BRAVE NEW WORLD

Alessandra Galasso

IL NUOVO MONDO


Nel 1932 Aldous Huxley descrisse l'avvento di un Mondo Nuovo in cui essere umani, nati e manipolati in provetta, avrebbero tutti occupato un loro ruolo specifico nella società. Gli Alfa, i Beta, i Gamma, i Delta e gli Epsilon avrebbe amato la "loro inevitabile destinazione sociale", allevati ed educati attraverso l'ipnomedia ovvero la ripetizione di truismi1 trasmessi e ascoltati durante il sonno: "la storia č tutta una sciocchezza"; "Non c'è civiltà senza stabilità sociale. Non c'è stabilità sociale senza stabilità individuale."; "E' meglio buttar via che aggiustare"; "Non rimettete mai a domani il piacere che potete provare oggi". 2
Gli abitati del Mondo Nuovo si sarebbero recati in cinema odorosi e avrebbero consumato il soma per rimuovere qualsiasi sensazione psico-fisica sgradevole. Gli unici passaggi all'interno del romanzo in cui l'autore si sofferma a descrivere parzialmente un luogo geografico sono quelli dedicati alla "riserva", il luogo in cui i "selvaggi" si riproducono ancora accoppiandosi, compiono riti tribali, e dove ancora esiste la vecchiaia, il dolore e la monogamia. E' come se Huxley avesse previsto che i luoghi della vita moderna sarebbero stati privi di caratteristiche specifiche che permettessero di identificarli.

Il senso di anonimato e genericità di un gran numero di luoghi caratterizzanti il mondo contemporaneo è stato magistralmente analizzato da Marc Augè3. Augè differenzia il luogo antropologico che "è simultaneamente principio di senso per coloro che l'abitano e principio di intelligibilità per colui che l'osserva." e che hanno almeno tre caratteri in comune che li rendono identitari, relazionali e storici.4
Al contrario egli sostiene che "la surmodernità è produttrice di nonluoghi antropologici." I nonluoghi quindi rappresentano il mondo contemporaneo : "le vie aeree, ferroviarie, autostradali e gli abitacoli mobili detti (aerei, treni, auto) gli aereoporti, le stazioni ferroviarie e aerospaziali, le grandi catene alberghiere, le strutture per il tempo libero, i grandi spazi commerciali e, infine, la complessa matassa di reti cablate o senza fili che mobilitano lo spazio extraterrestre ai fini di comunicazione così peculiare che spesso mette l'individuo in contatto solo con un'altra immagine di se stesso." 5

Ed è proprio questa sensazione di solitudine e di estraniamento a permeare tanta produzione artistica contemporanea. Spazi urbani in cui la figura umana è totalmente latitante. L'assenza di figure umane permette di simulare una tecnica a cui si ricorre da anni nella cinematografia: l'immedesimazione e il trasferimento spazio-temporale dell'osservatore. Attraverso il quale lo spettatore viene "trasportato" all'interno dello spazio rappresentato, diventandone l'unico soggetto. L'effetto che si ottiene amplifica il senso di solitudine. Le camere di albergo di Alessandra Tesi, i paesaggi urbani desolati di Luca Pancrazzi, gli edifici disabitati di Thomas Strüth, i corridori solitari di Luisa Lambri, le periferie metropolitane di Jack Pierson (solo per citarne alcuni) sono nonluoghi abitati da colui/colei che li osserva. Familiari, benchè sconosciuti, queste immagini suscitano sensazioni di estraniamento. Un estraniamento accentuato dal fatto che ci sembra di riconoscere la maggior parte dei luoghi ritratti ma allo stesso tempo non riusciamo a collegarli a nessuna esperienza specifica: luoghi che ci sembra aver già visitato, di persona, oppure visto in televisione, al cinema e nei cartelloni pubblicitari. E' come se le nostre memorie spaziali fossero sempre più mescolate in un magma atemporale che non ha contorni definiti e riproducibili.

Storicamente la nozione di luogo ha sempre racchiuso in sè alcune connotazioni ben precise. Al concetto di heimlich6 si è contrapposto quello di unheimlich ; all'idea di terra natale, e quindi di un luogo geografico familiare e rassicurante, si è sempre contrapposto quello di un luogo sconosciuto e di conseguenza ostile. Lo straniero ha per tradizione rivestito il ruolo di nemico. La sfida in cui la società contemporanea si è lanciata consiste nel frantumare e nel tentare di rimuovere la millenaria associazione straniero = diverso = nemico. 7

Questi concetti mal si coniugano con l'idea di un mercato globale. Le grandi corporations mondiali hanno da tempo compreso (dimostrando un' acutezza e una tempestività largamente superiore ai politici e agli intellettuali) che la velocità e la facilità a riconoscere degli spazi, ovunque ci si trovi, e di conseguenza la loro familiarità, sono uno strumento indispensabile alla conquista dei mercati su scala mondiale. Intravedere una grande emme gialla8, mentre ci si trova in un paese straniero, ci da' un piccolo tuffo di gioia al cuore, oltre a rassicurarci e a farci sentire un po' più "a casa". L'idea di comunità europea si è ridotta al dibattito sulla moneta unica, mentre l'unità intellettuale e culturale non sembra più interessare nessuno. Il villaggio globale che si prospetta assomiglia sempre più a un global market, dove si mangia global food e si trascorre il tempo libero facendo attività di global entertainmeint. Affinchè il miracolo si compia è indispensabile che le diversità culturali e geografiche vengano smussate, levigate e infine rimosse. Occorre che i consumatori siano messi in ambienti accoglienti, confortevoli, in cui riconoscano i segni, gli oggetti, i suoni e i sapori.
Di questo si occupano le grandi corporations: Nike, Blockbuster, McDonald's, Pizza Hut, Mobil, Walt Disney, IKEA stanno disseminando il pianeta di edifici che possono essere classificati come corporate architecture: luoghi che hanno un design simile ovunque essi si trovino, che devono essere facilmente riconoscibili da parte di chiunque li osservi, e che devono comprendere e racchiudere segni grafici, loghi, colori, strutture, e merci uguali. Un McDonald's deve essere immediatamente riconoscibile che esso si trovi a Lima oppure a Seul.

"A small, one-story white building with a plastic red roof and the name Pizza Hut. You know what it means! And even if you haven't seen the product, you know what it looks like because there is one just like it down the street from where you live. The building is based on a corporate prototype that is exactly the same everywhere."9

Corporate : la parola magica grazie alla quale non ci sentiremo mai più unheimlich. Se si considera globalmente il marketing di una corporation come Nike10, che basa tutta la propria comunicazione su una miscela altamente sofisticata di immagini, grafica, slogan, testo e design quello che fanno oggi gli artisti, (con rarissime eccezioni) è paragonabile alle incisioni rupestri dei Camuni in Val Camonica! Affinchè i messaggi degli artisti possano avere un impatto, per intensità e quantità, simile a quello di Nike occorre che essi tornino a credere che è ancora possibile cambiare la nostra percezione del mondo e riappropriarsi del potere trasformatore e innovatore delle immagini. A uno sguardo melanconico e tardo romantico sul mondo contemporaneo si deve sostituire la forza esplosiva di un pensiero positivo in grado di costruire una nuova visione del mondo e dell'altro.
Nel frattempo altre entità sono al lavoro. Peccato che il loro solo scopo sia quello di vuotarci i portafogli.
Quindi, let's just do it !

Alessandra Galasso

1 Frasi di cui la veridicità è ovvia e scontata.
2 Aldous Huxley, Brave New World, 1932 (trad. ital.: Il mondo nuovo, Arnoldo Mondadori, Milano, 1933).
3 Marc Augè, Non-lieux, Seuil, Parigi, 1992 (trad. ital: Nonluoghi, Eléthera, Milano, 1993).
4 Marc Augè, ibidem, pag. 51-52.
5 Marc Augè, ibidem, pag. 74
6 Termine tedesco che significa familiare e che comprende la parola Heim (patria).
7 A questo proposito si consiglia la lettura di : Julie Kristeva, Strangers to ourselves, Columbia University Press, New York, 1989.
8 Il logo di McDonald's.
9 Andreas Angelidakis, "International Style" in Purple Prose, n.12, Summer 97, pag. 112 (traduzione: Un piccolo edificio bianco a un piano con il tetto di plastica rossa e il nome Pizza Hut. Tu sai cosa vuol dire ! E anche se non hai visto il prodotto, sai che aspetto ha perchè ce ne uno proprio uguale in fondo alla strada dove vivi. L'edificio si basa su un prototipo multinazionale che è identico ovunque.)
10 Multinazionale americana che produce scarpe e abbigliamento sportivo.