Marco Philopat, membro della cooperativa Shake, punk giù dal 1977, occupante di case e attivista di centri sociali autogestiti, scrive dal 1981 su fanzine, riviste e pubblicazioni di movimento, interventi politico-poetici e saggi underground. é autore di Costretti a sanguinare. Romanzo sul punk 1977-84 (Shake Edizioni, 1997).


 

MARCO PHILOPAT
SATURO CAOS

racconto visionario punk
8 fermate

A Primo Moroni, alla sua straordinaria capacità nel socializzare i saperi,
alla sua genialità nel tramandare a tutti noi la memoria storica dei movimenti.

Ho perso l'uso della parola - la micropunta mi sta mangiando il cervello - i circuiti si stanno rapidamente carbonizzando - la paranoia adesso è quella dell'udito - ogni tanto va in larsen - poi la vista - quando guardo fuori dal capannone - qui in periferia - dove i profili delle case sfumano in campi deserti attraversati da qualche solitario guerriero raver - la città sembra sparire - si appanna dietro la pioggia fine - o la polvere... Sono isolato - i sensi spappolati - non riconosco nessuno - solo ombre bianche - quando ho calato quella cazzata pensavo fosse una storia tranquilla come tante altre... Ecco Geeka - in qualche modo potrebbe forse farmi rientrare.

Dal fondo del capannone arrivano suoni metallurgici - entrano nelle orecchie - esplodono nelle gambe - le luci schizofreniche saettano nel buio infilandosi dritte nella pupilla allucinata - tra due camion austriaci adibiti a bar - con grossi pneumatici lisi trasformati in poltrone - arde un falò di assi da ponteggio - qualche larva umana si contorce nervosa nel sacco a pelo infangato - mentre poco più in là - dopo una serie indecifrabile di autopullmanruolottecaravan - dei Tir con casse acustiche grandi come una pubblicità Armani in Broletto - e autobotti sventrate a metà diventati piccoli palcoscenici con giocolieri e mangiatori di fuoco - un migliaio di persone ballano a un ritmo in continuo aumento... Irritant si è beccato una micropunta di LSD convinto si trattasse di una pasticca smart - di quelle solite - light - blande...

Geeka ha i capelli giallo limone - la pelle fasciata da vinile nero - giubbino con le maniche verde fluo - un pitone di peluche sintetico color magenta - chewing-gum costantemente in movimento tra rapidi denti accesi dalle luci al Wood - gli scarponi da astronauta lasciano impronte perfettamente rettangolari - Irritant si avvicina - non ci vuole molto a capire in che stato si trova... "Lascia perdere - qui ce la tiriamo tutti - ma è una difesa - la qualità della nostra vita fa schifo - allora veniamo qua - balliamo fino all'ultimo cadavere in pista - tentiamo di restituire un po' di fuoco al frigorifero del nostro corpo - che settimana sarebbe altrimenti? - solo a sbattersi per riuscire a raggranellare qualche soldo - con tutti i rapporti che sono un disastro - neanche una zattera in mezzo all'oceano - il lavoro il mercato i tempi di consegna - un incubo... Lascia perdere Irritant - quelli che non vengono agli illegal sono ancora più insopportabili - preferiscono qualche sport estremo per sfogarsi - qualche stronzata tipo parapendio alpinismo sub o si buttano col bungee jumping per sentire qualche brivido - è una storia ego - tanto per dare senso a una condizione da vomito" - Irritant tenta di intervenire - ma le parole sono serpenti scivolosi tra le labbra ferite - "Pp-ppooi c-c-ci vuool la-la gr-gr-granaa" - "Sì - anche" - riprende con rabbia Geeka - "Non fanno paura a nessuno - a quelli non interessa cambiare la vita - accettano il loro inferno metropolitano personalizzato - lascia perdere Irritant datti una calmata - mettiti a ballare i suoni sventrati dell'industrial - non ci pensare adesso..."

Geeka si allontana buttandosi tra la polvere alzata dai danzatori - mischiata con quella proveniente dal bocchettone della macchina del fumo piazzata su di un vecchio Scania svedese - Irritant rimane impalato - i lampi delle strobo aumentano la fusione interiore - ha letteralmente consumato la cerniera del giubbotto - va su e giù con quella maledetta cerniera - giù e poi ancora su - si sente bene solo quando è a metà - quando arriva alla fine corre subito su - ogni tanto esce dai binari e il giubbotto si apre - ci mette ore a riattaccarla - ore drammatiche - le mani tremano rosse gonfie scoordinate - su ssst - giù ssst - su ssst - zzussst - zzussst... Tetra con il suo killer-sguardo magicamente avvolto nel trucco cobalto poco fa gli ha detto - "Devi lasciarti andare - amico - prima o poi si consumerà quella merda di cerniera" - quella come al solito dice cazzate - sono passate sei ore e solo ora inizia a cedere...

No place to go - sto girovagando lungo i nervi dell'architettura urbana - i passanti sono una speranza per riallacciarmi a livelli meno trascendentali - allora ci provo - "Scusi mi sa dire che ore sono?" - questo può essere un buon approccio - quando si avvicina il primo - veloce veloce con la sua faccia smorta - stempiato - lo sguardo preoccupato - il collo imprigionato dalla malinconica cravatta - sa troppo di dopobarba - l'aria fredda mi sbatte in faccia quell'orribile odore - così il tipo mi scappa via - un'altra con il suo vestitino bluétte attillato - secca secca - gli occhi sgranati quando gli chiedo - "Scuzt per favrteds mi si drie che resonom" - PANICO! - da una parte e dall'altra - non sono riuscito ad articolare una parola sensata - il mio cervello sarà diventato poltiglia verde - marciamoribondamassainforme - mi appoggio a un albero - in aiuola nel mezzo di una via a scorrimento veloce - sudo freddo e il mio sguardo si infrange nel traffico che si arrampica sulla sopraelevata - attraverso la strada - un'auto ovoidale m'investe con il suo clacson - ma quasi non lo sento - è tutto ovattato - avanzo con un andatura incerta verso la metropolitana - le luci al neon mi placano un po'... Seduto sulla panca azzurra Irritant vorrebbe ballare trascinato dal rumore della rotaia e dei freni... "Vale la pena di staccare completamente la spina - me ne vado via da questo groviglio di strade cunicoli gallerie - frasi sconnesse rumori di fondo deliri di testa - torno in zona dove c'è il mio buco."
I ragazzini violati sono entrati in palestra - vogliono addestrarsi all'omicidio e al sabotaggio - il generale è fuori di sé - la sua lezione non può essere interrotta - imbraccia un mitra - vuole farli fuori - F8/invio - ma uno di loro si trasforma in rapace trasparente che gli piomba alla gola - nel lago di sangue i ragazzini violati giocano e scopano - F4/invio - qualcuno si piazza addosso cazzi enormi di equino - buchi di culo d'elefante - F5/invio - il sangue diventa una grossa piscina d'olio d'oliva - la puzza non si sente ma viene visualizzata con innesti di escrementi galleggianti - F6/invio - e due sorci d'argento - ora lanciati all'inseguimento del levriero afgano della moglie del dentista...

Corrono le voci - dalla Barona a Cologno - da Lambrate a Baggio - Parigi - Mosca - Città del Capo - Sidney e New York - dicono che un nuovo decreto di ITP (International Tele Police) ha vietato la costruzione di avatar del sesso al di sotto dei sedici anni - ma Geeka è capace di mutare nel giro di pochi secondi - indossando una corazza disindividuante veramente speciale - nessun agente della Tele Polizia - neanche gli agenti speciali - le tigri mangiatrici - sono riusciti a capirci qualcosa delle sue tracce - si ritrova quindi spesso in certi party illegali - là dentro nel metaverso - dove Geeka ha molta influenza...

La stessa bollente influenza scotta tra i ragazzi violati - F9/invio - la palestra è ora un bar di Singapore zeppo di falsi umani che succhiano vodka gelata - explore alla fragola - leccalecca gusto charas - "Fra noi - fra noi - Le mani le sue e poi un'altra volta noi due - vorrei per amore per riideeere" - un avatar di Ratty Cravò sta cantando sul palco inondato da striscioline di liquido dorato - luci perlacee sui corpi sudati - i ragazzi ringhiano grugniscono ululano si sputano in faccia graffiandosi come babbuini in crisi di astinenza - gli altri rimangono sdraiati a succhiare il miele che cola dalle pareti....
Straacckkh! @@@@ziiittt¡¡¤éP*¡...

Nella casa di Geeka è arrivato qualcuno - ha staccato brutalmente il suo casco - "Sei impazzito Irritant? - succede un casino quando si impianta - stronzo!" - dopo qualche minuto alla tastiera -spegne il sistema... Tentano di baciarsi ma non c'è molta voglia - allora Geeka inizia a parlare - "Ti sei ripreso finalmente - l'altro giorno ti ho visto mentre vagavi con la bocca chiusa e la cerniera scucita" - "Sì - ho girato per tre giorni dormendo nei vagoni della metropolitana in deposito - in casa da solo non ci stavo dentro - i neon e gli zombie cittadini mi davano una certa calma - specialmente alla mattina presto quando sono tutti nervosi e non gli puzza tanto l'alito" - a quel punto sembra voler a tutti i costi dimenticare - scuote la testa rasata di fresco e si indossa i suoi Goggles con le lenti arancioni - poi fa notare la cerniera riparata con un certo orgoglio - "Ora è tutto passato - dai - molla tutto e andiamo a fare un giro al Somatoxta" - Geeka muove le braccia e sbuffa - sta giù pensando di riaccendere tutto - "Sei fuori Irritant!! - è un postaccio pieno di studentelli-alternativi-liceoartisto-Brera - una total-noia - sai che non sopporto la techno-Goa" - "Non te la menare poi passiamo al Fail" - "Coosaaah?! - non voglio subirmi Jeeg Robot d'acciaio - Alan Sorrenti - Mister Mandarino tutta la notte" - "Dai morkia - ci sarà anche Tetra - deve fare degli sbattimenti laggiù."
Nel quartiere del divertimento notturno - il Ticinese - i "casi umani" non si contano più - i locali sono al solito pieni di nulla - affollati di frasi insensate - l'Alzaia per fortuna è deserta - incontrano Slurp una conosciuta spacciatrice di ketamina della zona - "Ehi voi - ho qui dei caramelloni di GHB da mangiare al volo - trenta carte - viaggio assicurato" - "Ce ne facciamo una a metà che ne dici?" - prima della risposta interviene schizzata la pusher tirandosi indietro dieci ciocche di dread verdastri - "Macché una in due - l'altro giorno ne ho prese quattro in una volta e vi garantisco - è stato uno spettacolo" - Irritant compra mentre Geeka fa una smorfia di disgusto - "Quelle stronzate sconosciute non me le faccio" - "Andate a ccagaaaare - siete due pparanoooici!" - Slurp se ne va continuando la caccia - Irritant se la succhia in un secondo dando uno spintone sul catarifrangente della spalla di Geeka - "Che cazzo di menate ti fai? - chi se ne fotte della cultura della droga e di tutte le psychostorie bucoliche che vi fate giù nel metaverso?" - "Cosa vuoi dalla mia vita se la serata butta bene me la prendo anch'io - dopo" - si stringe le braccia intorno al collo nascondendosi tra i peli morbidi del suo pitone - pensa giù ad altro - anche perché davanti al Somatoxta c'è una rissa in corso con sangue feriti tram bloccato clacson in concerto - e un tipo nerboruto - ubriaco di birra - che cerca di sfondare a pugni le saracinesche dei negozi... Dentro il locale hanno staccato pure la musica - sono due stanze minuscole zeppe di gente - si bevono una bevanda di erba schiacciati su una finestra con l'inferriata arrugginita - fuori è arrivata la madama...

Annoiati se ne escono di lato - sgusciando via attaccati alle pareti colorate - si dirigono a piedi verso il Fail - Geeka sbotta all'amico ormai incapsulato - "Vedi qui è tutto una trappola - e tu hai voglia ancora di sconvolgerti ogni volta che capita - ma non ti accorgi che le droghe migliori se le tengono loro - a noi ci distribuiscono gli scarti - i sacchetti di colla a Rio e l'anfe scaduta qui da noi - almeno laggiù è tutto più chiaro - non c'è l'inganno... Per fortuna c'è l'LSD - quella è un vero viaggio no? - ma pochi ci riflettono sopra - a proposito! - nel metaverso ho sentito dire qualcosa a proposito di una conferenza al Sutra - una specie di galleria d'arte - parleranno proprio delle nuove droghe - non so chi siano o cosa diranno - però mi sembra interessante" - "Stu-peendo - domani ci andiamo" - attraverso le grandi lenti arancioni si scorgono gli occhi a spirale di Irritant... Davanti alla porta del Fail si soffermano su un manifestino di pubblicità della nottata - "Musica technotarantel souljazzpopmetal suckspureitalianstyle - con i famosissimi Dj Merdala e Dj Mangiala" - "Nooohh - lo sapevo..." All'interno c'è un fumo pazzesco - i nostri incontrano Tetra con un vestitino di lattice rosso stretto stretto - perfettamente contrapposto ai capelli e al trucco cobalto - grazie a una mossa brusca e uno spintone ben assestato - guadagna un tavolino distrutto e tre sedie traballanti - stanno tranquilli cinque minuti neanche il tempo di rollare una canna - poi vengono travolti da un branco di cani inferociti - si girano dall'altra parte - dove un trenino di gente canta - "Viva la pappa pappa pappa col po-po-po-popomodoro - viva la pa-pa-pa-ppaaaaaa!" - tentando di coinvolgerli - Irritant si butta con gli occhi sempre più a spirale e la bocca a cuoricino - Geeka se ne va - Tetra prende per il collo il ballerino demente urlando - "Schifo-schifo-schifo - regressione infantile - andiamo"...

Tetra è in cesso ormai da mezz'ora - Irritant si è buttato sul grande materasso sistemato per terra - tipo futon - osserva la stanza incasinata di lei - poster di alcuni vecchi film - Eraserhead la mente che cancella - L'odio - Tokio Decadence - quadri visionari di pittori underground - l'omino degli EinstŸrzende disegnato in grande sul vetro della porta finestra - Diamanda Galas e Nico sono piazzate invece vicino allo stereo - fotografie giganti che le ritraggono in concerto - oggetti strani - colori cianidrici dovunque - neon al Wood - veline di tulle che pendono dall'alto - cuscini di raso argento - una specie di mandala cibernetico sul soffitto - che chiaramente ha catturato il sistema nervoso dell'ospite - "Cazzo - forse è meglio non drogarsi più - adesso pure l'aspirina di Slurp mi fa risalire quell'acido - mi sembra di vivere in una scena di un libro surreale - dove la casa diventa sempre più stretta e schiaccia i protagonisti - gli incubi vanno avanti ormai da tre giorni - tanto fuoco - tanta angoscia - tanto deserto - tanto di tutto" - Tetra ha messo una canzone di Ratty Cravò - si avvicina al letto nuda con diversi tatuaggi tribali sinuosi sulle curve dell'agile corpo - si sta frizionando i capelli con un asciugamano optical - "Schifo-schifo-schifo - che schifo gli uomini - sembrano sempre così forti in gruppo - invece indifesi e impauriti quando si ritrovano soli con una donna - non te la menare - tu almeno ci provi - in questa città sono così pochi i momenti di comunicazione radicale - raramente un uomo accetta di spogliarsi completamente - a noi cosa resta? - abbiamo sputato sopra la sacra istituzione della famiglia - siamo andati oltre - oltre la tribà la mafia i clan i corpi speciali - persino oltre l'appartenenza di genere - adesso cosa ci rimane? - Anche i nostri amici si rinchiudono in qualche progetto a elevata importanza sociale - politica - o peggio ancora alla ricerca di uno status privilegiato - ancora una casta - mentre il privato crolla in una dimensione miserabile - cosa ci resta? cosa? cosa..." - "Non chiederlo a me - non ti capisco - sono qui rilassato - il mondo mi scorre davanti - come un ologramma impazzito - che cazzo ti devo dire?" - Irritant si toglie finalmente gli occhiali appoggiandoli con cura su un tavolino pieno di libri e fanzine - poi si sfila la consumata T-shirt nera di un gruppo techno - abbraccia Tetra che freddamente lo respinge - "Usciamo - andiamo in Vetra"... Ora lei cammina sul pavé bagnato con una sicurezza incredibile senza deviare - senza voltarsi mai indietro - senza vedere l'amico che arranca - sfasciandosi la cerniera appena ricucita...

Le piazze - i ritrovi pubblici sulla strada sono i luoghi più infrequentabili a Milano - o più semplicemente non esistono affatto - quando per puro caso ne nasce uno - ci mette circa una settimana a sputtanarsi completamente - in quel breve lasso di tempo diventano il campo da gioco di un tremendo massacro psichico - ma non c'è altro posto dove andare - è l'ultima spiaggia - dove il magico flash si succhia un corpo dopo l'altro - Irritant ci mette mezzo secondo a smarrirsi - inseguendo una logica improbabile ai suoi contorti percorsi mentali - zzsuut - zzuutss - perché - perché è tutto così difficile - quando la tensione è accesa? - Tetra è spartita in questo rebus - Geeka a casa con il suo computer - il resto della città con il programma televisivo inserito - mi rifugio dentro al giubbotto di pelle nera - il chiodo - una corazza urbana - con una bella cerniera oliata e ricucita - mi rintano in questo angolo buio - le mani violacee ritornano al loro posto - zzsuut zzuuttss... Le sirene delle pantere mi perforano i timpani - un viscido sudore cola tra i miei stracci - gli altri corrono via veloci - eppure nessuno ha fatto niente di speciale - scappano come ribelli D.O.C. - i nervi non rispondono non ce la faccio a fuggire mi ritrovo in tasca un mazzetto di raudi - reduci dell'ultimo carnevale in Brera - ne accendo uno - scoppia che pare uno schianto - per un attimo tutti si fermano - i fuggitivi capiscono al volo sospettano forti dosi mal digerite - le guardie incredule si sbiancano - sparano sul serio - credono - tornano alle loro auto armandosi di mitragliette - l'ufficiale in borghese farfuglia ordini sparsi - ho il tempo per far scoppiare altri due raudi - poi schizzo via urlando come un invasato - mi rincorrono mentre lancio le mie munizioni - iniziano a sparare in aria - dopo qualche centinaio di metri ad altezza uomo - il mio lancio si fa fitto e i raudi si trasformano in bombe - da dietro tornano in piazza gli amici - ispirati distruggono rabbiosi le macchine della madama incustodite - mattoni e sassi sui vetri corazzati - quelli inseguono solo me...

Ho finito improvvisamente le bombe a mano - la gola brucia non ho più fiato - sento i sibili sempre più vicini - inciampo nel prato - ma riesco a raggiungere il corso Ticinese pieno di zombie del venerdì sera - magari ne faccio secco qualcuno - penso - nel più totale casino mi infilo nel primo bar - abitato da mostri strani - entità larvali aspettano il lavaggio del cervello appoggiati al bancone sporco di polvere nera della metropoli in decadenza - un uomo si dimena poi si spoglia - mi guarda - diventa rosso - piange e si scioglie in una specie di gelatina dal puzzo orrendo - nessuno ci fa caso... Esco abbagliato urtando un tipo che mi toglie il giubbotto di pelle - "Così non ti riconoscono più" - mi molla un grosso mazzetto di bombe a mano - corro dietro l'angolo - un vecchio tossico si è alla fine trovato la vena - esulta convertendosi in una specie di vegetale dalle foglie ossute e pelose - dice di essere un potente sciamano esperto in pornografia tantrica - si eccita aspirando l'ossido di carbonio catalizzato e sputa ossigeno blu - gli infilo una bomba nel tronco che scoppia con spruzzi di linfa bianca - intanto arrivano gli sbirri vestiti da dobermann - mi sparano dietro - lancio due o tre ordigni e saltano in aria - uno ferito mi azzanna una gamba - ne arrivano molti - mi stanno facendo a pezzi - sono dei professionisti ingaggiati per gli abbonati degli effetti speciali.

Mi risveglio improvvisamente sdraiato sul prato - un grosso occhio grigio opaco a centimetro - mi alzo di scatto - è la Lilly - una tossica terminale - una di quelle che sembra fatta di ceramica lucida - ascolta le onde magnetiche del mio cervello per capire se sono schizofrenico - dice - urlo frasi sconnesse almeno si allontana - anche se la luce del giorno mi perfora la retina tutto sembra tornato normale - i negozianti unti e cordiali puliscono le vetrine dalla polvere nera e dalle vomitate di bile verde della sera prima - impiegati con le occhiaie gonfie e pesanti escono dai loro appartamenti dopo una notte di seghe katodike - avanzano nel terziario - la vecchina puzzolente porta carne marcia a gatti bubbonici - ok tutto normale - mi dico - girando in giro comincio a imprecare - ormai ne sono certo - MI HANNO FREGATO IL GIUBBOTTO DI PELLE!

Una pattuglia della Tele Polizia si è piazzata al margine del deserto verde illuminato solo dalle luci della monorotaia - Geeka dalla duna più alta osserva la scena - ha un avatar straordinario - sandali ed elmetti alati di Mercurio - dita elettriche sfumate - addome d'insetto a prova di virus - testa di iguana con medaglione magico inca al posto degli occhi - si avvicina con cautela - sudori freddi - colpi di sangue ronzano nelle orecchie - stato di stress generale - "Soy de la Polìcia - compa–eros - tienes connecciones?" - gli sbirri imbracciano le armi e lo guardano sospettosi senza intervenire - F9/invio - le budelle escono dalla pancia e spruzzano una leggera nube biancastra - si cristallizza sulle uniformi e sulle armi - trasformandoli in omini Playmobil - F4/invio - il prete hacker ci soffia sopra - tornano a essere quelli di prima - ma docili sorridenti e affabili - "Que pasa amigo?" - "Avanti - venite ad Alum-Bulak a vedere le fanciulle nomadi che mangiano merda" - Geeka consiglia loro una possibile direzione - puntando l'indice sfumato verso uno yukon - i terribili buchi neri del metaverso - scenografato da tenda mongola bianca - gli agenti si dirigono là fiduciosi - mentre si mangiano nutella proteica - bevono birra Keif cantando una canzone da stadio... F7/invio - in un club circense nella terza grande strada oceanica - ci sono sei ragazzi in mutandine leopardate - qualcuno è nudo - si divertono a spellarsi vivi tipo Mask - ma a Geeka gli ricorda troppo la sua infanzia passata in PlayStation - F6/invio - raggiunge i ragazzi violati con corpi di ghiaccio - "Ehi ragazzi - per oggi ci possiamo scatenare - ho combinato un casino agli sbirri" - così entrano in un altro club - l'Aesthetik - dove si praticano torture medioevali -
@@@@ziiittt¡¡¤éP*¡...

Geeka si stacca dal casco - prima deve finire due merdosi lavori di grafica per una rivista di surf - doveva consegnarli ieri... In quel momento entra pallido e infreddolito Irritant - si prepara un Re:lacs - una calda bevanda agrodolce - dopo aver raccontato sovreccitato gli scontri e il furto subito - inizia a pulirsi le lenti degli occhiali con delle alitate - aahhuufff aahhuuufff - utilizzando anche un lembo della T-shirt nera - squiiit squiit - il liquido inizia a fare effetto - "No guarda - aahhuufff aahhuuufff - squuuiiitt squuiiitt - ieri mi ha preso malissimo - voglio as-s-solutamente - aahhuuff aahuuff - assolutamente andare al Sutra" - "No non è possibile non posso portarti - abbiamo trovato un posto assurdo nel metaverso - non l'ho mai visto - ho inculato la telepolizia troppo bene - ci metterà tutto il giorno per rindividuarci - poi guarda che non sarà niente di speciale - quelli parlano di nuove droghe ma non si sono mai fatti neanche una canna" - "Be' io ti aspetto" - Geeka riprende sforzandosi di calmare l'amico - "Con Tetra come va? - lei è sempre così rigida non trovi? - siamo stati insieme per qualche mese - la conosco abbastanza bene" - Irritant non ascolta - ci ha messo mezzo secondo ad addormentarsi... Alla sera - con un maglione prestato - si dirige da solo alla porta - ma prima Geeka lo avverte - "Guarda che il Sutra si trova in un quartiere pazzesco pieno di pulotti incazzosi - malavitosi tosti - squadre speciali dei comitati di quartiere che girano coi cannoni - puttane magnaccia - tossici in crisi - picchiatori orientali - ladri marsigliesi" - squiiit squiiit - incredulo Irritant annuisce - "Però - aahhuufff aahhuuufff"...

L'entrata del Sutra è blindata - dentro è tipo l'Enterprise di Star Trek con una piscina termale nei sotterranei - nel mega salone in marmo rosa lisciato - alcuni relatori sono davanti a un pubblico di regolari - "E ora il grande momento - passiamo la parola all'esperto..." - nella sala cala il silenzio - "Ecco a voi Franko Bolliiii!!!" - Franko Bolli è un megastudioso tuttologo-sociolog-giovanilcultor - capelli filacciosi color medusa - occhi da pesce - tiroidei - faccia asimmetrica - alone misticheggiante - e un orribile vestito con giacca marrone - "La conoscenza fondata sull'illuminazione ci mette in sintonia con il metabolismo stesso dell'evoluzione tecnocomunicativa dell'infinitezza spaziotemporale..." Irritant composto seduto - si sorbisce il sermone un paio d'ore - con gli occhi ritornati a spirale - continua a pulirsi le lenti arancioni - aahhuufff aahhuuufff - squuuiiitt squuiiitt - provocando l'ira dei vicini che si sono poi spostati lasciandolo solo in un angolo - nel frattempo Franko Bolli giunge alla conclusione - "... e questo ci porta a una superlativa considerazione... - VIVERE COME SE IL MONDO NON ESISTESSE..."