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L'Aquila

Re_Place
dal 4/4/2010 al 5/5/2010
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Associazione Amici dei Musei




 
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4/4/2010

Re_Place

Diverse sedi, L'Aquila

Tre Installazioni urbane di Mario Airo' illuminano la zona rossa a partire dalle 3.32 del 6 aprile, ad un anno esatto dal terremoto in Abruzzo. L'iniziativa realizzata dall'Associazione Amici dei Musei in collaborazione con il Collettivo 99, mira a ridare forma, luogo e cittadinanza a spazi che prima vivevano di centralita' proprie e ad "accendere" il centro storico ancora chiuso. Le installazioni saranno accese nel corso della fiaccolata, che partira' il 5 aprile, alle 23, e passera' per il centro storico e le strade limitrofe. A cura di Pierluigi Sacco.


comunicato stampa

a cura di Pierluigi Sacco

Nella notte tra il 5 e il 6 aprile, a un anno dal sisma che ha devastato L' Aquila ed il suo territorio, tre opere progettate da Mario Airò con i giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti accenderanno le luci nel buio del centro storico, ancora chiuso.

Le installazioni, che prenderanno vita proprio al passaggio della fiaccolata silenziosa, resteranno attive per un mese. L'iniziativa è stata ideata dall’Associazione Amici dei Musei nell’ambito della prima edizione di Re-Place, destinata a partire nel 2009 e ritardata di un anno a causa del sisma.

"Inizialmente - ha spiegato Maura Scarsella di Collettivo 99 - l’evento era nato con lo scopo di “riprendersi le periferie, gli spazi persi dell’Aquila”, poi, dopo il terremoto, il “non luogo” della città è diventato proprio il centro “buio, deserto, muto”. Rivitalizzare il territorio partendo anche dall’arte è stata la sfida intrapresa dalle associazioni locali per “trasformare la tragedia in occasione di rinnovamento”.

Curato da Pierluigi Sacco dell’università di Venezia, Re-Place “vuole tenere accese le luci su un problema non ancora risolto” , ha detto il presidente di Federculture Roberto Grossi, sottolineando che a tal fine non basta la costruzione degli alloggi. “Per l’Aquila si poteva e si può fare di più - ha proseguito- assicurando l’appoggio di Federculture per uno sforzo che vada controcorrente. “Una battaglia da non perdere - ha aggiunto Sacco - per salvare una meravigliosa città d’arte, ridare speranza, incominciare un progetto di ricostruzione”.

La collaborazione, profondamente condivisa, tra un artista affermato come Airò e i giovani dell’Accademia ha portato all’elaborazione di tre progetti, che non vogliono puntare alla semplice spettacolarità, ma che di certo avranno un forte impatto emozionale.

"Sono tre progetti -ha raccontato Mario Airo'- il primo e' per riaccendere le luci del primo piano abitativo di una strada fuori dalle parti percorribili, messa in sicurezza, chiusa, e sul cui pavimento ci sara' la scritta: 'gridaro tutti insieme la citta' facciamo bella', che secondo una leggenda risale alla fondazione di L'Aquila. Il secondo progetto -ha proseguito- e' una performance in una zona non agibile. Un clarinettista si esibira' davanti una profumeria ma sara' visibile solo attraverso un ponte via terra e l'audio giungera' alle spalle. Per dare l'idea -ha aggiunto- dello iato di cio' che c'e' e cio' che potrebbe esserci".

Infine, l'ultimo progetto e' "un'animazione laser, in un punto di belvedere sulla citta' vecchia, nella zona Fortebraccio. Il laser -ha concluso Airo'- partira' da terra verso il cielo, al ritmo di un respiro di sollievo, come per 'rianimare la citta' dopo la botta'".

Le installazioni saranno accese nel corso della fiaccolata, che partira' il 5 aprile, alle 23, e passera' per il centro storico e le strade limitrofe. Alle 3.32 la fiaccolata si ritrovera' a Piazza Duomo per la commemorazione e, verso le 4, si trovera' alla Basilica di Collemaggio. Le installazioni, inoltre, rimarranno accese per un mese.

"Fuori L'Aquila non c'e' consapevolezza di quanto sia critica l'urgenza di chi ci vive -ha aggiunto Pierluigi Sacco, ordinario di Economia della Cultura, pro rettore alla Comunicazione e all'Editoria, universita' Iuav di Venezia, e curatore dell'evento- ora e' il momento di pensare al futuro e riaccendere le luci. Un singolo progetto culturale non risolve il problema ma puo' essere un punto di partenza, l'inizio di un processo di ricostruzione. L'Aquila -ha concluso- e' un nodo centrale nel processo culturale futuro del nostro Paese".

Fiaccolata il 5 aprile, alle 23 e inaugurazione delle opere il 6 Aprile 2010, alle 3.32

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