Gate 4 : Networking - Le citta' della gente


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 Stalker. Foto di Andrea Abati
 
Osservatorio nomade - ON/Livorno - Workshop

Stalker

Livorno, Bottini dell'Olio, 18 - 22 marzo 2003

Vuoti di memoria

L'inizio dei bombardamenti su Baghdad ha visto accadere a Livorno il crollo di un palazzo. Un drammatico risveglio per una citta' che per un caso del destino trova ancora una volta inciso nel proprio corpo il segno di una guerra anche se di un'altra guerra.
Una coincidenza che ha aperto in questa citta' un passaggio attraverso un vuoto di memoria, il piu' grande dei vuoti di memoria, l'aver dimenticato l'orrore della guerra.
La pratica di attraversare i vuoti che siano essi nello spazio, nel senso e o nella memoria e' per noi una esperienza conoscitiva e nello stesso tempo una pratica trasformativa, li' dove il nostro stesso passaggio diviene connessione, relazione, senso che emerge tra persone e luoghi indifferenti o estranei.
Ai Bottini dell'Olio vorremmo raccontarvi quella che e' stata la nostra esperienza di questi giorni di workshop, l'attraversamento di meravigliose amnesie cittadine, il palazzo di vetro, Il Corallo, L'ex Spica, i magazzini del porto, i fossi, ma prima ancora vorremmo attraversare con voi un altro vuoto di memoria, percorrendo insieme il ricordo di questo spazio come luogo di accoglienza per sfollati nel dopoguerra.
Al fondo di questo attraversamento vi proponiamo un piccolo convitto, un momento di convivialita', non certo una festa, ma un momento di accoglienza, in questa citta', fondata su un atto di accoglienza, le Livornine, e su un piatto, il cacciucco, espessionedella ricchezza delle diversita', del rispetto degli altri e implicitamente del rifiuto della guerra. Luoghi comuni, forse, della storia cittadina ma anche vuoti da attraversare in questa realta' sempre piu' priva di memoria, di creativita' e di rispetto per gli altri.

L'osservatorio nomade

L'osservatorio nomade e' un soggetto di ricerca creativo, aperto e dinamico, contestuale e partecipe delle realta' indagate: dove sperimentazione, lavoro sul campo, progettazione e formazione, sono aspetti compresenti.

L'osservatorio nomade si dispone ad abitare, comprendere e descrivere criticamente ambienti transitori, marginali e di confine con l'obiettivo di contribuire alla loro evoluzione creativa.

L'osservatorio nomade non e' una struttura parcellizzata in comparti disciplinari. Opera in termini di ricerca e formazione senza soluzione di continuita', mantenendo fluido il sistema di relazioni che la tiene unita e che la lega ai contesti indagati.

Stalker, 18-22/03/03

Privilegi de' mercanti levantini et ponentini

Don Ferdinando Medici per la Dio gratia Gran Duca di Toscana 3°, Duca di Fiorenza et Siena 4°, Signore di Porto Ferraio nell'Isola d'Elba, di Castiglion della Pescaia et Isola del Giglio ecc. Gran Maestro della Religione di Santo Stefano.

A tutti voi mercanti di qualsivoglia natione, Levantini, Ponentini, Spagnoli, Portughesi, Greci, Todeschi, et Italiani, Hebrei, Turchi, Mori, Armeni, Persiani, et perfino Iracheni, et altri salute, etc.

Prima concediamo a voi tutti mercanti reali libero et amplissimo salvacondotto, faculta' et licentia che possiate venire, stare, trafficare, passare, partire, tornare et negotiare nella detta nostra citta' di Pisa et terra di Livorno et anco stare per negotiare altrove per tutto il nostro ducal dominio senza impedimento o modestia alcuna reale o personale per il tempo durante di 25 anni prossimi, sotto nome vostro o sotto nome di christiani o altri che a voi piacera', et che siate sicuri voi e le vostre metcantie de' vostri rispondenti o commettenti et altri per Livorno et sicurandovi con un nostro salvocondotto dalle nostre galere;

Concediamovi licentia et faculta' di poter tenere libri d'ogni sorte, stampati et a penna, in ebraico o altra lingua;

Comandiamo adunque a tutti li magistrati, governatori, commissari, capitani, vicari, podesta', rettori, generali, ammiragli, colonnelli, capitani di galere et altri offitiali di terra et di mare degli stati nostri che inviolabilmente osservino et osservar faccino le sopradette esentioni, concessioni, gratie, et privilegi, nonostante qualsivoglia legge, statuto, bando, o provvisione in contrario, alle quale per proprio moto et scientia et con la nostra ampla et assoluta potesta' in tutto deroghiamo.

Datum in Fiorenza nel palazzo nostro ducale alli 30 luglio l'anno della salutifera Incarnatione del Signore 1591 et del nostro Gran Ducato di Toscana et altri nostri Ducati 4°.

Osservatorio Nomade
ON/Livorno_22 marzo 2003

Biografia

Stalker
(Gruppo attivo dal 1995, con base a Roma)

Stalker e' un soggetto collettivo, composto da dieci componenti,tra artisti e architetti, che compie ricerche e azioni sul territorio con particolare attenzione alle aree di margine e ai vuoti urbani in via di trasformazione.
Attivo a Roma dal 1995, Stalker si caratterizza come un soggetto nomade, un nuovo cartografo delle attuali geografie territoriali, un esploratore della citta' contemporanea. Al confine tra ambito urbanistico e strategie artistiche, Stalker e' noto per aver condotto una serie di attraversamenti metropolitani esplorando a piedi le zone interstiziali di Roma, Milano, Torino, Parigi, Berlino e Miami, per sviluppare una metodologia di analisi e di intervento progettuale su quelle parti di territorio urbano in continuo divenire che nel proprio manifesto del 1996 sono state definite come 'Territori attuali'.
Grande esponente della rappresentazione contemporanea dello spazio, Stalker ha partecipato alla Biennale di Tirana (2001), alla VII edizione della Biennale di Architettura di Venezia (2000), a Manifesta 3 (Lubljiana 2000), a 'Mutations' (Bordeaux 2000).
Dal maggio 1999 Stalker occupa, insieme alla comunita' kurda di Roma, l'edificio dell'ex veterinario del Campo Boario (ex Mattatoio), per sperimentare una nuova forma di spazio pubblico contemporaneo fondata sull'accoglienza e l'ospitalita'. Un territorio dove verificare, attraverso un'attenta percezione e l'interazione con lo spazio vissuto, le potenzialita' di relazione tra l'attivita' artistica e la solidarieta' civile.
L'edificio, ribattezzato 'Ararat' dal nome della montagna kurda che emerse dal Diluvio Universale, vuole essere un centro multietnico, una speranza per i popoli in esilio e uno spazio pubblico che costituisca una ricchezza per l'intera citta'.
Attraverso azioni, progetti, concorsi, mostre, workshop e diverse forme di mappatura e riciclaggio del territorio Stalker si propone di indagare possibilita' alternative alle tradizionali modalita' dell'intervento urbano. Una tra tutte: l''abbandono' diviene una pratica sistematica e una metodologia operativa per la cura e per la salvaguardia dei luoghi stessi. Autore di 'tappeti volanti' per unire le sponde del Mediterraneo, di ponti aerei, di campi per rifugiati, di orti pubblici, di giochi urbani e di feste popolari, Stalker mette in forma, ogni volta, un'architettura dello spostamento secondo il modello della 'New Babylon' di Constant. Per un intero anno - il 2000 - il simbolo di Stalker e' stato un lungo tunnel praticabile di tubolare metallico e tela come segno alternativo all'idea del confine: uno spazio pubblico a carattere ludico, oppure un canale di comunicazione, nato da una alterazione della spirale di filo spinato nota a tutti quale presidio territoriale o quale 'frontiera'.

INCROCI
articoli pubblicati nel Network UnDo.Net:

Pressrelease
 
CONFRONTI

Networking City
Artisti partecipanti alla mostra

Meschac Gaba
Transformation - Workshop

Meschac Gaba
English version

Gianni Caverni
Intervista a Meschac Gaba


Superflex
Supercopy/Self-Organizing - Workshop


Superflex
English version


Lorenza Pignatti
Intervista a Superflex

Stalker
Osservatorio nomade - ON/Livorno - Workshop

Stalker
English version

Manifesto di Stalker
Dal sito web di Stalker

Bert Theis
OUT - Office for Urban Transformation - Workshop

Bert Theis
English version

Marco Scotini
Intervista a Bert Theis

Carlos Garaicoa
Anatomia de la Ciudad - Workshop

Carlos Garaicoa
English version

Marco Scotini
Intervista a Carlos Garaicoa