Attraversare le contingenze allargando le prospettive

18/07/2007
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BJCEM 2007

BJCEM 2007 - Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo
ne parla il neo Presidente Luigi Ratclif

Hai seguito BJCEM fin dai suoi esordi; partiamo da una tua breve storia personale, dal tuo coinvolgimento in questo ambito...

Alla fine degli anni '70 ho iniziato ad occuparmi di teatro nel sociale con un progetto nella periferia di Torino quando c'era la prima giunta di centro sinistra - quella del sindaco Novelli - sul tema della produzione culturale, non solo come fruizione, ma anche come attivita' dei cittadini, produzione culturale delle citta'.
Con l'assessore alla Gioventu' di allora, Fiorenzo Alfieri, abbiamo messo in piedi un progetto che si occupava per la prima volta in Italia di sostenere, promuovere e documentare gli autori che a Torino e nell'area metropolitana si occupavano di arti e di spettacolo: arti visive, cinema, musica, danza, teatro, erano un po' queste le prime linee di lavoro.
Questo fu un progetto pilota, abbiamo poi costruito una prima banca dati, che in seguito divento' regionale, sugli artisti giovani ma con una prerogativa: che avessero un profilo professionale, quindi con una prospettiva inerente l'occupazione. Questa era la nostra idea in quegli anni in cui molti artisti operavano in ambiti di impegno nel sociale ma non con un obiettivo prettamente professionale. Noi introducemmo questa novita' e cominciammo all'inizio degli anni '80 a costruire un programma sulle arti visive, poi sul cinema, sul teatro, sulla danza, sulla scrittura, cosi' che, alla meta' degli anni 80, con alcune citta' del centro e del nord Italia, cominciammo un'attivita' di scambio, di circuitazione degli artisti, in modo articolato e coordinato.
Parallelamente collaborai con alcune altre città e con l'allora ArciKids alla progettazzione e all'organizzazione dapprima del prologo (nell'84) e poi della prima edizione a Barcellona (nell'85) della Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo.
Questa attivita' in campo internazionale e' proseguita e nel 1989 abbiamo fondato in Italia l'Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani - GAI ed attualmente la città di Torino ricopre un ruolo di Presidenza e di Segreteria nazionale.
Nel 1997 qui a Torino sono stato direttore organizzativo dell'ottava BJCEM - Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo ed anche delle due edizioni di BIG - Biennale Internazionale Giovani, nel 2000 e nel 2002. Ho continuato a seguire la BJCEM come componente del Consiglio di Direzione sino a che, un mese fa, sono stato eletto Presidente probabilmente proprio per questa lunga esperienza di lavoro e di impegno.


Parlaci dei workshop che si sono svolti nell'ambito di BJCEM 2007

I tre workshop a Sarajevo, Biella e Messina sono dei momenti importanti all'interno del programma della Biennale e rappresentano probabilmente il futuro dell'attivita' stessa della nostra rete.
La Biennale, infatti, e' sicuramente un evento importante, impegnativo, che si inserisce in un territorio specifico e lo dinamicizza catalizzando ogni due anni l'interesse della rete e degli artisti, pero' sempre di piu' sentiamo l'esigenza di realizzare iniziative piu' continuative, che coprano il periodo che va da una Biennale all'altra in modo da indirizzare il lavoro dei giovani artisti, preparare il campo, attivare produzioni artistiche e costruire una rete di scambi tra gli artisti che non abbiano solamente come riferimento l'ambito della Biennale.
Questi tre workshop, come altre manifestazioni che abbiamo organizzato negli anni passati, hanno in piu' una componente che riguarda la mobilita' degli artisti (ai workshop partecipano infatti artisti da tutta Europa selezionati dalla Biennale) e non solo l'aspetto produttivo - importante perche' in questi luoghi spesso vengono realizzate opere che poi vengono portate all'interno delle manifestazioni - ma c'e' anche un aspetto che riguarda la formazione importantissimo.
Queste iniziative hanno una forte valenza formativa anche grazie alla presenza di tutor di alto livello - come Michelangelo Pistoletto, per citarne solo uno - e rappresentano momenti che vorremmo sviluppare in futuro.
Probabilmente quest'anno queste tre occasioni sono state piu' fruttuose che in altri anni, l'unico neo e' costituito dal fatto che la manifestazione a cui erano in qualche modo dirette, cioe' quella di Alessandria d'Egitto, per motivi tecnici, organizzativi ed economici e' stata annullata e dunque la 13ma edizione della Biennale sta ancora cercando una sua sede.
Ma sicuramente la nuova strada che vogliamo seguire e' quella di diversificare la Biennale creando appuntamenti piu' frequenti in tutta Europa, anche "smontando" pezzi di questa manifestazione per articolarli nel tempo e in Paesi diversi. Questo e' il futuro di una Biennale reticolare, piu' continuativa e meno "di evento".


Sulla prossima sede della BJCEM nessuna notizia certa quindi...

Stiamo verificando la fattibilita' delle due proposte che sono state segnalate dalla Fondazione euro mediterranea Anna Lindh, con sede ad Alessandria d'Egitto, che e' il nostro partner di questa 13ma edizione, cioe' l'ipotesi di Tangeri in Marocco e quella dei Paesi Baltici. Ma devo dire che nella scala delle possibilita' probabilmente le altre due ipotesi sono ad un punto piu' avanzato di progettazione e sono quelle di Sarajevo in Bosnia e la Puglia, in forma piu' reticolare coinvolgendo non solo Bari ma anche altre province cosi' come ci e' stato proposto dalla Regione Puglia.
Queste due proposte dovrebbero essere formalizzate entro la fine di questo mese, a settembre si terra' un Consiglio di Direzione con i rappresentanti dei 20 Paesi che partecipano alla Biennale e per quella data avremo anche lo stato di avanzamento delle proposte relative al Marocco e dei Paesi Baltici.


In questi tempi molto spesso scattano censure verso opere che assumono valenze diverse una volta inserite in un determinato territorio locale o contesto sociale: quindi anche per i giovani che parteciperanno alla Biennale sara' importante avere presente se la sede sara' il Marocco piuttosto che Sarajevo...

La Biennale non e' solo una vetrina della ricerca artistica dei Paesi dell'Europa e del Mediterraneo, ma qualcosa di piu'; la seconda anima della Biennale, cioe' quella dell'attivita' legata all'impegno sociale e al dialogo interculturale in un'area cosi' difficile e cosi' complessa, attraversata da continue e sanguinose tensioni, pone gli artisti in un'ottica che e' quella di essere in qualche maniera utili e attivi con le proprie idee in questa fase di cambiamento.
E' certo che un luogo non e' la stessa cosa di un altro, perche' in realta' appunto non si trasportano delle opere o degli spettacoli, ma spesso questi sono ideati e realizzati per andarsi a collocare in uno spazio ed in un contesto culturale preciso. Direi che sicuramente la questione non e' tanto che la sede possa influenzare la manifestazione, in questo caso le opere erano state comunque pensate per "passare dall'altra parte del Mediterraneo" ma in citta' che, come Tangeri per esempio, sono aperte al nuovo.

Intervista a cura di UnDo.Net, 16 luglio 2007

Per informazioni:
Association Internationale BJCEM
C.so Giulio Cesare, 11b
10152 Torino, Italia
tel: +39 011 2306094
fax: +39 011 2306095
http://www.bjcem.org
info@bjcem.org


Immagine:
Workshop: Art Shakes the Politics for Extending the Borders of Freedom
Messina e S. Lucia del Mela, 8 - 15 luglio 2007



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