Galleria Civica Cavour
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Padova Aprile Fotografia 2010
dal 9/4/2010 al 29/5/2010
mart-sab 10-13, 15-10, Dom 10-18, Lun chiuso e 1 maggio 2010

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Galleria Cavour




 
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9/4/2010

Padova Aprile Fotografia 2010

Galleria Civica Cavour, Padova

Torna la rassegna internazionale di fotografia che ha come tema, per questa sesta edizione 'La fotografia di cinema'. Ad inaugurare la kermesse padovana e' la mostra 'Carlo Mazzacurati nelle immagini di Lucia Baldini e Giovanni Umicini' che presenta scatti a colori ed in bianco e nero dei due fotografi italiani. La seconda mostra in programma dal titolo 'Ricordando Krzysztof Kieslowski. Fotografie di Piotr Jaxa', si inaugura venerdi' 23 aprile al Museo Diocesano.


comunicato stampa

a cura di Enrico Gusella e Alessandra De Lucia

Si rinnova anche quest’anno il grande appuntamento con la fotografia d’autore che vede protagonista la città di Padova. Da aprile a maggio torna, infatti, la rassegna internazionale che ha come tema, per questa sesta edizione, “La fotografia di cinema”.

La rassegna fotografica - organizzata dall’Assessorato alla Cultura – Centro Nazionale di Fotografia del Comune di Padova, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo – è oggi riconosciuta come una tra le più interessanti a livello nazionale: “Padova – come sottolinea Andrea Colasio, Assessore alla Cultura del Comune – proprio grazie al Centro Nazionale di Fotografia si è connotata, nel corso di un decennio, sul piano culturale promuovendo l’arte fotografica attraverso una costante e innovativa ricerca che costituisce, oggi più che mai, un unicum nel panorama nazionale”

La rassegna, curata da Enrico Gusella e Alessandra De Lucia, presenta due mostre che ripercorrono alcuni momenti salienti della creazione cinematografica di due grandi cineasti: “Carlo Mazzacurati nelle immagini di Lucia Baldini e Giovanni Umicini” e “Ricordando Krzysztof Kieslowski. Fotografie di Piotr Jaxa”. Il rapporto tra fotografia e cinema sarà in questa occasione indagato sotto luci e profili diversi, considerate le differenti produzioni e i differenti sguardi dei fotografi che ne hanno osservato le forme, scandagliando le riprese stesse dei set cinematografici.

Ad inaugurare la kermesse padovana, sabato 10 aprile 2010 alle ore 18 nella Galleria Cavour, è la mostra “Carlo Mazzacurati nelle immagini di Lucia Baldini e Giovanni Umicini” che presenta scatti a colori ed in bianco e nero dei due fotografi italiani.

La fotografa toscana Lucia Baldini racconta attraverso le sue potenti immagini alcuni momenti del film “La giusta distanza” di Mazzacurati, indagando gli elementi che costruiscono il film: luoghi, attori, troupe e atmosfere. Elabora secondo la propria sensibilità vari livelli di lettura, dando la possibilità ad ogni singolo dettaglio di divenire un tassello del mosaico di immagini in cui si narrano alcune scene del film. La sensazione è quella di entrare in uno specchio e avere contemporaneamente il fuori e il dentro della scena, permettendo in questo modo una lettura più ampia dell’intera esposizione. Sarà, inoltre, presente in mostra una sezione di immagini esclusive del nuovo film del regista, “La passione”, in uscita nelle sale cinematografiche tra qualche mese. Un’anteprima inedita come omaggio alla città di Padova.

Di Giovanni Umicini, fotografo abituato a indagare la normalità quotidiana della strada ed attento osservatore dell’uomo e dell’ambiente nel quale vive e articola le proprie attività, sono, invece, le fotografie di scena che raccontano attori, paesaggio, clima e colore dei set di “Vesna va veloce” (1996) e “La lingua del santo” (2000). Sono foto spesso scattate tra un ciak e l’altro, con la prontezza a cogliere in un breve secondo una situazione in grado di esprimere l’essenza del momento, sia esso parte del film o della fatica, ed il divertimento nel realizzarlo. Il rigoroso bianco e nero di Giovanni Umicini viaggia con l’anima del film, emoziona e suggerisce, con rispetto, curiosità ed interesse, la ricerca espressiva della situazione.

Il fotografo toscano, ma padovano di adozione, entra in sintonia con la pellicola attraverso un minuzioso lavoro di ricerca, di lettura del copione e di presenza durante le riprese del film, riuscendo così a cogliere l’anima del lavoro che si sta realizzando sul set, presupposto fondamentale per il documento storico che rimane grazie alle fotografie di scena.

La seconda mostra in programma di Padova Aprile Fotografia, realizzata in collaborazione con Ultreya, dal titolo “Ricordando Krzysztof Kieslowski. Fotografie di Piotr Jaxa”, si inaugura venerdì 23 aprile 2010 alle ore 18 nel Museo Diocesano.
L’originale mostra di Piotr Jaxa nasce durante i nove mesi di riprese tra Parigi, Varsavia e Ginevra della trilogia “Tre colori: blu, bianco e rosso”, opera del grande regista Krzysztof Kieslowski, che il fotografo polacco ha documentato fotograficamente.
Jaxa - che si affermò in Svizzera ma mantenne i legami con la sua patria natia tanto che Kieslowski lo scelse come fotografo di scena per l’intera trilogia - con la mostra sul grande cineasta polacco delinea un ritratto integrale del regista, sia in quanto artista, sia come uomo ed amico.

Il nucleo del lavoro è costituito da trenta immagini tratte dal backstage dei film, già esposte nel 1993 nella raccolta “Kieslowski’s colours”, alle quali in questa occasione se ne aggiungono altre che esaltano lo stile, la poetica, la filosofia, l’umorismo e la vita stessa del grande regista. Krzysztof Kieslowski nato a Varsavia nel 1941, visse la prima infanzia e l’adolescenza nella tragedia dell’invasione tedesca e russa e quindi del totalitarismo sovietico. Proseguì i suoi studi, dedicandosi prima al teatro e poi al cinema, nella prestigiosa scuola di film di Lodz, dove conobbe nel 1965 Piotr Jaxa che, oltre collega, gli fu amico fino alla prematura scomparsa.

Nelle sue fotografie, Jaxa, sembra concentrare i dolorosi drammi dei protagonisti delle pellicole nel volto del regista e nella colorata penombra del set in cui Kieslowski mette in scena i tre valori-colori per lui fondamentali dell’epoca moderna: il bianco dell’uguaglianza, il blu della libertà e il rosso della fraternità.

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CARLO MAZZACURATI nelle immagini di Lucia Baldini e Giovanni Umicini
a cura di Enrico Gusella

La lingua del santo, 2000Inaugura sabato 10 aprile 2010 alle ore 18.00, nella Galleria Cavour (piazza Cavour), la mostra "Carlo Mazzacurati nelle immagini di Lucia Baldini e Giovanni Umicini", che apre la sesta edizione della rassegna Padova Aprile Fotografia, curata da Enrico Gusella e Alessandra De Lucia e dedicata quest’anno a "La fotografia di cinema".
Promossa dall’Assessorato alla Cultura – Centro Nazionale di Fotografia del Comune di Padova, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, l’esposizione raccoglie oltre un centinaio di immagini a colori e in bianco e nero scattate dai due fotografi durante le riprese dei film di Carlo Mazzacurati.

Di Lucia Baldini sono le fotografie del film "La giusta distanza" (2007), che ne indagano alcuni elementi costitutivi: luoghi, attori, troupe e atmosfere. Nel film di Carlo Mazzacurati il paesaggio entro cui si muovono i personaggi è un elemento essenziale della storia, posto allo stesso livello dei protagonisti. In una pianura desolata, i cui confini sembrano perdersi all’orizzonte, le atmosfere cupe e nebbiose della zona del Polesine - alla foce del Po - fanno da sfondo alla storia narrata dal regista, che mette in scena le contraddizioni, i paradossi, le perversioni e le ipocrisie di una piccola comunità di provincia in un paesino del nord-est Italia, in cui l’apparire conta più dell’essere, e dove l’integrazione e la convivenza pacifica sono solamente la facciata di un mondo che nasconde una realtà complessa. Questa atmosfera quasi gotica, e per alcuni aspetti oppressiva, rivive negli scatti di Lucia Baldini, che presenta in mostra una sequenza di fotografie in digitale fra cui alcuni mosaici di grandi dimensioni che danno al visitatore uno sguardo di insieme sulle scene narrate. Guardandoli si ha, infatti, l’impressione di entrare in uno specchio e di cogliere contemporaneamente il dentro e il fuori della scena; la percezione dei confini è ampliata e l’insieme di ogni singolo tassello che compone il mosaico fornisce a chi guarda una visuale di insieme. Il lavoro della fotografa toscana, nato da un’autentica predisposizione a stare dietro le quinte e a cogliere i dettagli che normalmente sfuggono, diviene, dunque, un viaggio attraverso i momenti chiave del film che mostra allo stesso tempo la complessità di una produzione cinematografica e la coralità del lavoro che vi sta dietro. Sarà inoltre presente in mostra una selezione di quindici immagini esclusive del nuovo film del regista padovano, "La passione", in uscita nelle sale cinematografiche tra qualche mese: un’anteprima inedita come omaggio alla città di Padova.

Giovanni Umicini, invece, con le sue foto di scena, racconta da una parte la storia del film, e dall’altra la fatica e il divertimento del lavoro svolto sui set di "Vesna va veloce" (1996) e "La lingua del Santo" (2000), film molto differenti fra loro per toni e contenuti che si rispecchiano nello sguardo, ora più attento e rispettoso, ora più irriverente e spiritoso, del fotografo.
Le immagini, scattate in un rigoroso bianco e nero, riescono a cogliere in un attimo l’essenza del momento. Nelle foto di "Vesna va veloce", film dai sottili equilibri emotivi e di durezza concreta, sono immortalati la troupe e gli attori nel momento in cui ascoltano le spiegazioni del regista, assorti e seri prima di entrare in scena o durante le fasi di lavorazione. Volti tesi e partecipi, momenti di solitudine, un paesaggio avvolto dalla nebbia; questa l’atmosfera entro cui si muove Umicini, le cui fotografie ci restituiscono la complessità delle scene accentuandone la carica emotiva.
Ne "La lingua del Santo" il tono è invece più leggero e canzonatorio: gli scatti del fotografo hanno un taglio spiritoso, concentrato sull’aspetto fisico, sulle espressioni ironiche dei volti e sulla dinamicità dei corpi, sempre attento a cogliere i momenti più divertenti del film e di pausa all’interno del set. Il suo minuzioso lavoro di ricerca, di lettura del copione e di presenza durante le riprese del film, sono stati il presupposto fondamentale per il documento storico visibile in mostra.
Biografie

La giusta distanza, 2007Lucia Baldini racconta per immagini dagli anni ottanta, avendo come principale scenario l’ambito musicale. Inizia a collaborare con festival e compagnie di teatro e danza, in particolare per oltre 12 anni con Carla Fracci. Da compagnie e musicisti argentini si lascia coinvolgere nella cultura del tango che la porta a realizzare tre libri. Dall’incontro con Carlo Mazzacurati si è lasciata appassionare dal mondo del cinema.
Ha pubblicato vari libri fotografici dedicati alla danza e alla musica, e due libri dedicati al dialogo tra le opere dei musei fiorentini e il pubblico in visita.
Ha esposto suoi lavori in Italia e all’estero e alcune opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. Conduce seminari e laboratori sulla fotografia di scena.
Da sempre porta avanti un suo progetto di ricerca legato all’onirico.

Giovanni Umicini nasce a Firenze nel 1931, e inizia a fotografare nel 1946. Assieme a Paul Karg è tra i primi a stampare le diapositive direttamente su Anscochrome Printon. Nel 1957 il mensile americano "Modern Photography" pubblica una serie di sue fotografie, e l’anno dopo inizia a collaborare con i laboratori di ricerca della Eastman Kodak di Rochester e Harrow. Il suo studio inizia ad essere luogo di formazione per alcuni giovani che diventeranno affermati fotografi. Conosce e collabora con Emilio Vedova e Hans Hartung. Nel 1997 entra a far parte del gruppo fotografico Mignon. Ha realizzato diverse mostre personali, tra cui: "Giovanni Umicini. Street photography" (2001) e "Giovanni Umicini - Per Padova" (2007) presso il Centro Nazionale di Fotografia.

Carlo Mazzacurati nasce a Padova il 2 marzo 1956. Considerato uno dei giovani registi più sensibili e convincenti del cinema italiano, dal 1992 affronta il tema dell’incontro tra due culture diverse con la pellicola "Un’altra vita", seguita da "Il toro" (1994) e "Vesna va veloce" (1996). Dopo aver presentato alla Mostra del Cinema di Venezia del 1999 la serie di documentari "Ritratti", con il film "La lingua del santo" (2000) torna a proporre sul grande schermo una storia ambientata nel nord est italiano, attraverso il ritratto di due quarantenni in crisi. Nel 2004 il regista padovano decide di occuparsi d’amore con "L’amore ritrovato" e nel 2007 ritorna alle sue origini, percorrendo i binari che lo portano nuovamente in un paesino del nord-est a raccontare il giallo "La giusta distanza".

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Dal 23 Aprile 'Ricordando Krzysztof Kieslowski. Fotografie di Piotr Jaxa' A cura di Giovanni Chiaramonte ed Enrico Gusella
Museo Diocesano (piazza Duomo), Padova
24 aprile – 30 maggio 2010

Informazioni: Centro Nazionale di Fotografia
Palazzo Zuckermann
Corso Garibaldi 29, 35122 Padova
Tel. 049 8204518/8204530; fax 049 8204532
cnf@comune.padova.it
http://cnf.padovanet.it

Ufficio Stampa: Studio Pesci di Federico Palazzoli
Via San Vitale 27, 40126 Bologna
Tel. +39 051 269267 – Fax +39 051 2960748
info@studiopesci.it

Immagine: Lucia Baldini, La giusta distanza, Ponte di barche

Inaugurazione ad invito, sabato 10 aprile 2010 ore 18

Galleria Cavour
Piazza Cavour, Padova
Da martedì a sabato 10-13 / 15-18
Domenica 10– 18
Lunedì chiuso e 1° maggio 2010
Ingresso mostra € 3,00 intero, € 2,00 ridotto
Ingresso cumulativo: € 5,00 intero, € 3,00 ridotto

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