L'Armory Show compie 100 anni e li celebra insieme a un coro di istituzioni culturali, durante la tradizionale
Armory Arts Week e in una grande festa il 6 marzo al MoMA.
Questa importante manifestazione dedicata all' "ultima arte da tutto il mondo" catalizza altre 10 fiere collaterali che si aggiungono al densissimo elenco di mostre nelle gallerie e alle loro molteplici proposte.
Ed ecco qui:
Armory Show 2013 e il suo programma per il centenario
Volta NY
oltre 95 gallerie e una quantità di progetti site specific per una delle più storiche fiere alternative
SCOPE New York
il meglio degli artisti emergenti e mid-career
ADAA Art Show
da 25 anni organizzata dall'associazione degli art dealers americani (ADAA)
Fountain Art Fair
promette i "pesi massimi" degli spazi culturali e le proposte più sperimentali
Independent
un nome - un programma per spazi espositivi e progetti editoriali
Moving Image
dedicata a videoinstallazioni e proiezioni presentate da gallerie e spazi non profit
New City Art Fair
con le proposte di 11 gallerie giapponesi d'arte contemporanea
PooL Art Fair New York ispirata alla tradizione degli ottocenteschi Salon des Refuses, raccoglie lavori di artisti che non sono rappresentati da una galleria
Spring/Break Art Show con progetti di 20 curatori che hanno elaborato un'ampio ventaglio di progetti espositivi sul tema del Nuovo Misticismo
E un
altro centennale vuol essere quello in cui gli artisti "inventarono" l'astrazione che il MoMA intende celebrare esponendo 400 opere nella mostra
Inventing Abstraction, 1910-1925. Contemporaneamente,
per il ciclo
Artist's Choice,
Trisha Donnelly in veste di curatore ha organizzato un percorso espositivo che va dai paesaggi di Odilon Redon alle opere di Jim Shaw.
Tra le tante mostre in corso nel museo quelle di Wolfgang Laib e Andy Warhol e, in
Performing Histories, anche un'opera di Simone Forti.
Musica pop e non solo nella mostra
Blues for Smoke presso il Whitney Museum of American Art, con opere di oltre 50 artisti dal 1950 ad oggi, che insieme ai documenti più vari ricreano un'atmosfera speciale.
Al Guggenheim Museum l'esposizione
No Country ripercorre le complesse relazioni e le influenze culturali che attraversano il Sud e Sudest Asiatico e li collegano al resto del mondo.
Mentre in
Gutai: Splendid Playground si percorre l'intero spettro creativo di due generazioni di autori che hanno partecipato al più importante movimento artistico del Giappone moderno.
E nelle gallerie gli artisti coinvolgono altri artisti, come da Gagosian: dove grazie a
Ed Ruscha si possono sfogliare i libri di oltre 100 suoi colleghi, o da Luhring Augustine dove si può ascoltare
Ragnar Kjartansson suonare insieme a una schiera di musicisti provenienti da Reykjavik e dintorni.
Che Fare?
è una domanda che spicca tra i titoli delle mostre allestite negli innumerevoli spazi newyorkesi, è da Lelong che le opere di Luciano Fabro, Jannis Kounellis e Mario Merz si domandano qual'è il ruolo dell'artista nella società (o più probabilmente se lo domandavano ai tempi...)
In
Welcome to the Real
il curatore Marco Antonini prende il concetto di realtà come punto di partenza o di arrivo, scegliendo le opere di una dozzina di artisti per lo spazio non profit NURTUREart.
Qui trovate
una panoramica continuamente aggiornata delle attuali proposte nella grande mela , però ci piace concludere con il
Metropolitan Museum, che alla sfilza di mostre che vanno dall'ultimo Matisse alle fotografie manipolate in digitale o ai violini italiani, aggiunge quella sull'Eros dormiente in una svariata quantità di pose...