25/04/2005

 
Francesca Zappia 
 
 
Dyonisiac

 
   
Le opere attraverso una serie di citazioni di Henry Miller e Friedrich Nietzsche 
 
   
Gelatin, Cockjuice Joe, 2004




Keith Tyson, Primordial Soup and Dilutions, 2005




Fabrice Hyber, Peinture homeopathique n 2 Dio Bio 2004




Kendell Geers, La Sainte Vierge 2005




Jason Rhoades e Paul McCarthy, Sheep Plug, 2005




Jason Rhoades e Paul McCarthy, Sheep Plug, 2005




Martin Kersels, Dyonisian Stage, 2005




Jonathan Meese, Sans titre, 2005




Malachi Farell, O' Black (Ateliers Clandestin), 2004-2005




Richard Jackson, Pump Pee Doo, 2005




Cristoph Buchel Minus, 2002




Maurizio Cattelan, Punki, 2005




Thomas Hirschhorn Jumbo Spoons and Big Cake, 2000




Gelatin, Sans Titre




Jonathan Meese, Son




Keith Tyson, All from One Ziggurat



 
L'atteggiamento spirituale è da sempre manifesto nelle diverse civiltà. Il legame tra il corpo e lo spirito è nel binomio Yin e Yan cinese, nella quotidianità giapponese, nel modus vivendi medievale.
Questo atteggiamento, caratterizzato dalle passioni, dall'eccesso della follia, si esprime nel termine Dionisiaco. In contrapposizione con il termine Apollineo, che esprime la razionalità e l'idealizzazione dell'uomo e della natura, il dionisiaco torna a caratterizzare le arti con il Romanticismo. Qui la dimensione spirituale - non nel senso religioso - riaffiora come necessità dell'uomo proprio nel momento in cui il mondo della ragione viene ad aprirsi e a manifestare la sua influenza a livello globale. La riconquista di una dimensione più umana e vitale si acutizza nel Ventesimo secolo, di fronte al massacro che caratterizza la prima metà del secolo, e che ha il suo culmine in Hiroshima.

Dyonisiac si riappropria del termine dionisiaco di nietzschiana memoria e ne propone la lettura da parte di quattordici artisti. A cura di Christine Macel, al Centre Pompidou, è un'esposizione sui generis, che si apre a diversi progetti paralleli. Si disvela, in un film girato nel dietro le quinte, dove l'allestimento si propone come antecedente artistico dell'opera vera e propria, dove gli artisti si raccontano e giocano e svelano la propria personalità. Esposizioni parallele di alcuni artisti sono proposte nelle gallerie parigine, così come una serie di performance e tavole rotonde che continuano per tutta la durata dell'esposizione. Il libro, che non è un catalogo vero e proprio, è stato concepito insieme agli artisti, e invece di fotografie propone testi. È un'esposizione con cui si gioca, dove rientra anche un atteggiamento glamour che ben si addice alla personalità del curatore. Ed è attorno a questo gioco che vorrei proporre qui un'operazione artistico letteraria, una sorta di guida di lettura dell'esposizione attraverso due testi a mio avviso fondamentali per la piena comprensione delle opere e dello spirito attorno a cui sono nate (non bisogna infatti dimenticare che la maggior parte di esse sono state create appositamente per la mostra).
Il primo testo è la base teorica su cui si fonda l'esposizione, e da cui trae la concezione di Dionisiaco in opposizione, o meglio in dialettica, con l'Apollineo. E' La nascita della tragedia dallo spirito della musica, di Friedrich Nietzsche. Nel limite in cui il razionale si esaurisce e si rinnega, la scienza ritrova l'arte ed il pensiero mitico, le sue origini ed il suo sostentamento. Nietzsche dichiara la morte della scienza. Dall'apollineo si torna al dionisiaco. Il dionisiaco è il trascendimento delle apparenze. È l'arte in contrapposizione alla scienza.
Il secondo testo è il Tropico del Capricorno, di Henry Miller, a mio avviso ancora il testo che più qualifica le contraddizioni della vita moderna e postmoderna. Il caos, il flusso, la creatività sono gli aspetti dominanti nell'opera milleriana, ma riflettono il caos del crescente materialismo del secolo scorso, che si confronta con l'avanzare del progresso. Qui è la visione di una società impazzita, con cui Miller si confronta, attraverso uno stile delirante, ma perfettamente ordinato se lo si considera dal punto di vista della vita. È l'eccesso come riappropriazione del mondo dell'uomo, delle sue necessità primordiali, della sua fantasia. È il dionisiaco in termini moderni.

Ecco quindi la guida, una lettura delle opere attraverso una serie di citazioni.

GELATIN
Cockjuice Joe, 2004 - "...Cresceva dentro di me questa creazione, che altro non era che una pianta ossessiva, quasi una ramificazione corallina, che tutto espropriava, compresa la vita stessa, finché la vita stessa diventava ciò che era negato ma che costantemente si riaffermava, facendo la vita e uccidendo la vita a un tempo." [Tropico del Capricorno]
Service continu, 2005 - Les talents merveilleux des artistes de rue, 2005 - Guernica, 2004 - "Non forma, non immagine, non architettura, solo voli concentrici di pazzia pura. Io sono la freccia della sostanzialità del sogno. Io verifico in volo. Io nullifico piombando a terra." [Tropico del Capricorno]

JOHN BOCH
Salon de Béton (Betonstube), 2005 - "Io voglio andare esattamente contro la linea normale di sviluppo, passare nel regno superinfantile dell'essere che sarà assolutamente pazzo e caotico ma non pazzo e caotico come il mondo che mi circonda." [Tropico del Capricorno]
"E questo poiché per esprimere in immagini la sua apparizione il lirico ha bisogno di tutti gli impulsi della passione, dal sussurro dell'ispirazione al boato della follia..." [La nascita della tragedia]

KEITH TYSON
Primordial Soup and Dilutions, 2005 - "L'uomo, miserabile alchimista, ha fuso insieme, in un milione di guise e di forme, sostanze ed essenze che non hanno nulla in comune." [Tropico del Capricorno]
All from one "Ziggurat", 2005 - "C'è una condizione d'infelicità irrimediabile, perché l'origine si perde nelle tenebre. ... è l'ordine che troverei su una capocchia di spillo se la mettessi al microscopio. È l'ordine di una serie accidentale di accidenti accidentalmente concepiti." [Tropico del Capricorno]

FABRICE HYBER
2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 2004 - "Sotto l'incantesimo del dionisiaco non solo si riallaccia il legame fra uomo e uomo: anche la natura estraniata, ostile o soggiogata celebra la sua festa del perdono con il figliolo smarrito, l'uomo." [La nascita della tragedia]
"Capii di non aver mai avuto il minimo interesse per la vita, ma solo per ciò che faccio adesso, qualcosa che è parallelo alla vita, e al tempo stesso della vita e oltre la vita." [Tropico del Capricorno]

KENDELL GEERS
La Sainte-Vierge, 2005 - "Ultimi sedimenti mormoranti di labbra a conchiglia che scivolano dalla costa del Labrador e gocciolano verso oriente con le maree fangose, viaggiando a stellavia nel flusso iodico. Laura perduta, l'ultima Laura dei Petrarchi che lentamente svanisce sull'orlo del sonno." [Tropico del Capricorno]

JASON RHOADES e PAUL MCCARTHY
Sheep Plug, 2005 - "Io sono il gorilla che si sente crescere le ali, un vertiginoso gorilla nel centro della serica vuotezza... Io danzo la razionalissima e adorabile danza del gorilla angelico. Questi sono i miei fratelli e le mie sorelle che sono pazzi e non angelici. Danziamo nel vuoto della coppa del nulla. Siamo d'una carne, ma distanti come stelle." [Tropico del Capricorno]
"L'uomo si presenta cantando e ballando come membro di un'unità superiore. Ha disimparato a camminare e a parlare ed è in procinto di librarsi danzando nell'aria. I suoi gesti rivelano l'incantesimo. ... egli si sente come Dio, si libra estatico ed esaltato, così come in sogno vedeva muoversi gli dei. L'uomo non è più un artista, è diventato un'opera d'arte. La potenza estatica di tutta la natura si rivela nei brividi dell'ebbrezza..." [La nascita della tragedia]

MARTIN KERSELS
Dyonisian Stage, 2005 - "Noi siamo l'ultima cifra decimale del calcolo sessuale; il mondo gira nella sua culla di paglia, come un uovo putrido." [Tropico del Capricorno]
"Confusione è parole inventata per indicare un ordine che non si capisce. Mi piace indugiare su questo periodo in cui le cose prendevano forma, perché l'ordine, a comprenderlo, dev'essere stato abbacinante." [Tropico del Capricorno]

JONATHAN MEESE
Sans titre, 2005 - "La parte spirituale dell'essere passa via come feccia, non lascia assolutamente traccia del suo passaggio, svanisce, svanisce anche più completamente di un punto nello spazio dopo un discorso matematico." [Tropico del Capricorno]
Mother, 2004 - Son, 2004 - Soldier of fortune "Jean" (Honey), 2003 - Soldier of fortune "Herman" (Lonely), 2003 - Widder, 2003 - Das Bildnis Des Dr. Fu Manchu, 2004 - Mutter Parzifal, 2004 - Friedrich Nietzsche, 2004 - Sils Maria, 2004 - Nietzsche, 2004 - "Proviamo ora a immaginare come i toni estatici delle celebrazioni dionisiache risuonassero di un fascino sempre più incantevole e attraente in questo mondo costruito sull'illusione e sulla moderazione e frenato artificiosamente." [La nascita della tragedia]

MALACHI FARRELL
O' Black (Ateliers Clandestin), 2004-2005 - "La danza della macchina a gettone e dei mostri che l'hanno inventata. La danza del mondo del magnete, la scintilla che non scintilla, il lieve ronzio del meccanismo perfetto, la gara di velocità sul piatto del giradischi..." [Tropico del Capricorno]

RICHARD JACKSON
Pump Pee Doo, 2005 - "Davanti alla morale la vita ha sempre necessariamente torto, perché la vita è qualcosa di necessariamente immorale..." [La nascita della tragedia]

CRISTOPH BÜCHEL
Minus, 2002 - "La grande anima dinamica colta nel clic dell'occhio della macchina fotografica, nel calore della foia, esangue come un pesce, viscida come il muco, gli occhi strabuzzati di desiderio, tormentati di lussuria." [Tropico del Capricorno]

MAURIZIO CATTELAN
Punki, 2005 - "L'arte ... sola è in grado di volgere quei pensieri disgustosi sull'atrocità o l'assurdità dell'essere in rappresentazioni con le quali si possa vivere. Esse sono il sublime, come repressione artistica dell'atrocità, e il comico, come sfogo artistico del disgusto per l'assurdo." [La nascita della tragedia]

THOMAS HIRSCHHORN
Jumbo Spoons and Big Cake, 2000 - "La città medesima mi sembra un esempio di follia, tutto quel che c'è dentro, fogne, ferrovie sopraelevate, macchine a gettone, giornali, telefoni, guardie, maniglie delle porte, dormitori per barboni, schermi, carta igienica, tutto. Tutto potrebbe anche non essere, e non solo nulla andrebbe perduto, ma anzi si guadagnerebbe un universo intero." [Tropico del Capricorno]
"In verità non c'è nulla da temere, perché ogni cosa è tagliata netta in belle fette sottili e avvolta nel cellofan." [Tropico del Capricorno]

Francesca Zappia

Questo mia "lettura trasversale" si vuole proporre innanzitutto come uno stimolo a creare nuove correlazioni tra l'arte e la letteratura, o la filosofia. E si propone anche come spunto che può essere allargato secondo i gusti e la formazione di chi lo leggerà. Un nucleo su cui ciascuno è invitato a sedimentare la propria formazione culturale.

Dyonisiac
16 febbraio - 9 maggio 2005
Centre Pompidou
Galerie sud Niveau 1
Place Georges Pompidou 75004 Paris
11h00 - 21h00
http://www.cnac-gp.fr

     

 
 

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