Galleria Gallerati
Roma
via Apuania, 55
06 44258243
WEB
Rita Soccio
dal 9/4/2010 al 9/5/2010
lun - ven 17-19, o su appuntamento

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Galleria Gallerati



approfondimenti

Rita Soccio
Chiara Li Volti



 
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9/4/2010

Rita Soccio

Galleria Gallerati, Roma

mARkeT. I personaggi degli spot televisivi o delle confezioni industriali reinventati nella fotografia e nella pittura dell'artista, sembrano suggerire a chiare lettere: "Se acquisti il prodotto su cui siamo raffigurati sei 'uno dei tanti non pensante'; se acquisti l'opera che ci raffigura, invece, diventi autore tu stesso".


comunicato stampa

Si inaugura sabato 10 aprile 2010 alle ore 19.00, e rimane allestita fino a lunedì 10 maggio, una mostra di Rita Soccio, a cura di Chiara Li Volti, intitolata mARkeT.

"Distesa su un letto, avvolta da un elegante vestito di seta verde, intenta, con il suo ricettario in bella mostra, a cucinare per l'amata famiglia e poi al supermercato, impegnata nell'ardua scelta di un detersivo anziché un altro. Potrebbe essere la vita della casalinga perfetta se non fosse che la protagonista impeccabile è in realtà Stella Fossati, sorridente icona indiscussa della pubblicità di un noto prodotto alimentare. Il marito cui si accompagna, al quale serve amorevolmente la cena, è Mastrolindo, personaggio testimonial rubato agli spot sulla pulizia della casa. A far da contorno intervengono l'omino Michelin, il buffo uomo baffuto amante delle patatine saltellanti e il Nostromo esperto in conserve ittiche. Per non parlare di Carmencita, il suo adorato Miguel e il lupo a sei zampe del petrolio. Un corto circuito mnemonico che Rita Soccio provoca nello spettatore della televisione d'antan. I consigli per gli acquisti dell'artista equivalgono a giochi d'azzardo tra icone pubblicitarie, nelle loro irriverenti trasmigrazioni da un mondo marca ad un altro. (S)marcature d'autrice che fanno degli storici loghi degli epitomi di nuova sostanza, ibrida ed estrosa. Ospiti di packaging divertenti, i nuovi brand sono frutto del libero amore tra loghi di differenti mondi di provenienza. Non hanno bisogno di restyling, facendo uso improprio di celebrità del cinema e dello spettacolo attuale, perché loro sono i sempreverde dello spot da trenta secondi ed esistevano da prima che tale diventasse.
Protagonisti del trafiletto pubblicitario che portava i bimbi a nanna alla promessa 'dopo Carosello', questi intessevano storie, racconti, diventavano must, da condividere e da raccontarsi. Un occhio strizzato al vecchio modo del fare televisione, un gioco, quello di Rita Soccio, in cui il visitatore può farsi coinvolgere e sconvolgere. Tana libera tutti per i marchi d'eccezione, Stella e Mastrolindo coronano il proprio sogno d'amore segnalando il mutare del tempo: sono manager di se stessi, credono nelle pari opportunità di coppia e fanno spesa insieme al supermercato. L'installazione in sede prevede la presentazione degli ibridi prodotti, delle mescolanze fra le 'razze', un invito a tastare il falso, congratularsi con il quasi vero e non ricordarsi più del perché di quel 'quasi'. Piacevole e divertente dislocamento di stereotipi, icone e simboli, per far venir voglia di essere consumatori." (Chiara Li Volti)

"Tutto, prima o poi, scende a patti col mercato; compresa l'arte. Ma si può giungere a sostenere – con Andy Warhol – che la forma d'arte più nobile e affascinante è proprio quella in sé di vendere? di trasformare oggetti, risorse, idee in denaro? Rita Soccio intende confermare la plausibilità di una simile concezione, ma soprattutto – e qui sta la novità – vuole proporci una sorta di inversione della prospettiva. In un'economia iperglobalizzata che plasma e manovra un pubblico sempre più omologato come massa indistinta di consumatori, l'atto di scegliere compiuto dal singolo compratore sommuove un'energia intellettuale superiore a quella di qualsiasi trovata reclamistica. Sicché, più che la destrezza dei pubblicitari nel vendere, è l'originalità degli acquirenti nel comprare a poter configurare autentiche azioni di natura artistica. Lo rivelano i personaggi degli spot televisivi o delle confezioni industriali saggiamente riscritti nella fotografia e nella pittura dell'autrice. Sembrano proprio suggerircelo a chiare lettere: 'Se acquisti il prodotto su cui siamo raffigurati sei il solito 'uno dei tanti non pensante'; se acquisti l'opera che ci raffigura, invece, diventi autore tu stesso: cominci a pensare, e a creare." (Carlo Gallerati)

Rita Soccio (Pescara, 1971) è un'artista che, muovendo da una ricerca sulla forza evocativa dei 'personaggi di marca', pone l'accento sui rapporti fra pubblicità e società, e sullo scambio simbolico fra bisogno e realtà nella comunicazione. Le sue opere di fotografia, pittura e tecniche miste sono state presentate in numerose mostre, sia in spazi espositivi pubblici che in gallerie private. Insegna Progettazione Grafica all'IPCTP di Civitanova Marche e Packaging Design presso l'Università Telematica Unitel di Milano. È autrice e coautrice di diverse pubblicazioni, come La grafica tra marketing e progetto e Disegno grafico e progettazione, editi dalla Clitt di Roma.

Inaugurazione sabato 10 aprile 2010 ore 19.00-22.00

Galleria Gallerati
via Apuania, 55 – Roma
Orario: dal lunedì al venerdì: ore 17.00-19.00 / sabato, domenica e fuori orario: su appuntamento
ingresso libero

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