fiume. O ancora gli ambienti incredibilmente vuoti di un teatro, le corde e gli argani nascosti per alzare il sipario, i corpi dei ballerini che si muovono lentissimi sopra un parquet perfettamente liscio.
Sono solo alcune immagini dei luoghi attraversati da Networking. La fabbrica Piaggio di Pontedera, la Villa Medicea di Seravezza e il teatro La Goldonetta di Firenze. Luoghi che hanno poche cose in comune. Tra queste il fatto di far parte del corpo materiale del territorio. Di essere cioè ancora soggetti a continui cambiamenti per adeguarsi a nuove funzioni confrontandosi con la vita sociale più immediata della regione. I loro cittadini li vivono giorno per giorno e li conoscono nel presente disponendone come di un bene vivo, lontano dalla distanza culturale di altri edifici pubblici o storici.
La particolare importanza di questa geografia per lo più marginale rispetto ai grandi flussi turistici è apparsa spesso assai chiaramente durante i laboratori di Networking. Spesso i partecipanti (e non solo loro) hanno vissuto con entusiasmo la loro scoperta. «Se non avessi partecipato, non avrei mai visto...» è una frase che è stata assai ricorrente nelle giornate di lavoro. Fornendo un'occasione - di certo non frequente - di collegarli tra loro, Networking ha costruito qualcosa di più di un circuito di pratiche relazionali per l'espressione contemporanea. I luoghi individuati come sedi del progetto sono stati quelli le cui funzioni più si prestano ad essere ridefinite non solo dalle pratiche creative dei giovani artisti ma dagli usi mutevoli di ogni aggregato sociale. Luoghi metamorfici e dinamici dunque, dotati di visibilità e di facile viabilità. L'unione ideale di questi siti decentrati e magnetici ha scoperto una ricca trama di possibilità alternative rispetto a quelle offerte dai consueti contenitori storici o espositivi.
Essi infatti punteggiano le vie di comunicazione di una sorta di città metropolitana. Una ''città delle città'' - come l'ha chiamata Pier Luigi Cervellati - una ''città orizzontale e verticale'' per ora soltanto in potenza, che attende nuove operatività per attivarsi e innervare una vasta area regionale. E che ha già dato l'idea di collegare tra loro realtà dissimili ma integrabili come lo spazio autogestito Elettropiù e il museo laboratorio di Città Sant'Angelo. Esperimenti che fanno ben sperare per il futuro. Ma che già da ora hanno permesso un riavvicinamento tra esperienza sociale e pratiche estetiche. Troppo spesso infatti i giovani artisti sono portati a sradicare i loro interventi dall'esperienza tangibile del loro orizzonte. Complice l'educazione artistica impartita nelle scuole o nelle Accademie, che tende a preservare saperi e tecniche ma allontana gli artisti dal paesaggio umano nel quale le loro opere dovrebbero trovare ispirazione. Robert Rauschenberg diceva che ''l'Arte ha tutto a che vedere con la vita, ma non ha niente a che vedere con l'Arte''. Una frase questa che potrebbe riassumere l'esperienza che curatori ed artisti hanno vissuto stando accanto ad artiste come Gülsün Karamustafa, Gea Casolaro e Zineb Sedira. Da loro infatti hanno più che altro imparato a prestare attenzione in primo luogo a ciò che li circonda esplorando lo spazio urbano, analizzandone posizione rispetto ai flussi e alla comunicazione, calcolandone le risorse tecnologiche, ambientali ed economiche. Imparando che l'arte non ha niente a che fare con l'arte i workshop di Networking hanno restituito alle loro opere un significato umanamente più intenso.

Matteo Chini

Matteo Chini è nato a Milano nel 1965. Ha studiato storia dell'arte contemporanea a Firenze con Antonio Del Guercio e Ester Coen. Si è in seguito specializzato all'Università di Paris-X e a Bologna sotto la guida di Renato Barilli. Ha pubblicato numerosi saggi - in particolare su Osvaldo Licini e Lucio Fontana - studi, articoli specialistici e una serie di monografie (Klimt, Kandinskij, Klee) per le edizioni Giunti con cui nel 2003 ha realizzato anche il volume Pop Art. Miti e linguaggio della comunicazione di massa.
Attualmente insegna Fenomenologia delle arti contemporanee all'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e Contemporary art history presso lo Studio Art Centers International.
Al lavoro di storico dell'arte contemporanea ha sempre unito una grande attenzione per l'arte emergente collaborando con emittenti radiofoniche, quotidiani e riviste - tra cui Controradio, Il Manifesto e ''Flash Art'' - o realizzando come curatore indipendente eventi e progetti espositivi tra cui Comparaisons e Events - in collaborazione con l'Archivio Giovani Artisti - o la sezione fiorentina di Gemine Muse del 2003 presso il Museo Archeologico. Vive e lavora principalmente a Firenze.

INCROCI
articoli pubblicati nel Network UnDo.Net:

Iniziative di confronto

Atmosfere Metropolitane L'arte attraverso mostre, video, incontri, informazioni da giovani critici da diverse citta' del mondo. La citta' non come luogo geografico ne come "non luogo": la cittá come 'contesto' e 'comunitá'.

numero zero Manifestazione promossa dalla Provincia di Milano nell'ambito di "inContemporanea, la rete dell'arte", un progetto di supporto alla produzione e promozione dell'arte contemporanea intesa come risorsa utile alla crescita del territorio non solo dal punto di vista culturale ma anche sociale ed economico.

Rotte Metropolitane 2005 Tre mostre collettive incentrate sullo stimolare una riflessione attiva sul tema della relazione e dell'incontro nello spazio pubblico. Progetto a cura di Lorenzo Bruni.

Senza titolo per parlarne. Arte e linguaggi nei territori in trasformazione Secondo Seminario di Ricerca e Formazione presso la Fondazione Baruchello a cura di Carla Subrizi. Progetti di Mauro Folci e Osservatorio nomade.

QUI. New release Primo incontro organizzato per dare modo ai giovani critici e curatori italiani di riunirsi e dialogare. Ideato e realizzato da UnDo.Net - Synapser in collaborazione con Giacinto Di Pietrantonio alla Gamec di Bergamo.

Senigallia Dream Prima edizione di Factory, format TV ideato da LuigiMaria Perotti a cura di Bartolomeo Pietromarchi. 5 artisti -Elisabetta Benassi, Norma Jeane, Dragana Parlac, Jorge Peris, Enzo Umbaca- sono intervenuti in diversi luoghi della citta'.

Giovani, Arte e Citta' La giovane arte italiana nello scenario internazionale: opportunita' e problemi. Il convegno e prima occasione di confronto con alcune realta' europee, si propone di orientare le iniziative di promozione e sostegno degli artisti italiani. Organizzazione GAI

Con altri occhi La citta' attraverso lo sguardo di un gruppo di giovani artisti. Un ritratto complesso e ironico, critico e variegato. A cura di Katia Anguelova e Roberto Pinto

The Utopian Display Platform Terza edizione degli incontri internazionali sull'attivita' curatoriale contemporanea, ciclo di conferenze, seminari, workshop ed esposizioni. Promossa da NABA a cura di Marco Scotini e Maurizio Bortolotti

Altre risorse e articoli

Non parto e non resto perche' non so dove sono Dialogo/progetto di Gea Casolaro, Bernardo Giorgi e Michele Dantini. In Magazine su Aperture Numero 17

Les reflexions dangereuses Dialogo fra luca&valerio, Jane Dowe, Marten Spangberg, Andrea Lissoni. A cura di di Luca Lo Pinto e Valerio Mannucci su Nero Magazine numero 6 settembre 2005

Fantasmi metropolitani Articolo su Franco Angeli di Patrizia Ferri in Art e Dossier 202, luglio/agosto 2004

L'interpretazione nella fotografia d'architettura e urbanistica Articolo di Francesca Sprecacenere su Around photography numero 2 luglio - settembre 2004

Sguardi incrociati sul mondo di Marina Sorbello ''Profetico e di stringente attualita' il filo conduttore che Okwui Enwezor ha proposto per le sue Platform "Democracy Unrealized" premessa di Documenta 11''

Giancarlo de Carlo intervistato da Stefano Boeri, Rem Koolhaas e Hans Ulrich Obrist.

To-present Gabi Scardi: "La public art e' una delle tendenze piu' feconde dell'arte contemporanea perche' permette agli artisti di uscire dagli spazi deputati per interargire con la vita quotidiana..." in TO-Present progetto web a cui partecipano le voci di artisti e critici circa gli eventi del panorama torinese. (autunno 2003)
commento audio di Gabi Scardi

 
CONFRONTI

Matteo Chini
Lettera a Gülsün

Matteo Chini
I limiti del linguaggio

Gulsun Karamustafa
Carissimo Matteo ...

Gea Casolaro
Da questo workshop ...

Matteo Chini
Notizie dal workshop

Lorenzo Bruni
Workshop con Zineb Sedira svoltosi nella città di Firenze

Matteo Chini
Presentazione della mostra finale di Sedira

Dragana Parlac
Condurre un laboratorio ...

Katarzyna Kozyra
Oggi non c'é più casa