Behind ospita interventi, riflessioni e interviste per seguire da vicino progetti e iniziative attraverso la voce dei protagonisti. Behind coglie e trasmette segnali, reazioni e tendenze nell'ecosistema dell'arte contemporanea.
a cura di Dario Bonetta



6/04/2005

 
N.EST - Napoliest 
 
 
Un fatto etico

 
   
Diana Marrone intervista Marco Zezza 
 
   
Frame dal video Bordo di Marco Zezza




























 
Per la terza edizione del festival Sintesi (www.sintesi.na.it), settimana dedicata alle arti elettroniche con la presenza di artisti internazionali, N.EST viene ospitato alla galleria T293 diretta da Paola Guadagnino.
Un'installazione del progetto - con la mappa e con le opere sinora ospitate nell'illimitato archivio del contemporaneo fatto di oltre 100 griglie spaziali, icone di un territorio reale di oltre 25 km (i quartieri orientali di Napoli)- sara' animata da una webcam, che trasmettera' immagini dell'area via internet 24 ore su 24 dal tetto dello studio di Hub Labs, situato ad est di Napoli.

Marco Zezza, artista napoletano, incontra N.EST e inserisce Bordo, una sua opera nel database, che al momento contiene interventi, tra gli altri, di Bianco-Valente&Mass, Boris, Danilo Capasso, Alessandro Cimmino, Maria Manfredi, Gennaro Navarra, Tonino Niego, Plank&Lucio Luongo, liberamente visitabili con download da www.napoliest.it.
Creata per N.EST, Bordo e' un video - risultato della sollecitazione che la periferia di Napoli e l'area est della citta' hanno provocato sull'artista. Bordo nasce dall'intento di suggerire modalita' vitali creative di relazione con il territorio: e' una sequenza di collage pittorici e testi, animati da piccoli processi fisici (combustione,movimento di sostanze liquide,e gassose). Bordo suggerisce la contemplazione come possibilita' di metabolizzare qualsiasi esperienza. Per N.EST Marco Zezza ha scelto di operare sull'area Gianturco - via Brin.

Contrariamente a quanto sinora accaduto, l'opera di Zezza è per la prima volta visitabile in uno spazio espositivo (T293) al di fuori di internet, proprio per rappresentare la crescita del progetto in direzione di una dimensione fisica, accessoria e complementare alla rete, come la creazione di eventi di relazione, i contest Hubtopia, in spazi da recuperare nella citta' di Napoli. La mostra è aperta nei giorni 8 e 9 aprile 2004 dalle 16 alle 20. Bordo, invece sara' sempre visibile in internet su www.napoliest.it.

Per Behind, incontriamo Marco Zezza.

Perché hai deciso di incontrare N.EST?

Credo che sia molto importante guardare con un approccio creativo ciò che hai intorno, sia per un 'individuo che per una comunita': la possibilita' per Napoli di crescere considerando come potenziale delle risorse fino ad adesso ritenute marginali, e' una grande occasione di sviluppo.
In questo millennio riutilizzare, ricreare, sanare, sara' sempre di più un fatto etico, lo sviluppo moderno ha realizzato molto, e forse adesso a noi sta - più che continuare a produrre - smussare gli spigoli di ciò che gia' e' stato costruito.

A quale griglia si riferisce il progetto? Hai un rapporto specifico con il luogo che il progetto rappresenta? Se sì, quale?

Il progetto si riferisce all'area di Gianturco. Anni fa andavo a vedere i concerti ad Officina 99 (il link a radiolina, la radio di Officina, uno dei primi centri sociali di Napoli, e' presente in N.EST come landmark, ndr) come molti amici, poi più di recente con la compagnia Babbaluck abbiamo presentato due spettacoli sempre ad Officina, dei quali uno - dal titolo collezione - era una grande installazione che prevedeva l'interazione del pubblico: fu molto bello, e c'e' stato un periodo che andavo con altri ragazzi in automobile a rimorchiare al parcheggio Brin, era una cosa losca ed estrema ma ne ho un ricordo forte, simbolico: il colore, la luce, la lentezza con cui si muovevano le automobili e le persone. Sembrava inscenassero un rituale, e' interessante come anche un materiale così oscuro - se guardato con occhi puri-può generare bellezza. E meraviglia.
Non so spiegare cosa intendo per puro, sono questioni difficili da esprimere razionalmente.

Hai avuto esperienze di installazioni e soprattutto di spazi di relazione con un pubblico non autoreferenziale o 'di settore', incontrando le persone della strada: cosa ti ispira ad agire al di fuori di spazi convenzionali? Metropolitane, le periferie di Casoria e i linguaggi della rete sono una soluzione alla frazione tra mondo dell'arte e mondo della vita?

Mah! Non mi sento spinto verso un luogo piuttosto che un altro, ciò che spero sempre e' che attraverso il processo di realizzazione e mostra di un' opera si scatenino delle energie, che avvenga qualcosa nel luogo dove sono, in quel momento. Le persone hanno tutte due occhi, una mente, qualcosa che potremmo definire anima, e le persone sono ovunque, non c'e' un luogo privilegiato.

Berlino e le esperienze europee: cosa invece salvi di Napoli?

Berlino e' una citta' eccezionale, densissima di argomenti ed emozioni e Napoli e' la mia terra, il luogo che mi ha dato la vita, e' una cosa che ho incominciato a sentire più negli ultimi anni, certo salvo tantissimo, sopratutto le persone, mi ripeto le persone sono dappertutto, anche a berlino si fanno incontri stupendi. Dovunque ci si offre con umanita' c'e' occasione di stare bene ed essere felici, e' una regola universale.
Ora sto bene qui,nonostante l'economia e le difficolta' per gli artisti giovani. Sono nella mia terra e seppure fosse risucchiata da un terremoto la seguirei, va bene così.



Marco Zezza e' nato a Napoli nel 1974. Vive e lavora tra Napoli e Berlino. Da anni attivo come scenografo, ha collaborato con diverse compagnie teatrali italiane e straniere. Nel 2002 ha partecipato al progetto di residenza intitolato ''Cantiere Arte Contemporanea - Remo Salvatori'' tenutosi a Siena. Lavora come illustratore per ''Work Out, European student's review''. Una sua opera e' esposta presso la Stazione della Metropolitana Collinare di Napoli di Rione Alto. Ha al suo attivo due personali presso la galleria T293 di Napoli (2001 - 2005).


Su Pressrelease:

La personale di Marco Zezza


Il Festival Sintesi





     
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Architettura trasversale
Nuove cartografie
Un progetto sull'immaginario urbano
Un'opera d'arte al plurale
 
 

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