Nosadella.due
Bologna
via Nosadella, 2
333 9975597, 347 7970931
WEB
Mobili
dal 25/1/2007 al 10/2/2007
27-29 gennaio: 12-20. 30 gennaio - 11 febbraio: mer-dom 15-19 o su appuntamento

Segnalato da

Elisa Del Prete




 
calendario eventi  :: 




25/1/2007

Mobili

Nosadella.due, Bologna

Flavio Favelli, Boaz Kaizman, Simon Moretti, Pantani-Surace, Reynolds/Jolley, Vedovamazzei sono gli artisti che sono stati invitati a pensare ad un lavoro ispirato allo spazio, in linea con la loro ricerca espressiva. Il luogo, la dimensione intima e riservata della casa sede della residenza, che e' soprattutto dimensione abitativa prima che espositiva, e' il filo conduttore della mostra. Installazioni, disegni e video, a cura di Elisa Del Prete e Lelio Aiello.


comunicato stampa

A cura di Elisa Del Prete e Lelio Aiello

Mobili e' il titolo della mostra che, dal 27 gennaio all’11 febbraio 2007, sara' allestita per presentare la sede di Nosadella.due a Bologna, la residenza per artisti e critici che nasce per dare spazio alle espressioni piu' aderenti alla cultura contemporanea visiva.

Flavio Favelli, Boaz Kaizman, Simon Moretti, Pantani-Surace, Reynolds/Jolley, Vedovamazzei sono gli artisti che sono stati invitati a pensare ad un lavoro ispirato allo spazio, in linea con la loro ricerca espressiva. Il luogo, la dimensione intima e riservata della casa sede della residenza, che e' soprattutto dimensione abitativa prima che espositiva, e' il filo conduttore della mostra.

Le opere non vivono nella loro singolarita' ma assumono un nuovo aspetto in relazione allo spazio e tra di loro. E’ stato il contesto a dettare agli artisti il proprio intervento, la contaminazione e l’interazione all’interno di un situazione domestica e quotidiana che caratterizza tutto il progetto Nosadella.due. Contenitore e contenuto, la casa diventa “residenza", tana e rifugio della creazione ma al tempo stesso luogo di mobilita', punto d’appoggio unico, personale e imprescindibile ma verosimilmente mutabile.

L'atto del risiedere e' strettamente collegato al luogo, ad un’abitazione, ed e' al tempo stesso una dimora legata allo scorrere del tempo in cui avviene. La “residenza", in rapporto all’attivita' creativa che si compie al suo interno, genera l’esistenza di qualcosa di nuovo che va a sommarsi e ad intersecarsi ad una condizione preesistente, una nuova storia che va a tramutare la precedente.

Nosadella.due e' una “piacevole dimora" di oltre 200 mq in pieno centro storico a Bologna, con ampie stanze e soffitti affrescati, ma le sue mura reggono una memoria complessa, di passaggi molteplici e mutevoli, di cui la residenza artistica diventa esito attuale. Se originariamente era parte di una zona destinata alla coltivazione dei noci, dal Medioevo in poi vi si insediarono ordini e compagnie religiose, nonche' istituzioni benefiche e caritative tanto che ancora nel Settecento il palazzo era parte di una struttura conventuale, per divenire poi, il secolo scorso, pensione per viandanti, prima ancora che abitazione. L’arte contemporanea si insinua oggi in questi ambienti non per invaderne gli spazi, bensi' per dialogare con essi.

Con Personal (2007) Flavio Favelli interpreta un’atmosfera per crearne un’altra, personale, appunto. L’artista posa su un vecchio parquet un altro parquet portatore anch’esso di tracce del suo vissuto. Un nuovo racconto si posa su un racconto gia' accaduto, come il presente sul passato. Gli elementi di entrambi si contaminano a vicenda cosi' che i mobili di Favelli e' come se vivessero dei ricordi che vi si depositano sopra, ricordi personali, collettivi, sconosciuti seppur esistiti. Il suo e' un lavoro sulla memoria che scaturisce dagli oggetti rispetto al proprio pensiero, e sulla necessita' o inevitabilita' di conservarla per dare un senso a situazioni, immagini, sensazioni. In questa ricerca la casa, i mobili, le sue strutture spesso inavvertibili diventano sede di conservazione e sviluppo della memoria stessa: “poggia le sue fondamenta sul concetto e sulla pratica di “abitare"" - scrive Stefano Pezzato del suo lavoro - “la casa nelle sue componenti strutturali, come pavimenti, pareti, porte e oggetti che essa contiene, gli arredi e le suppellettili, ovvero le testimonianze di chi ci abita stanno da sempre al centro dei suoi interessi e alla base della sua ricerca artistica."

Maleesh (2004), di Boaz Kaizman, e' un video che e' anche opera pittorica. Disegni e decorazioni si srotolano su tappeti che perdono la loro consistenza per diventare supporti di storia e tradizione. Espressione artistica antichissima, quella della tessitura non e' puro ornamento ma assume un significato intimo e religioso. Le decorazioni diventano vero alfabeto di un lingua che e' quella del popolo iraniano e della sua storia. Proprio di un certo popolo, della sua cultura, delle sue lotte e della sua sensibilita' racconta la voce di David Galloway mentre riferisce del suo incarico alla direzione del museo d’are contemporanea di Tehran. Un museo voluto dalla Regina e dallo Scia' di Persia nel 1977 per fare un dono al suo popolo, per rinnovare, modernizzare, forse contaminare, la tradizione artistica peculiare e radicata orientale con quella occidentale. Un discorso sulla propria origine e identita' quello di Kaizman, israeliano emigrato in Germania, che ancora vive la sua condizione di straniero. La lingua, scritta o parlata, diventa non a caso molto spesso attributo del lavoro, come gli oggetti che sono stati testimoni di una storia, di un passaggio senza possibilita' di replica: e' la memoria delle cose, delle situazioni, della propria tradizione e di quella di ognuno, dei valori umani, che Kaizman vuole tenere in vita.

Il lavoro di Simon Moretti e' molteplice. Sulla porta d’ingresso a Nosadella.due l’artista colloca un’insegna che invita il visitatore a soffermarsi, a guardare, ad entrare. Entrare significa mettersi in relazione con uno spazio condiviso e adottare nuove modalita' di relazioni. La ricerca dell’artista si spinge infatti ad analizzare il senso dei rapporti sociali e della comunicazione su cui si basano. Da questa sua attenzione a punti di vista differenti nasce quindi anche la sua predisposizione a lavorare in collaborazione con altri artisti come a progetti di tipo pienamente curatoriale (come Dadadandy, www.dadadandy.com, che si ispira allo spirito dadaista un po’ eccentrico e irriverente). Ogni suo lavoro si relaziona alla situazione e al luogo per cui e' pensato indagandone il significato e la storia. I due guardiani di Nosadella.due difendono la sede al pari di un sito religioso. L’occhio contribuisce a suscitare rispetto e riverenza, e' il focus, l’attenzione, la meta. Il neon, in cui non mancano i riferimenti al linguaggio e alla simbologia modernista (mai soltanto citazioni, bensi' rivisitazioni in chiave attuale, giocosa e sempre artigianalmente personale degli intenti originari delle varie correnti) diventa un inno al valore della residenza, sede temporanea di abitazione e condivisione di progetti e idee degli artisti che vi sono ospiti.

voglio sentire il rumore di tutte le cose… (2007) che il duo Pantani-Surace ha realizzato per Nosadella.due rinnovando e parodiando un precedente lavoro, coglie tutto il sentimento della tenace caducita' che vive in una camera in cui si conserva ancora il sapore di una tradizione implacabile. La fragilita', il segreto e la precarieta' del vivere quotidiano si insinuano nella stanza con impercettibile ma inesorabile insistenza. La sensibilita' e curiosita' dei due artisti verso cambiamenti, alterazioni e aspetti inafferrabili, sottili e minimali della realta' quotidiana, in risposta al rumore di azioni sempre piu' eclatanti e maestose, rende ogni lavoro di una poesia unica che ogni volta incanta e stupisce. Una poetica, la loro, che condensa e riassume il tutto nell’essenziale, nel transitorio, nell’attimo che di continuo rinnova se stesso proprio come una goccia che, col suo scorrere ostinato, lava e corrode un cristallo. La loro ricerca si concentra sulla processualita' e il divenire delle cose e dei fenomeni; Alberto Mugnaini ha definito la loro arte “ars fluendi": i loro lavori infatti si alterano, consumano e trapassano di fronte allo spettatore in un lasso di tempo destinato a finire. E’ il seme dell’effimero che ogni opera custodisce in se'.

Patrick Jolley, fotografo irlandese, e Reynold Reynolds, artista filmmaker americano, collaborano dal 1995 nella realizzazione di film. Nosadella.due presenta in anteprima italiana il loro ultimo lavoro Sugar (2004). Gia' nella loro celebre trilogia, "Seven Days 'til Sunday" (1998), "The Drowning Room" (2000) e "Burn" (2001)" presentavano sequenze domestiche di vita quotidiana vissute in condizioni estreme. Le immagini di Sugar sono di un’intensita' ancora piu' claustrofobica e mettono in scena un susseguirsi di drammi domestici dettati dalla repressione e dalla paranoia del vivere quotidiano che sfiorano atmosfere horror. I personaggi dei loro video sono sempre i protagonisti di scene di quotidiano delirio di fronte ad un fato implacabile a cui rinunciano a reagire. Sugar e' una vera narrazione cinematografica, un film, in cui, attraverso citazioni e riferimenti, prendono vita reale deliri, angosce, visioni di una mente intrappolata in un vivere quotidiano che genera abbandono e moltiplica cadaveri di se stessi.

Il duo Vedovamazzei ha scelto una linea dura per inasprire l’ospitale soggiorno di Nosadella.due con il lavoro Milioni di morti fanno meno male di una zampa ferita (2006), recentemente esposto al MADRE di Napoli. Inquietante nella sua contraddittorieta' e duplicita', il lavoro di Vedovamazzei ribalta “la rigidita' della convenzioni" cui la realta' e la vita ci istruisce attraverso la messa a nudo degli aspetti tragicomici della vita umana. Sette vecchie poltrone lacerate da artigli felini simboleggiano in modo pungente il sovrastare di un egoismo collettivo che fa prevalere nell’epoca attuale del benessere e della comodita', una dimensione ad ogni costo individuale che non si cura di una collettivita' cui appartiene. La loro ricerca e il loro pensiero si incuneano profondamente e aspramente nel presente, per svelarne dinamiche e sfaccettature spesso ridicole e drammatiche al tempo stesso. La forza dei due artisti risiede ancora una volta nella loro inesauribile abilita' a ricorrere ad un universo immaginativo senza fine, che li fa sfuggire a qualsiasi classificazione lasciando spazio allo stupore. La loro capacita' nel “mentire con intelligenza" traduce un’espressione artistica in un preciso intento, di muovere alla riflessione e di prendersi la responsabilita' di mettere in crisi, di istigare all’incertezza, al dubbio, alla discussione, senza pero' mai scadere in un’esplicita brutalita'. Con questi intenti i due artisti si definiscono “visionari tra ciarlatani", e intendono ribaltare, alterare e scardinare le conoscenze, le abitudini e il buon senso della vita dell’uomo contemporaneo, per offrire una riflessione alternativa scavando nell’irrazionalita' del quotidiano.

Nosadella.due nasce dalla volonta' di lavorare a stretto contatto con gli artisti e con la loro visione del mondo.

La residenza per artisti e critici Nosadella.due, situata in pieno centro storico a Bologna, si prefigura come una realta' assolutamente nuova per la citta', un punto di convergenza in cui possono trovare spazio le produzioni maggiormente aderenti alla cultura contemporanea. L’intento e' quello di offrire, alla generazione emergente di artisti da tutto il mondo, oltre ad un momento sinergico e di riflessione con una realta' nuova, l’inserimento in un circuito artistico reale che rappresenti un’esperienza esclusiva di alto livello professionale. A partire da questi presupposti Nosadella.due si propone dunque come valore aggiunto sul territorio e intende fornire al bacino culturale locale un’opportunita' di scambio con il sistema internazionale dell’arte.

Contenitore e contenuto del progetto e' la dimensione intima e domestica di una casa, un’abitazione, un luogo che conserva le tracce del proprio vissuto ma che al tempo stesso e' punto di passaggio, costantemente in trasformazione.
I 250 mq della residenza sono strutturati per ospitare tre studi con rispettivo ambiente per il pernottamento. In questi spazi si alternano e convivono artisti e critici della generazione emergente per realizzare progetti proposti ad hoc per l’esperienza di permanenza. L’intento e' quello di creare un vero laboratorio in cui confluiscano e si sviluppino le ricerche piu' attuali in ambito visivo, artistico e critico, coinvolgendo costantemente addetti ai lavori e pubblico ad interagire con gli ospiti.

L’attivita' della residenza, concepita come un laboratorio di cultura contemporanea, si espleta attraverso la realizzazione e l’esposizione di progetti d’artista prodotti b in residenza e presentati in sedi espositive e spazi “altri" esterni ad essa sul territorio; momenti di presentazione del lavoro degli artisti ospiti; il confronto con critici stranieri ospiti e la creazione di un circuito di cooperazione e aggiornamento sui differenti contesti artistici; l’accoglienza e la collaborazione a progetti curatoriali esterni; l’organizzazione di incontri e workshop con artisti e critici. Per preservare la propria attivita' Nosadella.due prevede la raccolta di documentazioni e pubblicazioni rappresentative delle varie esperienze ospitate e di un archivio video consultabile dal pubblico.

Nosadella.due, che nasce col patrocinio della Regione Emilia-Romagna, della Provincia e del Comune di Bologna, dell’Accademia di Belle Arti e della Galleria d’Arte Moderna, si prefigura come un progetto a lungo termine che intende sviluppare una reciprocita' tra realta' locale, nazionale ed internazionale attraverso il coinvolgimento e il dialogo con istituzioni straniere pubbliche e private.

La residenza per artisti

La residenza per artisti e' rivolta alla generazione emergente italiana e internazionale.

A tre artisti stranieri invitati a presentare un progetto da sviluppare in residenza, si affiancheranno due giovani artisti selezionati dall’Accademia di Belle Arti di Bologna. Tutti gli artisti saranno invitati, secondo le prospettive indicate dalla cura critica, a realizzare un progetto ad hoc, finalizzato ad una esposizione finale esterna allo spazio di lavoro da realizzarsi nei mesi successivi la residenza.

Gli artisti verranno individuati da scuole ed istituzioni straniere e segnalati da critici, curatori, direttori di musei esterni alla residenza, ospiti precedenti di essa o da consulenti di cui ci si avvale all’estero. La scelta avverra' dunque su invito. I due studenti dell’Accademia di Bologna saranno segnalati da due docenti della stessa.

Durante il periodo di permanenza saranno presenti i curatori del progetto, che seguiranno il lavoro nel suo sviluppo con l’intento di promuovere e sostenere gli artisti selezionati, oltre che di curarne l’aspetto critico. Per questo verranno organizzati incontri con critici e direttori di musei, galleristi, collezionisti italiani affinche' il lavoro dell’artista venga promosso e divulgato il piu' possibile, e si presentino per lui nuove occasioni di lavoro e di crescita professionale.
Saranno inoltre organizzati workshop con altri artisti, presenti a Bologna o nel territorio per allestire una propria mostra, o invitati in residenza in via esclusiva.

I lavori prodotti dagli artisti in residenza potranno andare a far parte, secondo accordi presi tra le parti precedentemente, una collezione di opere che identifichi Nosadella.due.

La residenza per critici

La residenza per critici nasce per dar vita ad un dialogo critico e teorico sull’orientamento dell’espressione artistica piu' attuale e per creare reali reciprocita' tra la realta' locale e quella esterna.

La residenza per critici avra' luogo in momenti dell’anno da definire secondo i progetti che si intendono avviare in collaborazione coi critici ospiti e in coincidenza e collaborazione con ArteFiera.
Oltre a selezionare ed accogliere critici in residenza per sviluppare programmi comuni, ad offrire un periodo di aggiornamento e sviluppare un reale inserimento rispetto alla realta' artistica italiana, Nosadella.due intende ospitare anche proposte di progetti curatoriali esterni.

Il momento di ArteFiera a Bologna, la Fiera d’Arte contemporanea piu' importante d’Italia, dall’altra parte, offre un’occasione unica di incontro, scambio, aggiornamento sul mondo dell’arte contemporanea in grado di generare una particolare attenzione verso la situazione italiana. In questo contesto Nosadella.due offrira' ogni anno una residenza a due critici stranieri durante i giorni di ArteFiera, per consentire loro di venire in stretto e reale contatto con la situazione artistica italiana e locale attraverso visite agli studi, incontri con gli artisti e l’aggiornamento per mezzo di materiale informativo.

La residenza dei critici e' finalizzata alla redazione di un articolo o un saggio sull’esperienza vissuta e la situazione italiana esaminata, da pubblicare su una rivista di settore da loro proposta; alla progettazione di una mostra; alla partecipazione diretta alle residenze successive di Nosadella.due attraverso la segnalazione di artisti, la redazione di testi critici e la proposta di progetti espositivi.

I curatori di Nosadella.due

Lelio Aiello e' nato nel 1960 a Montalto Uffugo (CS), vive e lavora a Bologna.
E' docente di pittura all’Accademia di Belle Arti dal 1995 e dal 2004 tiene a Bologna un corso sull’uso dei media nell’arte. Critico e curatore indipendente di mostre in Italia e all’estero, segue nella sua ricerca le sperimentazioni maggiormente aderenti alla cultura contemporanea.

Elisa Del Prete e' nata nel 1978 a Bologna, dove vive e lavora.
Ha lavorato come registrar assistant e ufficio stampa in ambito culturale.
Lavora come curatrice indipendente e giornalista.
La sua ricerca si orienta prevalentemente sulle nuove espressioni della cultura contemporanea.

Curatori in residenza: Chris Sharp (USA), Lupe Nñez-Fernndez (E)

Con il Patrocinio di:
Comune di Bologna
Provincia di Bologna
Regione Emilia-Romagna
Accademia di Belle Arti di Bologna
Galleria d’Arte Moderna di Bologna

Con il contributo di: ArteFiera, CarpiNeon, CULTURALIA

Ufficio stampa:
CULTURALIA di Norma Waltmann
051 244615
culturalia@fastwebnet.it
Cristiana Rota cristiana.rota@fastwebnet.it

Immagine: Vedovamazzei

Inaugurazione venerdi' 26 gennaio, h 19.00 - 24:00

Nosadella.due - residenza per artisti e critici
Via Nosadella 2, 40123 - Bologna
Orari di apertura: 27-29 gennaio: 12.00 - 20.00, 30 gennaio-11 febbraio: mer-dom 15.00 - 19.00 o su appuntamento

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