Behind ospita interventi, riflessioni e interviste per seguire da vicino progetti e iniziative attraverso la voce dei protagonisti. Behind coglie e trasmette segnali, reazioni e tendenze nell'ecosistema dell'arte contemporanea.
a cura di Dario Bonetta



21/03/2005

 
N.EST - Napoliest 
 
 
Un progetto sull'immaginario urbano

 
   
Arte, ricerca ed esperienza quotidiana 
 
   
Gennaro Navarra, Nevrosi ferromolibdenica




Boris, Hidden movie




Maria Manfredi, S.Joannes ad Tudzuculum




Boris, Hidden movie




Lucio Longo e Plank, Sudreamest




Bianco-Valente, Area




RadioLina, Radio pirata



 
N.EST Napoliest è un progetto sull'immaginario urbano, un database generativo di opere e progetti artistici indicizzati sulla mappa di un territorio reale - l'area orientale di Napoli - al quale è chiesto di ispirarsi a tutti gli artisti che vogliono donare un'opera. Di qualsiasi formato, purché digitale: suono, grafica, video, fotografia, un progetto o uno studio.
In un contesto urbanistico e relazionale, N.EST è un'opera di ricognizione di un luogo attraverso le arti visive digitali, la creatività e la ricerca e vuole restituire una visione molteplice e frammentata della metamorfosi dello spazio urbano durante il prossimo futuro.
N.EST è un ibrido a metà tra arte, ricerca, ed esperienza quotidiana; è un luogo di discussione e si sviluppa come soggetto culturale attivo: registra il presente di un territorio e le sue percezioni.
N.EST è un database, pertanto è un progetto stratificato: strutturandosi su due livelli funzionali (lo stimolo e l'archivio), agisce attraverso la progettazione artistica e coinvolge creatività eterogenee.
E' sia un'opera di critica urbana, sia un elaboratore di forme espressive e contenuti, una fonte di riflessione, che nasce per confrontarsi con uno spazio e tentare di conoscerlo nell'intimo: di capirlo e quindi di interpretarlo/modificarlo anche in termini reali.
Lo spazio, che sottende l'indirizzo www.napoliest.it e le sue altre denominazioni, introduce ad una mappa del territorio divisa in 5 ambiti e 140 moduli che sezionano i circa 20 kmq dell'area orientale di Napoli in frammenti discontinui, porzioni di tessuto urbano da trasformare (ed interpretare) in dati sensibili, visivi ed acustici.

Hub Labs ha quindi primariamente scelto un territorio reale per farne l'oggetto ed il soggetto di un'opera d'arte plurale e contemporaneamente l'ha reso sia una piattaforma di gesti e di proposte sia una open source di creazioni e ricerche indicizzate su una griglia/mappa.
Il territorio è insieme il display espositivo dell'opera (le opere vengono infatti posizionate nelle griglie della mappa che ne possono contenere infinite quantità) e il deus ex machina della genesi creativa: ispiratore, macchina dei sogni, adattatore permanente della creatività diffusa, archivio. In particolare il territorio soggetto-oggetto di N.EST è un luogo anomalo, sul quale negli ultimi anni si stanno addensando numerosi interessi: dalla costruzione di un polo universitario al grande ospedale del Mare che viene firmato da Renzo Piano.
Pochi hanno compreso la potenzialità della scoperta e della ricerca che rappresenta N.EST. E pochi avrebbero scommesso che il database sarebbe cresciuto e che l'opera sarebbe sopravvissuta alla prima mostra, dove peraltro appariva "vuota". Tra questi pochi, il critico Vincenzo Trione, che definisce N.EST un intervento"tra i migliori" e di carattere socio-antropologico (Il Mattino, 2 agosto 2004).
N.EST, che riecheggia in lingua inglese la parola nido, è soltanto in rete ed ha una struttura di quattro domini internet (ed il principale è www.napoliest.it), con un programma di indicizzazione disegnato da Terrae (un ingegnere aerospaziale e produttore di musica techno, che ha diviso la stessa wave dance degli autori!!), una grafica di interfaccia che rappresenta una mappa vera, griglie intercettate da coordinate alfanumeriche alle quali sono sottese strade, incroci, piazze.
Navigando con il cursore sulla mappa, vengono evidenziate le griglie e tutto il territorio urbano e le opere che esse contengono.
Una call for entries pubblicata sul sito invita artisti e creativi di tutte le discipline a rileggere il territorio urbano ed ambientare un'opera o un progetto creativo in una porzione di esso, scegliendo liberamente quale legame con il territorio essi vogliono esplorare o stringere rispetto alla frequentazione che hanno con la porzione d'interesse.
A inizio settembre 2004, Hub Labs si è impossessato di un giardino in disuso della Mostra D'Oltremare di Napoli (dove Sensi Contemporanei era esposta) e l'ha trasformato in un luogo di relazione e di fruizione di eventi d'arte. Hubtopia, questo il nome degli eventi di relazione e di re-design di un luogo abbandonato, hanno permesso a oltre 700 persone di ri-visitare la mostra e di vedere quali opere erano state inserite in N.EST dal giorno della sua apertura. Quindi quali, tra le prime letture del territorio, i curatori avevano selezionato o sollecitato (i primi artisti inclusi sono stati invitati!).
Alessandro Cimmino, architetto e fotografo napoletano residente a Milano, ha iniziato con N.EST un'indagine sulle città viste dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso, che restituiscono una visione sottomarina e adulterata di luoghi reali. CCTV, una serie di scatti fatti a Napoli EST sono stati poi collezionati dall'artista anche in altre città (Genova e Milano). CCTV è stata la prima opera inclusa in N.EST.
Bianco-Valente insieme al sound designer Mass, hanno presentato un inedito, dal titolo AREA, un video di repertorio e di immagini del presente della zona delle raffinerie, uno dei nervi scoperti del passato industriale della città: un vortice di rossi ed ossidi che reificano il mood degli anni 80, lascia poi il posto al livido color melanzana dei marciapiedi popolati dalle prostitute, quando la desolazione ed il fallimento delle grandi industrie degli anni 90 chiude le raffinerie e sostituisce il nulla all'inquinamento e alla produzione precedenti.
Plank e Lucio Luongo viaggiano lungo le arterie principali dei quartieri industriali e con il video Sudreamest, da cartoonist videomaker ed illusionisti, sognano di regalare urban poetry alla desolazione dei muri di contenimento di viadotti e di cavalcavia che la telecamera visita senza veli. Come un quotidiano di denuncia, impietosi, saccheggiano le visioni reali e le tramutano coraggiosamente in poesia sui muri.
Ancora, Danilo Capasso consegna a delle micro-views fotografiche - che sono dei vividi, strazianti, landmark del territorio - la sua lettura del luogo, armato di una Nikon.
Queste sono state le opere presentate a Hubtopia. Ma altre sono già ospitate in N.EST, come The Hidden Movie di Boris (che verrà rappresentata a Milano il 16 aprile in un contest dance) e un video di Maria Manfredi o un'immagine surreale dedicata al Centro Direzionale di Gennaro Navarra, fotografo di Hub Labs. Presto un'opera del 1975 di Antonio Niego, architetto e fotografo caprese settantenne: è possibile infatti sottoporre qualsiasi lettura del territorio, anche di repertorio.

N.EST è stato esposto in successive occasioni dopo Sensi Contemporanei, ed il 4 aprile 2005, alla Galleria T293 diretta da Paola Guadagnino in occasione del festival Sintesi (www.sintesi.na.it), incontrerà - non più solo in rete - l'artista napoletano Marco Zezza, che presenterà la sua lettura del territorio con un'opera da inserire nel database. Per una volta, N.EST esce da internet e accoglie in un luogo fisico l'artista ospitato in rete.
Un'incursione che verrà accompagnata anche dall'introduzione alle nuove idealità del progetto, concentrato sempre sull'immaginario del territorio a cui si riferisce. I curatori preparano infatti il lancio del piano delle urban amenities: una speciale call for entries per raccogliere progetti di fattibilità di interventi urbanistici ed architettonici temporanei e auto-costruiti di cui si cercherà di trovare i fondi per realizzare i più significativi.
Tutte le opere contenute nel database internet all'indirizzo www.napoliest.it sono liberamente accessibili ed è permesso un download a 72 DPI; sono introdotte da una breve sinossi e contengono la biografia degli autori ed un'email o sito dell'artista.
Non è richiesta alcuna registrazione per vedere o scaricare le opere anche se è possibile iscriversi alla mailing list bilingue del sito.

Hub Labs è Danilo Capasso, Gianni Alfano, Lucio Luongo, Gennaro Navarra, Francesco Quarto, Ivan Turturiello.
Memenest è Danilo Capasso, Diego D'Agostino, Vanni Ferrarelli. Memenest sarà presto una webzine, un magazine proliferante in maniera asincrona diretto dai progettisti che lo compongono - che utilizzano i mezzi digitali per approfondire e condividere il percorso delle idee verso la loro realizzazione e divulgazione.


     
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