Attraversare le contingenze allargando le prospettive

02/04/2009
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Marco Baravalle

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La mia pratica curatoriale è strettamente intrecciata al mio percorso di attivista.
Dal 2007 il dispositivo di questo intreccio è il progetto S.a.L.E. (www.sale-docks.org): uno spazio fisico e progettuale allo stesso tempo. Nato a partire da un’occupazione nel centro storico veneziano, è stato pensato per dare vita ad un concatenamento che sappia unire la produzione di mostre ed eventi al dato politico dell’inchiesta e dell’organizzazione dentro al lavoro precario della cultura nella città di Venezia.
La mia analisi teorica dell’arte contemporanea è stata fortemente influenzata dagli studi di autori quali Michel Foucault, Gilles Deleuze, Felix Guattari e Antonio Negri.
I tratti di ricerca del mio lavoro, come l’attività curatoriale vera e propria legata al S.a.L.E., rispondono alla necessità di operare una rottura all’interno dell’arte contemporanea istituzionale, le cui dinamiche attuali sembrano palesarsi come un efficace strumento di governance. Uno strumento di controllo e governo (tipico del capitalismo postfordista) di istanze conflittuali, di eccedenze e di pensiero critico.
Oggi l’ambito artistico istituzionale funziona da amplificatore di questi elementi, accogliendoli e incoraggiandoli, ma spesso sortendo l’effetto di disinnescarli e di relegarli all’interno del mercato culturale.
La mia posizione di curatore e ricercatore si situa su questo crinale.
Il tentativo del progetto S.a.L.E. è esattamente quello di operare una forzatura in grado di riportare la riflessione intorno all’arte e le pratiche artistiche dentro ad una logica di trasformazione del reale, dispiegando una dinamica di produzione di senso che sia dentro e contro la produzione di senso dell’arte istituzionale. Tutto ciò coscienti della potenza soggettiva dell’opera d’arte, ma anche della necessità di riappropriarsi di un significato immediatamente conflittuale dell’arte.
Tale riappropriazione deve passare attraverso l’autogestione e l’organizzazione della produzione artistica all’interno di istituzioni del comune, ovvero, creando macchine in grado di superare la cattura capitalistica dell’arte, sia nella versione privata, sia in quella pubblica.

Biografia
Curatore e attivista.
Laurea Specialista presso la Facoltà di Arti Visive dello IUAV di Venezia con una tesi sui rapporti tra arte contemporanea e attivismo politico. Relatore Prof. Carlos Basualdo.
Dal 2005 al 2008 lavora come assistente alla didattica della stessa facoltà collaborando con docenti quali Nicolas Bourriaud, Jimmie Durham, Mona Hatoum e Jorge Orta.
Attualmente è dottorando nel programma “Urban Heritage” del Bauhaus Universitait di Weimar.
Nel 2006 cura la mostra DIS-ORDERS presso la Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia.
Nel 2007 è co-fondatore e attivista del S.a.L.E. (www.sale-docks.org) a Venezia. Uno spazio di movimento nato a partire da un’occupazione nel centro storico della città lagunare.
Il progetto si pone l’obbiettivo di dar vita ad una produzione indipendente di mostre, seminari , eventi e contemporaneamente, di investire politicamente il terreno del precariato e del lavoro vivo legato all’economia culturale di Venezia.
Dal 2007 al 2009 Marco Baravalle cura una serie di mostre proprio al S.a.L.E.: “Sperimentazioni Desideranti. Gianfranco Baruchello” (2009), “Trouble Makers: arte, inchiesta, spazio pubblico e movimenti politici” (2008), “Multiversity” (2008).
Il progetto Multiversity, in particolare, si articola in una mostra collettiva e in un seminario internazionale sui temi dei rapporti tra arte e attivismo. Alcuni dei partecipanti: Brian Holmes, Antonio Negri, Giovanna Zapperi, José Pérez de Lama, Maurizio Lazzarato, Matteo Pasquinelli.
Testi di sua mano, oppure a proposito del suo lavoro curatoriale, sono apparsi su diversi magazine on line e cartacei (Exibart-onpaper, Undo.Net, Digimag, Arte e Critica, Around Photography, Carta, Flash Art, Il Manifesto).
Nel 2008, a Bolzano, ha partecipato al tavolo di lavoro curatoriale Tabula Rasa nel contesto di Manifesta 7.
Ha tenuto interventi in contesto internazionale presso il Depot di Vienna e il MACBA di Barcellona.
Sta attualmente curando il libro degli atti del seminario Multiversity (ed.Manifestolibri) ed è in programma un suo intervento presso l’università Queen Mary di Londra.


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