Diverse sedi
Todi (PG)

Piero Dorazio a Todi, l'arte, la vita
dal 24/4/2010 al 19/6/2010
mercoledi' - venerdi' 10.30-13 e 14.30-17.30, sabato 10.30-19, domenica 10.30-17.30

Segnalato da

Extra Moenia Associazione Culturale




 
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24/4/2010

Piero Dorazio a Todi, l'arte, la vita

Diverse sedi, Todi (PG)

Fotografie di Aurelio Amendola. Dall'incontro tra il fotografo e l'artista nasce una sorta di biografia per immagini che racconta oltre 30 anni della vita di Dorazio e del suo legame con la terra umbra. La rassegna, curata da Massimo Mattioli e Federico Sardella, e' ospitata dal Palazzo del Popolo e dall'associazione Extra Moenia, propone oltre 60 scatti che coprono un arco temporale lunghissimo.


comunicato stampa

a cura di Massimo Mattioli e Federico Sardella

Questa mostra rappresenta il primo omaggio ufficiale alla memoria, all’impegno e all’arte di Piero Dorazio dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2005, ed è un doveroso tributo da parte della città di Todi ad uno dei suoi cittadini più illustri.

Aurelio Amendola e Piero Dorazio: un grande fotografo incontra un grande artista dando vita ad una sorta di biografia per immagini che racconta oltre trenta anni della vita di Piero Dorazio ed del suo legame con Todi e la terra umbra. Un legame elettivo, che lo portò nel 1970 a lasciare Roma per la campagna e per le sue atmosfere, per i suoi silenzi e la natura, e a trasferirsi con la sua famiglia in un antico eremo camaldolese del 1200.

La rassegna, curata da Massimo Mattioli e Federico Sardella, sarà ospitata in due sedi d’eccezione: la Sala dell’Arengo nel Palazzo del Popolo, dove nel 1976 venne allestita una esposizione di opere di Piero Dorazio presentata da Marisa Volpi, e l’associazione culturale Extra Moenia, i cui spazio si trovano nello storico Palazzo Viviano degli Atti, ora Pensi. Comprenderà oltre sessanta fotografie realizzate da Aurelio Amendola che coprono un arco temporale lunghissimo e che ritraggono Piero Dorazio nel suo studio, circondato dalle sue opere o al lavoro, oltre ad una serie di scatti che lo presentano in modo inedito, colto in momenti di intimità o sospensione e mentre si dedica ad attività legate alla campagna.

Nel periodo di apertura della mostra, e per la precisione il 17 maggio, cadrà il quinto anniversario della morte di Piero Dorazio, che sarà ricordato nella Sala dell’Arengo con una serata animata da musica jazz live, nel corso della quale sarà ricordato con interventi di amici, proiezioni e letture.

L’esposizione sarà accompagnata da un volume bilingue italiano/inglese edito da Skira, contenente un testo di Massimo Mattioli, testimonianze di Enrico Castellani, Beverly Pepper e Marisa Volpi ed un’intervista ad Aurelio Amendola realizzata da Federico Sardella.

Piero Dorazio
Breve notizia biografica

Piero Dorazio nasce a Roma il 29 giugno 1927.
Terminati gli studi classici si iscrive alla facoltà di architettura, che frequenterà per quattro anni. Dal 1945 partecipa come esponente di spicco all’attività del gruppo Arte Sociale e nel 1947, con Carla Accardi, Ugo Attardi, Pietro Consagra, Mino Guerrini, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato, dà vita al gruppo Forma ed è tra i firmatari del manifesto che compare nel primo numero dell’omonima rivista. Sempre nel 1947 vince una borsa di studio dell’Ècole Nationale Supérieure des Beaux Arts di Parigi, dove risiede per un anno. Nel 1950 con Perilli e Guerrini apre in via del Babuino, a Roma, la libreria-galleria L’Age d’Or, che nel 1951 si fonderà con il gruppo Origine di Mario Ballocco, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi ed Ettore Colla, dando vita alla Fondazione Origine, nel cui ambito Colla e Dorazio pubblicano la rivista "Arti Visive". Nel 1953 è invitato a partecipare all’Harvard International Seminar, all’Harvard University, a Cambridge, dove terrà due conferenze per poi stabilirsi a New York dove tiene le sue prime esposizioni personali nella Wittenborn One-Wall Gallery e nella Rose Fried Gallery nel 1954. Ritornato in Italia ha inizio la sua intensa e costante attività espositiva con personali alla Galleria Apollinaire di Milano, alla Galleria del Cavallino a Venezia (1955) e alla Galleria La Tartaruga a Roma (1957). Compie periodicamente viaggi a Parigi, Londra, Düsseldorf, Kassel e Berlino. Nel 1960, la Pennsylvania University di Philadelphia lo invita ad organizzare il dipartimento di belle arti, del quale sarà nominato direttore e dove insegnerà sino al 1967, per un semestre l’anno. Sempre nel 1960, invitato da Lionello Venturi, ha una sala personale alla XXX Biennale di Venezia. Nel 1961 Pine, Mach e Uecher, a Berlino, lo invitano a partecipare all’attività del gruppo Zero; riceve a Parigi il Premio Kandnsky e il primo Premio della Biennale des Jeunes ed una sua personale è allestita negli spazi del Kunstverein di Düsseldorf. Nel 1962 sue personali hanno luogo alla Galleria dell’Ariete a Milano, nel 1963 al Museo de Arte Moderno di San Paolo del Brasile e nel 1965 alla Marlborough-Gersen Gallery di New York. Nel 1966 ha nuovamente una sala personale alla Biennale di Venezia ed espone alla Galerie Im Erker, a Saint Gallen; per l’occasione Giuseppe Ungaretti scrive un saggio sulla sua pittura come presentazione in catalogo mentre nel 1967 è Dorazio a realizzare una serie di grafiche per accompagnare la raccolta di poesie di Ungaretti titolata La luce. Nel 1968 Dorazio risiede per sei mesi a Berlino dove insegna presso la Deutsche Akademishe Austauschdienst. Rinuncerà all’insegnamento nel 1970 per dedicarsi esclusivamente alla pittura. Al 1971 risale uno dei suoi primi soggiorni a Rodi, dove tornerà ogni anno a passare l’estate. Dopo avere avuto studio a Roma, Parigi, New York, Philadelphia, Berlino, si trasferisce definitivamente a Todi nel 1972. Da allora espone in molte gallerie private, e con alcune di queste manterrà un saldo rapporto di collaborazione per tutta la sua vita. La sua presenza è costante nelle più importanti rassegne internazionali e si contano numerose le mostre antologiche allestite da Piero Dorazio nelle sedi più prestigiose, come le opere presenti in collezioni di istituzioni e musei, in Italia e all’Estero.
Piero Dorazio muore il 18 maggio 2005.

Aurelio Amendola
Breve notizia biografica
Aurelio Amendola nasce a Pistoia, nel corso della sua lunga carriera di fotografo Aurelio Amendola ha sviluppato una particolare sensibilità per il mondo della scultura, documentando l'opera di Jacopo Della Quercia, di Michelangelo e di Donatello, illustrando singoli capolavori e monumenti quali il pulpito di Giovanni Pisano e il fregio robbiano dell'Ospedale del Ceppo a Pistoia, la chiesa di Santa Maria della Spina e il Battistero a Pisa e la Basilica di San Pietro in Vaticano. Quest’ultimo lavoro, primo di una serie dedicata ai grandi temi dell'arte italiana visitati secondo l'ottica personale del fotografo, presenta una campagna iconografica completamente nuova, calibrata sul taglio e sulle esigenze specifiche del progetto: approfittando della rara occasione di un contatto senza vincoli con i monumenti berniniani e, più in generale, con i vari elementi architettonici e scultorei caratterizzanti la basilica, simbolo di tutta la cristianità, Amendola riesce a riprenderne gli scorci e i particolari più inaspettati. Nel 1994 realizza il volume Un occhio su Michelangelo, dedicato alla cappella medicea in San Lorenzo a Firenze, il libro vince il "Premio Oscar Goldoni" e nel 1995 su questo tema viene organizzata una mostra a Palazzo Reale, a Milano.
L'arte contemporanea rappresenta l’altro polo di grande interesse per Aurelio Amendola, che negli anni è arrivato a raccogliere una vera e propria galleria di ritratti, comprendente i più noti maestri del XX secolo come Giorgio De Chirico, Roy Lichtenstein, Enrico Castellani, Arnaldo Pomodoro, Piero Dorazio, Mario Schifano, Joseph Kosuth, Andy Warhol, per ricordarne solo alcuni. Questa collezione, che quotidianamente si rinnova con immutata passione è distinta da un particolare valore culturale e umano dato dlla lunga frequentazione personale del fotografo con gli artisti; alla sua opera si devono numerose monografie dedicate ai maggiori scultori e pittori contemporanei, tra cui quelle su Marino Marini, Alberto Burri, Giacomo Manzù, Agenore Fabbri, Mario Ceroli, Janniss Kounellis. Alcune gigantografie ricavate da scatti di Aurelio Amendola che mostrano Alberto Burri al lavoro nel suo studio di Città di Castello, sono state presentate in importanti retrospettive dedicate a Burri dal Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia a Madrid nel 2006 e dalla Fondazione Magnani Rocca a Parma nel 2007. Ancora nel 2007 espone un importante ciclo di fotografie dedicate all’opera di Michelangelo negli spazi del Museo Hermitage di San Piertoburgo, nel 2008 sue fotografie di Burri sono presentate in una mostra dell’artista presso la Triennale a Milano e, ad accompagnare una mostra personale di Aurelio Amendola nella Galleria Frittelli a Firenze, viene pubblicato il libro Michelangelo/Burri. Colpa di chi m’ha destinato al fuoco, che racconta, presentando le immagini più esemplari, la passione e l’attenzione che Amendola ha dedicato ai due grandi artisti. Sempre nel 2008 la casa editrice FMR pubblica il primo dei libri della sua collana Wonderful: Michelangelo. La Dotta Mano, con fotografie di Amendola, realizzato in trentatre copie, con copertina di marmo, il cui costo supererà le centomila euro.
Nel 2009 esce il volume Monumenta, Collezione Cerratelli, che da subito viene considerato come Patrimonio Unesco come libro piu' bello dell'anno.
Aurelio Amendola vive e lavora a Pistoia.

Immagine: Piero Dorazio, Todi, 1980

Inaugurazione domenica 25 aprile, dalle ore 11.00

Palazzo del Popolo, Sala dell’Arengo
piazza del Popolo, 29/30 - 06059 Todi PG

Extra Moenia Associazione Culturale
piazza Garibaldi, 7 - 06059 Todi PG
tel. e fax 075 0944867 extramoeniatodi@tiscali.it

Orari di apertura:
mercoledì - venerdì, 10.30/13.00 - 14.30/17.30
sabato 10.30/19.00
domenica 10.30/17.30

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