Attraversare le contingenze allargando le prospettive

30/06/2013
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Roberto

di Renato Barilli



Roberto Daolio. Foto courtesy Antonio Pascarella


Quando ci preparavamo mestamente a ricordare i trent’anni dalla scomparsa di Francesca Alinovi se n’è andato anche Roberto Daolio, dopo mesi alterni tra peggioramenti e riprese, con una improvvisa crisi finale che non gli ha lasciato scampo.
Senza retorica, posso ben dire che con loro è morta una parte di me, era già vero per Francesca, la perdita diventa ancor più grave per questo nuovo colpo del destino.

Eravamo un terzetto affiatatissimo, che ha firmato imprese straordinarie, come le Settimane della performance, iniziate nel 1977, con i momenti culminanti di Marina Abramovic e di Hermann Nitsch, ma continuate fino al 1982, impegnando in mille modi i miei due collaboratori.
Frattanto avevamo dato inizio pure all’operazione Nuovi-nuovi, che ora c’è il il mal costume di coprire con un velo d’oblio, ma basti pensare che tra loro ha sempre militato Luigi Ontani, oggi riconosciuto come una delle nostre presenze più forti, e accanto a lui non si possono dimenticare tanti altri protagonisti come Salvo, Mainolfi, Benuzzi, Jori, Spoldi.
Roberto, in particolare, si era dedicato a sostenere la figura di Luciano Bartolini, un caso paritetico, in Italia, al “pattern painting” statunitense, gestito dalla gallerista Holly Solomon a New York, pronta ad accogliere proprio Francesca alla testa di un drappello di Nuovi-nuovi, occasione d’oro che le ha permesso di entrare in contatto diretto con i Graffitisti, e di giocare quella carta fino in fondo, fino alla morte.

Roberto è rimasto al mio fianco in tutte le successive sortite dedicate ai Nuovi-nuovi, ma poi ha spiccato risolutamente il volo per conto suo, direi a partire dai primi Novanta, quando ha organizzato Officina Bolognese, mettendosi alla testa di una squadra eccezionale di nuovi talenti, basterà citare Eva Marisaldi, Cuoghi e Corsello, Emilio Fantin, Alessandra Tesi, Eva Mezzaqui, Sissi, e anche due altre personalità che, trasferitesi a Milano, vi hanno spiccato il volo fino a grandi esiti: Grazia Toderi e Luisa Lambri.
In tutta questa attività Roberto si è congiunto a staffetta con Francesca sostituendola nella guida della galleria sperimentale gestita da Gino Gianuizzi, non per nulla denominata “Neon”, nei suoi anni di piena attività, per la luce fisica e intellettuale che sapeva diffondere.

Quello che ha sempre caratterizzato Roberto è stato un estremo rigore nelle scelte e nelle impostazioni critiche, fin dal primo momento in cui si è laureato al DAMS a metà degli anni Settanta, e poi in una lunga attività di insegnante all’Accademia di Belle arti, in cui gli avveniva di incontrare i nuovi talenti e di farli maturare.
Nello stesso tempo il suo carattere riservato lo teneva lontano dalle occasioni mondane, dalla caccia a un facile successo esteriore, inducendolo a vivere nell’ombra, ma sempre nel nome delle sue convinzioni inflessibili.
Lo si può decisamente considerare come un precursore della metodologia detta del “site specific”, di cui quasi ogni anno offriva capitoli rilevanti portando i suoi allievi a montare installazioni alla Stazione centrale di Bologna, a contatto diretto con la folla degli utenti, magari perplessi da quelle strane apparenze, ma comunque intrigati, consapevoli di venire a conoscenza di nuove realtà. Assieme avevamo anche intrapreso una vasta operazione di arredo urbano, chiedendone i progetti ai diplomati di Accademie e di corsi DAMS, cercando di attirare attorno a quelle proposte l’interesse di amministratori pubblici e di industriali, attraverso le Biennali della giovane arte, di cui si sono tenute almeno due edizioni.
Da quest’anno il Premio fin qui intitolato alla sola Francesca raccoglierà anche la menzione di Roberto, e contiamo di solennizzarlo nel modo migliore conferendolo a Maurizio Cattelan, rientrante anche lui nel numero delle scoperte precorritrici di Roberto.

Renato Barilli

Una commemorazione si terrà martedi 2 luglio alle ore 16 presso l'Hospice Chiantore Seragnoli di Bentivoglio, via Marconi 43/45, Bentivoglio (BO)


Gli eventi a cura di Roberto Daolio su UnDo.Net

"Il pubblico e i suoi sinonimi" è il titolo di questa intervista a Roberto Daolio pubblicata su UnDo.Net nel luglio 2008

In questo video Roberto Daolio all'opening della mostra Little Constellation alla Fabbrica del Vapore di Milano nel marzo del 2010