Attraversare le contingenze allargando le prospettive

16/04/2009
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Zeitgeist in Sicilia


Prima "Sensi Contemporanei", poi "5eventi" insieme allo Sportello per l'Arte Contemporanea della Sicilia (S.A.C.S.), infine l'inaugurazione di Palazzo Riso con la mostra "Sicilia 1968/2008. Lo spirito del tempo". "Non si tratta di un museo del capoluogo", sostiene in questa intervista il direttore Sergio Alessandro, ma di un progetto che coinvolge l'intera regione. Sarà un museo diffuso che eserciterà il proprio ruolo di riconoscimento del patrimonio contemporaneo in molte sedi espositive, perchè "l'opera non è solo un bene da conservare all'interno del proprio spazio museale, ma un bene da valorizzare, di volta in volta".
Al nuovo museo sono collegate una serie di attività per la promozione della scena artistica siciliana in Italia e all'estero. E forse la sua presenza ha stimolato anche l'apertura di nuove fondazioni per l'arte contemporanea: già quattro a Catania...


Su UnDo.Net la rubrica Making Culture, a cura di Tafter, indaga il valore economico degli eventi culturali insieme alle loro implicazioni sociali



Palazzo Riso, prospetto. Foto di Fabio Sgroi






Palazzo Riso, corte interna. Foto di Fabio Sgroi






Allestimento della mostra "Sicilia 1968-2008 Lo spirito del tempo". Foto di Fabio Sgroi






Sicilia 1968-2008 Lo spirito del tempo, veduta della mostra. Foto di Fabio Sgroi






La mostra "Sicilia 1968-2008 Lo spirito del tempo". Foto di Fabio Sgroi






La mostra "Sicilia 1968-2008 Lo spirito del tempo". Foto di Fabio Sgroi






Caffetteria del museo. Foto di Fabio Sgroi






Laboratorio Piccoli artisti contemporanei, Centro Educativo Ignaziano, Palermo. Foto di Bruno Giordano





Paola Pivi, Untitled (Alicudi from underwater), 2003. Dalla collezione permanente di Palazzo Riso





Francesco Simeti, Artificio, 2003. Dalla collezione permanente di Palazzo Riso





Antonio Sanfilippo, Dopo Secoli, 1963. Dalla collezione permanente di Palazzo Riso





Intervista a Sergio Alessandro, direttore di Palazzo Riso - Museo d’arte contemporanea della Sicilia

di Vittoria Azzarita

Il 2003 può essere considerato uno spartiacque a partire dal quale in Sicilia inizia a crearsi un interesse crescente intorno all’arte contemporanea con l’avvio dei progetti previsti dall’Accordo di Programma Quadro multiregionale “Sensi Contemporanei”, per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea e la valorizzazione dei contesti architettonici e urbanistici nelle regioni del sud d’Italia.
Tra le attività avviate in quello stesso anno nell’ambito dell’APQ, rientra anche l’accompagnamento nella fase di creazione, gestione ed organizzazione del Museo Regionale di Palazzo Belmonte Riso di Palermo, inaugurato dopo ad una serie di interruzioni e riprese dei lavori che hanno interessato l’edificio, il 20 febbraio 2009 con la mostra “Sicilia 1968/2008. Lo spirito del tempo”.

“Sicilia 1968/2008. Lo spirito del tempo” è la mostra che celebra l’apertura di Palazzo Riso, offrendo al visitatore una panoramica sugli ultimi quarant’anni di storia italiana e siciliana, raccontati attraverso una selezione di opere d’arte contemporanea scelte tra quelle collezionate in Sicilia. Qual è il messaggio cardine della mostra? E in che modo l’identità di Palazzo Riso si rispecchia nelle opere esposte?

La mostra presenta una selezione di opere acquisite dal 1968 al 2008 nelle collezioni pubbliche e private siciliane, e una successione di fatti storici e di cronaca che hanno segnato lo stesso periodo. I fatti che vengono richiamati alla memoria hanno contribuito a determinare lo spirito del tempo, condizionando emotività, attese e crisi di una società che costruiva ogni giorno la propria risposta a quanto la storia andava generando.
Quello che in questa mostra si propone è un possibile gioco di circostanze: è possibile che alcune di queste opere siano state la risposta inconscia a un fatto nuovo che sia intervenuto a cambiare il presente, che abbia determinato uno stato emotivo, un pensiero laterale, contribuendo alla decisione di acquisire un’opera d’arte contemporanea, decisione che assume anche il valore ulteriore di ricerca della modernità.
La mostra rispecchia e ribadisce l’identità di museo diffuso sul territorio di Palazzo Riso, museo dell’intera Sicilia, non della sola città di Palermo. L’indagine sul collezionismo ha interessato l’intera l’isola e le opere esposte provengono da vari centri: Palermo, Catania, Ragusa, Gibellina, Erice, Marsala, Vittoria e così via.

Parlando del progetto “Sensi Contemporanei” uno dei processi virtuosi che ha innescato è stata l’emanazione della legge regionale n. 15 del 2006 (Art. 1 comma 1, legge regionale 14 aprile 2006, n. 15, pubblicata su G.U.R.S. n. 21 del 21 aprile 2006) istitutiva del Dipartimento regionale per l’architettura e l’arte contemporanea, la DAARC, “con competenza in materia di promozione della cultura architettonica ed urbanistica e dell’arte contemporanea”.
Come agisce nella pratica questo dipartimento? In particolare che peso ha avuto e che ruolo ha rivestito nei processi che hanno portato all’attuale riapertura di Palazzo Riso?


Il Museo Riso, quale struttura alle dipendenze del Dipartimento dei Beni Culturali e Ambientali, ha seguito un percorso del tutto autonomo rispetto al Dipartimento per l’Arte e l’Architettura Contemporanea, peraltro oggi soppresso.

Secondo il disegno di legge presentato nel 2001 per l’istituzione di un museo regionale d’arte moderna e contemporanea, la nuova struttura da istituire avrebbe goduto di una autonomia scientifica, organizzativa, amministrativa e finanziaria, con la nomina di un comitato tecnico-scientifico composto da un direttore, dal Soprintendente ai Beni culturali di Palermo, con funzione di presidente, e da due esperti di storia dell'arte moderna, scelti tra docenti universitari.
Il comitato avrebbe, inoltre, dovuto avvalersi di personale in dotazione all' Assessorato ai Beni Culturali e avere un proprio regolamento interno. Quanto resta oggi della proposta originaria? Come viene gestito attualmente Palazzo Riso?


In occasione della presentazione alla stampa della mostra “Sicilia 1968/2008. Lo Spirito del Tempo”, l’Assessore ai Beni Culturali, Antonello Antinoro, ha comunicato l’avvenuta presentazione in commissione cultura dell’Assemblea Regionale, dell’articolo di legge per l’autonomia scientifica, organizzativa e amministrativa – finanziaria del Museo Riso. Naturalmente, in attuazione di detta autonomia, il Museo dovrà dotarsi di un proprio regolamento di organizzazione.

Esistono rapporti con soggetti privati come banche e imprese? Se sì, come vengono gestite queste relazioni?

Non esistono al momento rapporti con soggetti privati come banche e imprese. Il museo, attraverso il progetto “5venti”, ha instaurato rapporti con alcune Fondazioni, quali la Fondazione Orestiadi di Gibellina, e con l’Art Hotel Atelier sul Mare di Castel di Tusa di Antonio Presti.

Il Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, viene definito il centro promotore di un “museo diffuso” regionale, che ha trasformato l’isola in un grande laboratorio artistico. Cosa indica nella pratica l’espressione “museo diffuso”, e in che modo il Riso risulta essere il fulcro di questa rete, che aspira ad abbracciare l’intero territorio regionale?

Il progetto di Riso nasce dall’idea che il museo, che ha sede a Palermo, non debba essere il museo del capoluogo bensì la sede di un progetto regionale che coinvolge l’intera Sicilia in collaborazione con i principali poli dell’arte contemporanea dell’isola.
Le sedi espositive di Riso sono tutti quei luoghi e quelle sedi su cui il Museo riuscirà, o potrà esercitare, il proprio ruolo rispetto alla conservazione, valorizzazione, promozione del patrimonio contemporaneo regionale.
Non a caso lo scorso ottobre è stata installata a Gibellina Circle of life di Richard Long, segno di un nuovo modo di intendere il rapporto tra opera collezionata e Museo: l’opera non è solo un bene da conservare all'interno del proprio spazio museale, ma un bene da valorizzare, di volta in volta, anche attraverso l’individuazione di una sede diversa.

L’idea di museo diffuso rimanda direttamente al progetto “5eventi” che, curato da Renato Quaglia, dal 2008 si occupa di promuovere e valorizzare il sistema dell’arte contemporanea in Sicilia.
Lo scorso anno, infatti, sono state realizzate diverse iniziative che hanno coinvolto i centri di Ghibellina, Siracusa, Palermo e Castel di Tusa. Potrebbe raccontarci secondo quali modalità il progetto “5eventi” si relaziona con il territorio siciliano, soffermandosi in particolare sulle attività portate avanti dallo “Sportello per l’Arte Contemporanea in Sicilia (S.A.C.S.), volto alla promozione della giovane arte locale?


Con il progetto “5venti” nel 2008 è stato avviato il sistema regionale dell’arte contemporanea in collaborazione con i centri di Palermo, Gibellina, Siracusa e Castel di Tusa. Altri centri e altre realtà continueranno ad essere progressivamente coinvolte nel 2009 e negli anni successivi, per promuovere nuove progettualità e proseguire nella costruzione di un sistema coordinato dell’arte contemporanea in Sicilia, che assegni al Museo una funzione di correlazione tra elementi oggi isolati.
Il Museo, inoltre, attraverso lo Sportello per l’Arte Contemporanea della Sicilia (S.A.C.S.), ha avviato una serie di attività per la promozione della giovane creatività siciliana in Italia e all’estero e la creazione di una rete di interscambio tra la scena artistica siciliana e quella internazionale. Obiettivi da raggiungere a partire da un archivio digitale e cartaceo di artisti locali consultabile online e attraverso un programma di visite di curatori internazionali (due le visite già effettuate) finalizzate alla successiva realizzazione di mostre e progetti con il coinvolgimento di giovani artisti siciliani.

Dal suo punto di vista l’apertura nella città di Catania di quattro fondazioni per l’arte contemporanea – la Fondazione Pugliesi Cosentino, la Fondazione Brodbeck, la Fondazione Calleri e la Fondazione La Verde-La Malfa – nel solo mese di febbraio, può essere ricollegata in qualche modo all’attività di sensibilizzazione fatta dal Riso e dal progetto “5eventi”?

Sicuramente oggi in Sicilia si assiste ad un particolare fermento nel campo dell’arte contemporanea e ciò avvalora l’idea progettuale di Riso e la necessità di una realtà istituzionale in grado di correlare le diverse esperienze, magari anche sensibilizzandone di nuove.

A questo proposito, come pensa il Riso di interagire con le altre realtà, sia pubbliche che private, che si occupano di arte contemporanea in Sicilia?

Come già detto, la mission del Museo è anche quella di sviluppare una inedita partnership territoriale sui temi dell’arte contemporanea, mettendo in correlazione le realtà, oggi isolate le une dalle altre, attraverso appositi progetti di collaborazione e interscambio.

Come è cambiato a suo parere il rapporto con il territorio circostante a partire dalla nascita del Riso? È stato possibile osservare una maggiore attenzione da parte dei cittadini e della comunità locale verso le tematiche legate ai mondi dell’arte e della cultura?

Abbiamo certamente avuto modo di cogliere una maggiore attenzione da parte della comunità locale, cittadina e dell’intera regione. Ciò grazie all’attività di comunicazione svolta dal Museo, anche attraverso l’attività del settore educazione che, nel 2008, ha lavorato mirando alla divulgazione dell’arte contemporanea e alla promozione delle attività dell’istituzione a livello trasversale.
Lo scopo primario è stato quello di dare corpo al coinvolgimento e alla consapevolezza di gruppi di cittadini palermitani e siciliani rispetto all’apertura del nuovo Museo; per questo, ad esempio, sono stati realizzati iniziative e incontri con gli Amici di Riso di Palermo, Messina, Catania, Siracusa e Gibellina. E’ stata condotta un’intensa attività didattica rivolta agli studenti dei licei di Palermo, con lezioni introduttive sul rapporto tra l’arte contemporanea, la pubblicità, la matematica e l’idea di bellezza, nonché a studenti delle scuole elementari e medie mediante laboratori di primo approccio pratico all’arte contemporanea.
Attività che, oltre a proseguire per tutto il 2009, si intensificano attraverso la realizzazione di appositi percorsi d’arte guidati e laboratori per bambini, offerti dal Museo, per tutto il periodo della mostra “Sicilia 1968/2008, lo spirito del tempo”.

Secondo lei in che modo l’arte contemporanea può contribuire a riversare sul territorio e sulla comunità strumenti e stimoli per uno sviluppo, che sia soprattutto culturale, diffondendo quei valori legati ai concetti di legalità, responsabilità, uguaglianza e coesione sociale, in un territorio come quello siciliano profondamente segnato dalla presenza di un’organizzazione lesiva dell’intera società come la mafia?

L’educazione all’arte contemporanea, anche attraverso la presenza di un’istituzione pubblica volta a tutelarla, promuoverla, valorizzarla, penso possano dare un valido contributo.

Infine quali le aspettative ed i progetti per il futuro?

Tanti i progetti e le collaborazioni per il futuro. Abbiamo, infatti, già programmato l’attività per il 2010. Qui mi limito a menzionare l’esposizione della collezione del Museo, che farà immediatamente seguito alla mostra “Sicilia 1968/2008, lo spirito del tempo”.


Riso
Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia

Corso Vittorio Emanuele, 365 Palermo
t. 091 320532
f. 091 6090166
e. info@palazzoriso.it
www.palazzoriso.it


La selezione dei contributi di
Making Culture è curata da Tafter, la rivista online che opera nel campo dell'economia della cultura, e che si presenta come punto di incontro per la ricerca sul rapporto cultura-impresa, sullo sviluppo locale, sulle possibilità offerte dalle nuove tecnologie in campo culturale, sulle modalità di interazione tra l'arte contemporanea e i suoi fruitori.

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