Base
Firenze
via San Niccolo', 18R
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Stefano Arienti
dal 25/3/2010 al 19/5/2010
mart-sab 18-20, 0-24 come vetrina

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approfondimenti

Stefano Arienti



 
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25/3/2010

Stefano Arienti

Base, Firenze

Differenti nuclei di disegni sono esposti come installazione/fregio, come quadreria o sotto forma di libri, trasformando lo spazio e facendo emergere una dimensione di intimita'. La particolarita' del progetto risiede nella natura e nella motivazione che hanno portato alla realizzazione di questi disegni. Si tratta di immagini prodotte dall'artista per un uso totalmente privato.


comunicato stampa

BASE / Progetti per l’arte presenta una mostra di Stefano Arienti appositamente ideata per l’occasione dal titolo “Copie di studio”. Differenti nuclei di disegni, nelle dimensioni, nel tipo di carta e nei soggetti, sono esposti come installazione/fregio, come quadreria o sotto forma di libri, trasformando così lo spazio facendo emergere una particolare dimensione di intimità. La particolarità del progetto di Stefano Arienti per Base risiede nella natura e nella motivazione che hanno portato alla realizzazione di questi “disegni”. Si tratta di immagini prodotte dall’artista per un uso totalmente privato da parte dell’artista, con cui voleva documentare i disegni e le immagini che poi si disperdevano nel mondo entrando in collezioni private e pubbliche.

Queste opere rappresentano un’interpretazione dei disegni da cui provengono in quanto sono ottenute attraverso l’uso della macchina fotocopiatrice ingrandendo o inquadrando un dato particolare dai disegni originali. Come afferma l’artista stesso: Ho sempre usato in questi anni la macchina fotocopiatrice come un particolare torchio domestico, sfruttando la sua tecnologia facile ed elementare per creare un metodo di documentazione intima e di reinterpretazione, nel mio studio, di materiali destinati a mostre personali o collettive. Ho iniziato questo processo nel 1994 mostrandone il primo risultato da Massimo Minini nel 1995. Allora fotocopiavo disegni provenienti da libri illustrati e realizzati con una tecnica di ricalco poi rilegati e visibili sfogliandoli su grandi tavoli di vetro.

Poi ho realizzato, rilegandoli già in libri, un gruppo di 185 pagine dai disegni a ricalco di tessuti realizzati fra il 1999 e il 2003, e quello dai disegni del libro d’oro che riportano le scritte, frutto dell’interazione del pubblico che visitava la mia mostra a Mantova nel 2009. Come fogli sciolti invece c’è un gruppo consistente di 400 disegni/ fotocopie derivati dai “2000 disegni da prendere”, opera realizzata con Cesare Pietroiusti, e distribuita al pubblico della mostra al MAMbo di Bologna nel 2008 insieme al gruppo delle copie delle “Spighe”, esposte a Venezia alla Fondazione Querini Stampalia, che formano idealmente un fregio di vegetazione in formato A3. Stefano Arienti (Asola, Mantova, 1961; vive e lavora a Milano) mentre si laureava in Scienze Agrarie a Milano ha iniziato la sua attività espositiva caratterizzata da un’analisi ferrea degli strumenti della rappresentazione e dalla fascinazione collettiva per le immagini “di natura”.

La sua ricerca si è subito contraddistinta per una forte attenzione alle “immagini di massa” a cui l’artista cerca di restituire una ragione d’essere unica e irripetibile partendo proprio dalla volontà di sconfiggere la bidimensionalità e anonimità in cui queste immagini sono confinate per avere maggiore distribuzione. E’ così che nascono i suoi primi lavori usando libri di fumetti o pubblicazioni scientifiche per realizzare le note sculture dal titolo “Turbine”. Lo stesso movente viene applicato ai grandi poster derivati da immagini di paesaggi e giardini e destinati come carta da parati ad abbellire gli interni abitativi. Il suo coprire il poster con la plastilina colorata riproducendo l’immagine nascosta o lo strapparne in riccioli la superficie fino ai recenti poster sezionati e ricuciti con differenti fili si tratta sempre, per mezzo di una stratificazione di elementi astratti e figurativi, di trasformare quell immagine opaca in “un momento di percezione viva”, impalpabile e cangiante. Questa nuova riflessione sulla decorazione lo porta a far analizzare allo spettatore il suo rapporto con le immagini feticcio della società e con i suoi personali feticci.

Proprio a feticci personali/collettivi, come dei fantasmi, era l’effetto a cui rimandava la grande installazione di pannelli di polistirolo traforati a caldo copiando immagini di riviste e che in occasione di “Aperto” della Biennale di Venezia nel 1990 erano esposte appoggiate alla parete creando un effetto straniante di precarietà. Stefano Arienti ha partecipato a residenze d’artista in Francia, Stati Uniti e India e ha insegnato all’Accademia Giacomo Carrara di Bergamo ed insegna attualmente all’Università I.U.A.V. a Venezia.

BASE / Progetti per l’arte è un’idea di artisti per altri artisti. BASE è un luogo unico per la pratica dell’arte in Italia, la cui attività iniziata nel 1998, viene curata da un collettivo di artisti che vivono e operano in Toscana e che si fanno promotori di presentare a Firenze alcuni aspetti, tra i più inte- ressanti dell’arte del duemila. BASE è un dialogo sulla contemporaneità aperto ad un confronto internazionale. Attualmente fanno parte del collettivo di BASE / Progetti per l’arte: Mario Airò, Marco Bagnoli, Massimo Bartolini, Paolo Masi, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Paolo Parisi, Remo Salvadori.

Fino adesso si sono tenute a BASE mostre di Sol Lewitt, Marco Bagnoli, Alfredo Pirri, Cesare Pietroiusti, Jan Vercruysse, Niele Toroni, Michael Galasso, Luca Pancrazzi, John Nixon & Marco Fusinato, Heimo Zobernig, Ingo Springenschmid, Paolo Masi & Pier Luigi Tazzi, Antonio Muntadas, Robert Barry, Luca Vitone, Gino De Dominicis, Liliana Moro, Claude Closky, Remo Salvadori, Pietro Sanguineti, Liam Gillick, Massimo Bartolini, Mario Airò, Eva Marisaldi, Rainer Ganahl, François Morellet, Bernhard Rüdiger, Nedko Solakov e Slava Nakovska, Olaf Nicolai, Giuliano Scabia, Kinkaleri, Steve Piccolo & Gak Sato, Rirkrit Tiravanija, Matt Mullican, Michel Verjux, Elisabetta Benassi, Pedro Cabrita Reis, Pietro Riparbelli, Simone Berti, Jeppe Hein, Gerwald Rockenschaub, Jonathan Monk, Peter Kogler, Carsten Nicolai, Surasi Kusulwong, Franz West, Tino Sehgal, Nico Dockx, Grazia Toderi, Armin Linke, Davide Bertocchi, Pierre Bismuth, Olivier Mosset che hanno presentato progetti inediti pensati per lo spazio di BASE. Prossime mostre: Erwin Wurm, Thomas Saraceno, Christian Jankowki, Maurizio Mochetti, Pierre Huyghe, One Star Press, Diego Perrone, Lawrence Weiner...

Inaugurazione venerdì 26 marzo 2010, dalle ore 18

Base
via San Niccolo', 18R, Firenze
orario: dalle 18 alle 20 / 0-24 come vetrina
Per appuntamenti telefonare: +39 3289627 778 | +39 3292298 348 | +39 347 7210222
ingresso libero

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