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Premio Carlo Magno
dal 24/5/2004 al 25/5/2004

Segnalato da

Maria Grazia Cavenaghi-Smith - Milano European Parliament



 
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24/5/2004

Premio Carlo Magno

Parlamento Europeo, Bruxelles

Il discorso di Pat Cox dopo aver ricevuto il premio ad Aquisgrana.


comunicato stampa

ESTRATTO DEL DISCORSO DI PAT COX , PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO, DOPO AVER RICEVUTO IL "PREMIO CARLOMAGNO 2004" A AQUISGRANA.

Signor Sindaco,
Signor Presidente,
Signore e Signori Commissari,
Vostre Eccellenze,
Signore e Signori membri del Parlamento europeo e cari colleghi,
Miei cari concittadini europei,

Sono profondamente onorato, personalmente e a nome del Parlamento europeo, di ricevere quest'anno il Premio Carlomagno -un premio dei cittadini conferito dagli abitanti di Aquisgrana in riconoscimento del Parlamento dei cittadini dell'Unione europea.

Durante quasi due millenni, la città di Aquisgrana ha espresso la continuità nel cuore dell'Europa. Allo stesso modo, durante gli ultimi decenni, il Premio Carlomagno ha manifestato la vostra devozione e la vostra fedeltà alla causa dell'integrazione e della riconciliazione europee.
In quest' anno così cruciale, il Premio Carlomagno assume una risonanza particolare. E', infatti, l'anno della riunificazione del nostro continente grazie all'allargamento dell'Unione europea. Politicamente, è l'anno del primo Trattato costituzionale d'Europa.

Il 2004 è l'anno della sesta elezione diretta del Parlamento europeo, ma della sua prima elezione a carattere realmente continentale.

In breve, è l'anno di un rinnovamento e di una ridefinizione senza precedenti dell'Europa. Al Parlamento europeo, siamo profondamente commossi, in quanto l'attribuzione di questo premio costituisce il miglior apprezzamento del nostro lavoro.
Sono davvero onorato di ricevere questo riconoscimento in un luogo così ricco di storia europea, un monumento alla gloria della continuità della cultura, dell'istruzione, della tradizione e dell'Europa stessa. Nella cappella della Cattedrale, oggi, ho visto una dedica latina: CUM LAPIDES VIVI PACIS CONPAGE LINGANTUR....CLARET OPUS- "Quando le pietre viventi saranno congiunte in una pacifica armonia...questo monumento sprigionerà una luce viva". Questo luogo consacrato allo splendore antico dell'ideale europeo è il più appropriato per celebrare l'anno in cui un'Europa riunificata e in via di riconciliazione ha finalmente sepolto i fantasmi del suo passato.

Con una chiaroveggenza straordinaria, Robert Schuman aveva previsto la nascita della nuova Europa; così scriveva nel 1963, a proposito della dolorosa divisione ideologica che aveva spezzatoin due l'Europa: " E' stata imposta dalla violenza. Possa dissolversi nella libertà!"

Il 1°maggio di quest'anno, "la libertà ha vinto"! L'appello di Schuman è stato raccolto e l'Europa non è più divisa in due. L'attuale generazione di Europei ha riacceso la fiamma della riconciliazione e della pace trasmessa dai Padri fondatori.

L'allargamento è incontestabilmente un motivo di celebrazione, ma ci pone di fronte ad un nuovo incrocio europeo, lanciandoci la sfida di scoprire e realizzare integralmente il nostro vero potenziale. Nella nostra ricerca della giusta via per il futuro dell'Europa, possiamo trarre ispirazione dai leaders che, nell'Europa occidentale del secondo dopoguerra, hanno avuto il coraggio e lo spirito visionario necessari per compiere azioni strategiche a favore dell'Europa.

Personalità come Konrad Adenauer, Robert Schuman, Jean Monnet, Paul-Henri Spaak, Alcide De Gasperi - tutti onorati con il Premio Carlomagno...In loro compagnia, devo ammetterlo, non posso far altro che dar prova di umiltà.

La nostra generazione é chiamata a pensare e ad agire in modo strategico, come la loro; ad assolvere ai propri incarichi direttivi con fermezza; a guadagnarsi il sostegno delle nostre popolazioni e a creare nuove armonie per riunire l'Europa nel suo cammino verso il futuro. Per le generazioni di Europei che avevano attraversato le terribili lacerazioni della storia ed erano sopravvissuti, l'adesione all'Europa della pace e della riconciliazione era un dato scontato.

Per contro, n un'epoca in cui l'opinione pubblica non attribuisce il valore dovuto ai i successi passati e alle libertà presenti, non possiamo considerare l'accordo generale come già aquisito. Dobbiamo guadagnarlo. Dobbiamo concentrarci sui punti essenziali. Dobbiamo impegnarci a realizzare. Dobbiamo comunicare il nostro disegno generale in termini semplici ma eloquenti.

Siamo giunti, conformemente ai trattati, a rendere europei molti aspetti della politica pubblica europea, ma non a "europeizzare" la politica stessa.

Per farlo, dobbiamo imboccare la via parlamentare con più determinazione, non solo a livello europeo, ma anche a livello nazionale e regionale.

Trattato costituzionale

Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno del Trattato costituzionale. A nome del Parlamento europeo, invito oggi i leaders europei a concludere il nostro nuovo accordo costituzionale il più rapidamente possibile e in termini coerenti ed efficaci.

Adottare il Trattato costituzionale (preparato con cura dalla Convenzione, sotto la direzione competente del Presidente Giscard d'Estaing) smentirà in maniera eclatante coloro che temono che una nuova Unione europea a 25 membri e più non possa agire. La Costituzione sarà la garanzia più sicura che il nuovo progetto unitario del nostro continente possa produrre ricchi dividendi per i nostri popoli.

Adottare il Trattato costituzionale ci consentirà di passare da un lungo decennio votato a un'interminabile introspezione su questioni di forma e di procedure istituzionali alle reali questioni politiche di fondo e alla loro risoluzione grazie ad un'azione incentrata sui punti essenziali.

Adottare il Trattato costituzionale contribuirà a rendere l'Unione europea di domani più efficace, più trasparente e più democratica.

Quindi, il mio messaggio ai leaders politici è: è giunto il momento di realizzare questo progetto.

Parlamento europeo

Il Trattato costituzionale rafforzerà il ruolo del Parlamento europeo facendo proseguire l'Unione europea sulla via democratica. Tra poco più di tre settimane si svolgerà la sesta elezione diretta del Parlamento europeo, nei 25 Stati membri dell'Unione.

Il Parlamento europeo è oggi un legislatore efficace, un'attenta autorità di bilancio. Rappresenta per l'Unione europea la tribuna politica e aperta in materia di esecuzione responsabile, un quadro che abilita il potere esecutivo ad agire e anche una tribuna cittadina per i popoli d'Europa.

Il Parlamento europeo è un'istituzione che lavora duramente e che si è guadagnato la posizione di rispetto che occupa nei processi decisionali dell'Unione. Merita - ma è anche la sfida che deve affrontare attualmente- di godere dello stesso rispetto nel cuore e nello spirito dei popoli d'Europa, per l'apporto democratico indispensabile che offre a loro nome.

La costituzione prevede anchesì un nuovo ruolo per i Parlamenti e i deputati nazionali, che sono chiamati a contribuire politicamente alla nuova Europa garantendo che l'Unione rispetti i principi di sussidarietà e di proporzionalità al momento dell'azione. Questa proposta ha il totale appoggio del Parlamento europeo.

Inoltre, questo ruolo rafforzato della democrazia parlamentare può conferire all'Europa di domani più legittimità, più trasparenza e più responsabilità.

La missione principale dell'Europa

Il Trattato costituzionale definirà in modo chiaro il compito di ciascuno nell'Unione europea. Ci permetterà di concentrare la nostra attenzione sui punti essenziali e sulle missioni centrali europee. Sono stati compiuti progressi considerevoli su più fronti, ma in altri settori della politica pubblica dobbiamo passare da lodevoli dichiarazioni d'intenti a risultati concreti. L'Europa deve spostarsi dal progetto alla realizzazione. Troppo spesso esiste un divario tra le nostre aspirazioni politiche, da una parte, e la nostra capacità e volontà politica di agire, dall'altra. Bisogna affrontare questo problema, per evitare che il fossato tra le intenzioni e le azioni indebolisca la credibilità dell'Europa.

Concentrarsi sui punti essenziali e dare priorità alle realizzazioni concrete, questi saranno i compiti fondamentali della Commissione e del Parlamento europeo nel prossimo futuro. Essi saranno enormemente facilitati se saremo in grado di comunicare il progetto generale dell'Europa in un linguaggio semplice. Numerosi commentatori stimano che la dimensione della prima Commissione europea di 25 membri pone un problema. In realtà, la sua grandezza offre nuove opportunità.

Le nuove risorse umane e politiche possono essere impiegate e mobilitate non solo al vertice, per le attività di gestione e realizzazione del programma complesso dell'Unione europea, ma anche per costituire un dibattito che permetta di rafforzare la comunicazione. Tale è, in particolare, il caso dei parlamenti nazionali, al cui interno una maggiore e più frequente presenza della Commissione, soprattutto con commissioni specializzate, potrebbe presentare grandi vantaggi in termini di illustrazione e informazione sul valore aggiunto dell'Europa e sul suo progetto pubblico.

Più che di ogni altra cosa, nelle nostre campagne di comunicazione destinate ad un vasto pubblico, abbiamo bisogno di parlare di un'Europa che abbia un vero significato.

Dobbiamo parlare dell'Europa dei valori e non limitarci alla sterilità di un'Europa dei mercati, o alle intricate procedure della Politica Agricola Comune, per quanto indispensabili possano essere. Dobbiamo parlare alla gente della nostra fede nella democrazia pluralista e del ruolo centrale di quest'ultima nel progetto europeo. Non è un caso che la Grecia sia entrata nell'Unione europea dopo la caduta dei Colonnelli, la Spagna dopo Franco, il Portogallo dopo Salazar e gli Stati dell'EuropaCentrale ed Orientale dopo il collasso dell'Impero sovietico.

Dobbiamo illustrare il nostro impegno nella promozione dei diritti dell'uomo e nel rispetto dello Stato di diritto. In un mondo in preda ai conflitti, dobbiamo insistere sul pieno rispetto dei diritti dei prigionieri di guerra, conformemente alla Convenzione di Ginevra.

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Alberto Burri
dal 27/1/2015 al 27/3/2015

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