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Sono partito dal fatto che il paesaggio che mi circonda non è costituito soltanto dagli edifici, ma anche dalle persone che ogni giorno incontro, o con le quali in qualche modo comunico. Così un giorno a caso mi alzo e comincio a scrivere su un foglio tutti i nomi delle persone con cui parlo (o comunico) nell’ordine in cui ci parlo
– per esempio parlo con la mia ragazza e scrivo il suo nome, poi parlo con suo padre e scrivo il suo nome, poi parlo nuovamente con la mia ragazza e scrivo ancora il suo nome – e così via finchè non vado a dormire. Successivamente trascrivo tutti i nomi al computer in colonna – con lo stesso font e la stessa dimensione – stampo su una striscia di carta tutti i nomi e la ruoto in orizzontale. I nomi formano una sky line, un paesaggio architettonico a prima vista, che ad un secondo esame presenta un paesaggio fatto d’incontri, in cui si possono visualizzare tempo, spazio e rapporti umani in un unico panorama. La lunghezza e la forma del paesaggio variano a seconda della quantità e dei nomi delle persone con cui ho comunicato quel giorno.
Questo è un paesaggio realizzato il 15.12.05 tra Tirana (Albania) e Prishtina (Kossovo). |