Behind ospita interventi, riflessioni e interviste per seguire da vicino progetti e iniziative attraverso la voce dei protagonisti. Behind coglie e trasmette segnali, reazioni e tendenze nell'ecosistema dell'arte contemporanea.
a cura di Dario Bonetta



13/02/2007

 
Dissertare/Disertare 
 
 
Motore, azione (start!)

 
   
di Gaia Cianfanelli e Silvia Litardi 
 
   
 
Le necessità per cui è nato questo progetto sono molteplici. Introdurre le ragioni ora, vuol dire tradurre le esigenze uscite istintivamente e dargli un nome. Ci imbattevamo spesso in dissertazioni che provocavano dubbi e a volte sogni smentiti. Era come se la libertà di conoscenza e di comprensione ci fosse concessa senza avere la prova visiva di esperienze concrete… Studi e letture sono stati, come sempre, traduttori romantici dell’oggetto artistico. La voglia ora è quella di attingere a messaggi e storie, a domande o risposte altrui, proprie di questo tempo.
O meglio, «che l’occhio ascolti» come diceva Claudel, che il visibile torni ad essere leggibile, udibile, intelligibile di per se. «Mi piacerebbe dipingere canzoni d’amore e scrivere come un rapper», Marlene Duras confidava in un suo scritto,ma forse,come lei ancora racconta, «scrivere d’arte chiarisce confusioni e contraddizioni su queste faccende».
Non stiamo scrivendo senza occhi ma con la consapevolezza sotto le dita e non stiamo criticando ciò che vediamo ma forse ciò che a volte non sentiamo. START è un inizio, un modo per estroflettere un dibattito tra noi due all’esterno. Motore, azione (start!)… fascinazioni e teorie via via più attraenti sono state e continuano ad essere la base per guardare… miope una, ipermetrope l’altra… l’occhio comunque viziato dal cervello. Prima il sapere poi il vedere… Dissertare/Disertare è la prima occasione per affrontare una produzione con stretti legami con la società e liberarci, almeno in parte, delle molte briglie strutturali.

Dissertare/Disertare nasce nell’Aprile 2004 quando una galleria romana, ci ha invitate a proporre due giovani artiste, per una mostra. Caso ha voluto che il tema vertesse proprio su un argomento che già da tempo caratterizzava i nostri studi. Così, come gli artisti lavorano per necessità, noi abbiamo gettato delle idee in uno scritto (un progetto-paroliere) che vuol far incontrare le nostre con quelle delle artiste italiane dell’ultima generazione. Da questo spunto è nata l’esigenza di compiere ”un’inchiesta” di più ampio respiro: verificare la validità di assunti che hanno mosso molte artiste dei decenni Settanta e Ottanta.
Utilizzando un testo simbolo del dibattito femminista (Luce Irigaray, Speculum L’altra Donna) abbiamo lanciato una provocazione a cui le artiste potranno dissertare o disertare. Sembra essere ormai convinzione comune che diritti e spazi acquisiti indichino un superamento di tematiche e dibattiti un tempo fecondi. La differenza di genere non è più un tema di riflessione e non si può più parlare di emarginazione sessista poiché assistiamo, per la prima volta nella Storia dell'Arte ad una parità di presenze, sulla scena artistica occidentale, di uomini e donne. E’ solo da pochi anni che le grandi istituzioni museali italiane dedicano grandi retrospettive all'arte contemporanea al femminile e non crediamo che sia una banale coincidenza se solo nel 2003 la Biennale di Venezia abbia deciso di riconoscere il lavoro di un’artista come Carol Rama con il Leone d'oro alla carriera. Se si parla molto di qualcosa ciò accade o perché è alla moda o perché è necessario parlarne.
Evidentemente un discorso (o meglio, una serie di discorsi) è ormai storicizzato e più facilmente intelligibile. La nostra esigenza è di considerare tutto questo non come una tesi definitivamente provata, ma come una ipotesi in parte da verificare. Per questa ragione Dissertare/Disertare non è il nome di un progetto, ma due verbi che invitano all’azione. Non è per puro vezzo stilistico che tutto parta da un testo (un progetto-paroliere) che tende più a far mostra di se e a solleticare fantasie e dubbi che a descrivere organicamente le fasi di sviluppo del progetto stesso. Il linguaggio, d’altronde considerato codice maschile imposto a tutto il genere umano, simbolo di predominanza sessuale, fu il nemico comune di molte teoriche del femminismo (e non solo). Scardinarlo, smontarlo per farlo collassare dal di dentro era il loro punto di partenza prima di poter occupare altri spazi preclusi. E’ così che uno dei temi più cari ad alcune come Irigaray, Cixous e Kristeva diventa l’input per una ricerca contemporanea.
Quali eredità hanno lasciato quei discorsi? Come è stato sorpassato e digerito un dibattito così capitale del secolo trascorso? Come si incontra con le problematiche contemporanee? E con entità distinte di questo “gruppo” definito “nuova generazione”?
Così un progetto paroliere, un gioco provocatorio per verità sparse, come una ragnatela si amplia per poi mettere a fuoco il suo centro.
Gli obiettivi preposti spiegano in parte le strategie di lavoro. Comprendere lo stato dell’arte contemporanea al femminile attraverso più voci, menti ed occhi di tutto il nostro stivale innescando dibattiti, costruendo piccoli ponti tra i nostri confini, facendo conoscere realtà… interrogandosi ancora…
Non potevamo essere noi solamente a decidere quali artiste far parlare, ma abbiamo chiesto a più realtà di dare il loro contributo. Inizialmente il testo (un progetto-paroliere) è stato divulgato alle Associazioni Culturali sparse sul territorio italiano che si occupano di arte contemporanea. A sua volta ognuna di loro è stata invitata a segnalarci le proprie artiste; inevitabilmente le risposte sono arrivate anche da indipendenti. Ad oggi le due attività di diffusione e di ricezione seguono parallele. Le associazioni ci hanno spesso indicato altre associazioni o lo hanno fatto le stesse artiste. Un passaparola dinamico e fecondo, un modo per dissertare insieme disertando categorie ed etichette stilistiche. L’idea di poter fare un lavoro più capillare e di arrivare in zone altrimenti irraggiungibili, diffondendo il progetto a “palla di neve”, si è rivelata un’ottima idea. Dissertare/Disertare è un Giano bifronte che guarda alla scoperta di artiste, e a chi è dall’altra parte.
Crediamo sia molto utile creare una piattaforma di dialogo invece che un monologo. Il passo a due si vuole trasformare in un’affollata danza. Le voci i chiacchiericci, i ripensamenti e le rinunce delle tante realtà contattate hanno generato un moto che ci sta permettendo di verificare e conoscere le diverse realtà lavorative, oseremmo dire di “nicchia”, che compiono ricerche rigorose, ma spesso poco visibili. Tenendo a mente che «dalla [esperienza del] passato, il presente agisce prudentemente per non guastare l’azione futura» (titulus nel quadro di Tiziano, Allegoria della Prudenza, 1565), ci auguriamo che sia possibile guardare alla produzione contemporanea con un occhio di riguardo a tematiche rivoluzionarie e con una consapevolezza autentica di ciò che è stato.

     
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