Incontro con Stefania Portinari, ricercatore universitario dell'Universita' Ca' Foscari di Venezia. La conferenza traccia un racconto attraverso lo svolgersi di quegli anni, animati dal desiderio di rinnovamento e originalita'.
Le tendenze e i movimenti che emergono negli anni sessanta trovano a Venezia un
palcoscenico privilegiato nella Biennale, negli spazi di palazzo Grassi e nelle
gallerie private, come Il Canale, Il Leone, l'Elefante o la Galleria del Cavallino. La
citta' e' un “arcipelago” di ricettivita', in cui gli artisti vivono come immersi in un
campo di forze magnetiche ricco di idee e di aggiornamenti, conducendo al
contempo ricerche personali e solitarie.
La conferenza traccera' un racconto attraverso lo svolgersi di quegli anni, animati
dal desiderio di rinnovamento e originalita', in cui l'emergere della pop art e di
nuovi realismi si avvicenda all'arte informale, mentre la pittura e perfino il disegno
non smettono di essere mezzi privilegiati di espressione artistica anche nel
momento in cui, alla fine del decennio, emergera' forte l'istanza di denuncia sociale
e politica.
Dai nuovi media, che comprendono anche la citazione del fumetto, la realizzazione
di nuvole in gommapiuma o il progetto di grandi spugne-monumento che salvino
Venezia dall'acqua alta, alla “biennale poliziotta” del 1968 con maestri che al
vernissage ribaltano i quadri, verra' messo in risalto come a Venezia gli artisti
abbiano cercato di mettere in atto la rigenerazione del loro immaginario, tra
ricerca, nuovo e legame con la tradizione, analizzando la situazione anche
attraverso il ruolo delle donne nel sistema dell’arte di allora, con confronti con il
milieu artistico del Friuli Venezia Giulia.
Venerdì' 10 febbraio ore 16.30
Galleria d'Arte Contemporanea Luigi Spazzapan
via Ciotti 51 (Palazzo Torriani), Gradisca d'Isonzo (GO)
Ingresso gratuito (gradita la prenotazione fino ad esaurimento dei posti) Prenotazioni: 0481 960816