Acanto Blu
Palermo
Via Torrearsa 10
WEB
VisioniVisions
dal 23/7/2002 al 30/9/2002
WEB
Segnalato da

galleria valentina moncada




 
calendario eventi  :: 




23/7/2002

VisioniVisions

Acanto Blu, Palermo

I primi dieci anni della Galleria in occasione dell'apertura del nuovo spazio dell'Acanto Blu. Il progetto nasce da una collaborazione tra Valentina Moncada e Paolo Falcone. Sara' presentato il libro VisioniVisions ed esposti i lavori di otto giovani artisti internazionali. Il volume e' nato con l'intento di presentare il lavoro di una delle gallerie piu' attente ai percorsi delle avanguardie internazionali, ma e' anche un'occasione per offrire un ampio sguardo sui recenti sviluppi dell'arte contemporanea


comunicato stampa

I primi dieci anni della Galleria Valentina Moncada

24 luglio 2002 ore 18.00

Interverranno:
Paolo Falcone (direttore Micromuseum), Valentina Moncada (gallerista), Cristiana Perrella (curatore)

Il Micromuseum in occasione dell'apertura del nuovo spazio dell'Acanto Blu situato di fronte allo spazio espositivo invita la città di Palermo a relazionarsi con una serie di realtà culturali partendo con il progetto VisioniVisions.

Il progetto VisioniVisions nasce da una collaborazione tra Valentina Moncada e Paolo Falcone. Paolo Falcone, direttore del Micromuseum invita l'amica Valentina Moncada, romana di nascita ma come lui siciliana di origine, a rappresentare un legame tra il lavoro svolto finora e la nascita di un nuovo e ulteriore rapporto con la sua terra. Da una conversazione tra i due nasce l'idea di inaugurare il nuovo spazio dell'Acanto Blu presentando il libro VisioniVisions sui primi dieci anni di attività espositiva della gallerista a Roma e di esporre per l'occasione i lavori di otto artisti: Petra Feriancovà, Zebedee Jones, Anne Marie Jugnet, Karen Kilimnik, Alex Landrum, Donatella Landi, Marco Samorè e Robert Yarber.

Paolo Falcone, membro del CIMAM e dell'IKT, organizza mostre a Palermo dal 1991 tra le quali: Jannis Kounellis, Richard Long, Langlands & Bell, Carsten Höller &. Rosemarie Trockel, Ilya ed Emilia Kabakov. É il direttore del Micromuseum, uno spazio espositivo che ha sede a Palermo. Fondato e creato come nuova proposta nel panorama, il Micromuseum interviene nel dibattito internazionale sui principi di sviluppo ed evoluzione dello spazio sperimentale contemporaneo analizzando le possibili e molteplici possibilità che tale spazio può assumere nella sua dimensione. Il piccolissimo museo, privato, sostenuto da sponsor e benefattori internazionali è nato nel 2002 con un progetto di Martin Creed, l'artista britannico successivamente vincitore del Turner Prize. Sono seguite mostre con protagonisti della scena internazionale e locale. Dalle personali di Grazia Toderi e di Toti Garraffa alle performances di Lovett/Codagnone e di Gianni Gebbia. Lo spazio attualmente ospita fino al 30 settembre 2002 la mostra personale della fotografa Shobha. Le foto esposte le sono valse quest'anno, per la seconda volta, il prestigioso World Press Photo.

Valentina Moncada, sia per storia personale che per formazione intellettuale intende analizzare un rapporto con la tradizione rivolto alla continua ricerca sulla contemporaneità e sui suoi codici. Questi elementi, che hanno reso la sua famiglia protagonista nella storia, sono imprescindibili alla sua evoluzione come concetti fondamentali, aggiornando e ampliando l'idea stessa di "tradizione" come continua apertura alla contemporaneità e verso culture altre. Il legame di Valentina Moncada con la città di Palermo e con la sua terra è molto forte: si chiama Donna Valentina Moncada D'Aragona, dei principi di Paternò. Appartiene a una delle più nobili famiglie siciliane il cui splendore inizia nell'età dei conquistadores quando buona parte della Sicilia fu posta sotto il suo controllo. Figlia di un fotografo di moda amante dell'arte si laurea in storia dell'arte contemporanea a New York, avendo come insegnanti i curatori dei più importanti musei americani dove ha modo di lavorare in seguito. Nel 1984 approda alla galleria di Annina Nosei che a partire dai primi anni ottanta scopriva artisti come Basquiat e organizzava le prime mostre di Clemente, Chia, del nuovo espressionismo tedesco e del graffitismo americano, in seguito al cambiamento radicale dell'arte dopo l'esperienza Minimal. Dopo aver imparato come si gestisce una galleria d'arte contemporanea dai protagonisti di stagioni irripetibili Valentina Moncada inaugura nel 1990 il suo spazio di Via Margutta 54 a Roma.

Il libro VisioniVisions traccia un consuntivo sui primi dieci anni di attività di Valentina Moncada a Roma. Nello spazio di Via Margutta, un loft trasformato in una "casa" per l'arte internazionale, hanno esposto artisti affermati ed emergenti provenienti da tutto il mondo: Nobuyoshi Araki, Langlands and Bell, Tony Cragg, Nan Goldin, James Turrell, Rachel Whiteread. Il volume è nato con l'intento di presentare il lavoro decennale di una delle gallerie più attente ai percorsi delle avanguardie internazionali presenti nella capitale ma è anche un'occasione per offrire un ampio sguardo sui recenti sviluppi dell'arte contemporanea attraverso una serie di interviste, testi e riflessioni di importanti curatori e una dettagliata documentazione sugli artisti protagonisti del percorso tracciato finora.

VisioniVisions
I primi dieci anni -The first decade
F.to 24x30; pag 148; ill. 123 di cui 39 a colori; cartonato Testi di/Text by: Cristiana Perrella, Valentina Moncada, Costantino D'Orazio, Ludovico Pratesi
Edizioni Charta
Edizione italiano/inglese
41,32 euro (L. 80.000)

L'Acanto Blu ospiterà i lavori di:
Petra Feriancova P. Kachu (Pokemon), 2001 c-print Zebedee Jones Untitled, 1999 olio su lino Anne Marie Jugnet Fragment,1991 edizione in cinque esemplari di 482 parole in ordine alfabetico fotocopiate su 1138 pagine di calco e accompagnate da una pagina protettiva, un foglio di presentazione, una lista di parole e un indice. Il tutto è racchiuso in una scatola. Karen Kilimnik A real little sleep walker; 11:05, MAY 03, 1993 pastelli su carta Donatella Landi 89 petites pièces, 2002 Alex Landrum Rapture/Dark Secret, 1991 dittico (due monocromi) Marco Samorè Un giorno perfetto, 2000 - Tutti i miei sogni, 2000 c-print Robert Yarber Drive-in (Dallas), 1995 c-print

La scelta delle opere riflette le due linee fondamentali che hanno caratterizzato il percorso di Valentina Moncada durante la sua attività romana: l'attenzione rivolta alle generazioni più giovani per dare visibilità alle nuove ricerche e l'orientamento verso la scena artistica internazionale. E' una rassegna di lavori che spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video ed all' installazione.

__________

CENNI BIOGRAFICI SUGLI ARTISTI

Karen Kilimnik è nata a Filadelfia nel 1955; vive e lavora a New York. Si è diplomata alla Temple University di Filadelfia nel 1974-1976 Tiene la sua prima personale nel 1995 alla Galleria Walcheturm di Zurigo; nel 1996 espone al White Cube di Londra. Da allora è presente in varie personali e collettive di rilievo in Europa e negli Stati Uniti.

Donatella Landi è nata a Roma nel 1958. Si è diplomata all'Accademia di Belle Arti di Roma nel 1982 con una tesi su Donald Judd.
Tiene la sua prima personale a Roma nel 1993, alla Galleria Moncada; seguono le esposizioni di Prato nel '94, al Centro dell'Arte Contemporanea Luigi Pecci, Roma, 1995 e '96, rispettivamente alle Gallerie Moncada e Oddi Baglioni, e Bologna, alla Galleria Marabini nel 1997. Recente la sua presenza in varie collettive in Italia, Spagna, Germania.

Alex Landrum è nato a Merseyside England nel 1955. Negli anni '80 studia Belle Arti al Politecnico di Leeds, e Storia e Teoria dell'Arte al Chelsea College of Art and Design; la sua formazione si completa al Goldsmiths College. L'artista emerge sulla scena internazionale nel 1992 nel contesto di una collettiva alla Saatchi Collection. Da allora è stato presente in varie mostre di rilievo: alla Lisson Gallery di Londra con una personale nel 1992, nel '95 ancora a Londra, alla 2 by 1, Curtain Road Gallery, e a Roma nel 1995, alla Galleria Moncada. E' presente in varie collettiva in Europa e negli U.S.A.

Robert Yarber è nato a Dallas, Texas, nel 1948. Compie i suoi studi al Cooper Union College di New York e all'Universsità della Louisiana. Espone in numerose personali, a partire dagli anni '70, a Nrw York, alla Bowery Gallery, e a New Orleans, San Francisco, Los Angeles, Rio de Janeiro, Parigi, in Italia, in Belgio, in Svizzera. Svolge attività di docenza tra il 1982 e il '94 alla Pennsylvania State University, alla University of California, Berkeley e in Texas, Austin, ottenendo peraltro vari riconoscimenti.

Zebedee Jones è nato a Londra nel 1970, dove vive e lavora. Si è diplomato alla Norwich School of Art e al Chelsea College of Art di Londra. Oltre ad aver partecipato a numerose collettive, in Inghilterra, a Dublino e in Belgio, Jones ha avuto la sua prima mostra personale alla Galleria di Karsten Schubert a Londra nel 1995. Il suo lavoro è stato esposto anche alle Waddington Galleries di Londra nel 1997 e, nel 1998, alla Patrick De Brock Gallery in Belgio, e alla Green on Red Gallery di Dublino.

Petra Feriancova, giovane artista slovacca, è nata nel 1977 a Bratislava.
Nella stessa città compie gli studi all'Istituto d'Arte e Design, perfezionandosi all'Accademia d'Arte e Design e presso l'atelier di D. Fischer. Ottiene nel 1998 una borsa di studio, trasferendosi a Roma per studiare all'Accademia di Belle Arti.
Nel 2001 tiene la sua prima personale, "Saluti da Liliputtania", alla Galleria Moncada di Roma, ed espone a Praga nel 2002. Partecipe ad alcune mostre collettive a Roma, Milano, Bratislava.

Marco Samorè è nato nel 1964 a Faenza (Ra), dove vive e lavora.
Tiene le sue principali mostre personali a Bologna, nel 1997, alla Galleria Neon, nel '98 ancora a Bologna, e a Torino, nel '99 a Cusano Milanino (Mi) e nel 2000 a Faenza, con Domestica, all'Ex Ferramenta Todeschini. Presenzia in numerose collettive in varie città italiane tra il 1997 e il 2000.
Nel gennaio 2001 espone, con una personale, alla Galleria Moncada di Roma.

Anne Marie Jugnet, è nata nel 1958 a La Clayette, Saône-et-Loire, compie i suoi studi a l'Ecole Nationale des Beaux Arts de Bourges. Vive e lavora a Parigi. Del 1991 è la sua prima personale alla galleria parigina Froment et Putman. Espone a Roma alla Galleria Valentina Moncada, poi di nuovo a Parigi e, nel 1993 ad Ankara, alla Galleria Siyah Beyaz. Significativa la sua partecipazione a numerose esposizioni collettive tra il 1987 e il 1992 a Parigi, Montpellier, Tolosa, Nantes, Bordeaux, e in Spagna, Canada, Germania.

__________

Descrizione opere esposte all'Acanto Blu:

Donatella Landi presenta una serie di disegni a carboncino su carta tratti dall'installazione 89 Petites Pièces, 2002 presentata di recente alla Galleria Moncada. 89 Petites Pièces consiste in una serie di immagini girate sul metrò di Parigi e proiettate su tanti piccoli schermi a cristalli liquidi: dettagli isolati di bocche, occhi capelli e mani di un'umanità indistinta proiettati dai video ricompaiono anche nelle foto cibachrome creando un unico flusso umano. Nei disegni a carboncino la realtà ripresa nei video si dematerializza in una serie di forme primordiali.

Di Karen Kilimnik è A real little sleep walker; 11:05, MAY 03, 1993, un ritratto femminile realizzato a pastelli su carta. Kilimnik ritrae ragazze degli anni '90 con occhi ricoperti di eyeliner e un look "swinging London". Nei ritratti tutto evoca facili concessioni (anche all'immaginazione!).

Alex Landrum è un artista britannico che si colloca in una tradizione minimalista dove il gusto ermetico diventa poesia sensoriale. L'opera esposta Rapture/Dark Secret, 1991 fa parte delle "Tabloid Series" in cui frammenti di frasi tratte dal linguaggio sensazionale della stampa di cronaca appaiono in bassorilievo su tele monocrome dalla superficie liscia, elegante e impersonale. I colori sono scelti a caso e non corrispondono al clima espresso dal testo e le parole stridenti e violente si oppongono al "look" freddo e distaccato.

Zebedee Jones realizza monocromi caratterizzati da una forte densità materica. In Untitled, 1999 esposto all'Acanto Blu, il colore nero steso con spatole e pennelli forma stratificazioni diverse esprimendo un senso d'effimero, distante e oceanico.

Anne Marie Jugnet, giovane artista che lavora a Parigi presenta Fragment, 1991 una serie di 482 parole dalla A alla Z estratte dal dizionario dell'effimero. È la logica del frammento alla base del suo lavoro, contraria ad ogni tentazione di trovare spiegazioni sequenziali e il rimando allo spettatore a ricostruire un percorso, secondo la propria personale maniera. Un flusso continuo di parole estratte dal linguaggio quotidiano, tanti frammenti, tanti possibili esordi in continua evoluzione: tale è l'infinitezza del processo di costruzione del linguaggio che struttura il pensiero e organizza la percezione.

Il lavoro di Robert Yarber si può inquadrare nell'ambito della riflessione contemporanea sul genere, dell'esplorazione critica sulle immagini più consumabili. Partendo dall'immagine stereotipa dell'America dei drive-in, dei motel, dei casinò di Las Vegas, dei drug-stores aperti tutta la notte, l'immagine di un'America dove i fuochi non si spengono mai, l'immagine di un'America siderale, Yarber ne svela l'irrealtà fantasmatica smaterializzando i soggetti che fotografa nella luce abbagliante che li illumina. Ogni cosa diviene estranea in questa luminosità esagerata che sottrae realtà ma ogni cosa acquista anche il fascino dell'artificio, dell'energia, un'aria da fantascienza come se ci si fosse sforzati di raccogliere in un'immagine tutti i segni dell'avventura e della cultura americana per lo sguardo di un'extraterrestre. Di Yarber è esposta la fotografia Drive-in (Dallas), 1995.

Le foto di Marco Samorè seguono lo stile delle immagini pubblicitarie che ripropongono uno stile "standard", volutamente asettico e anonimo e costituiscono i frammenti di un possibile "storyboard" aperto a tutte le soluzioni, di cui la componente narrativa viene sottolineata dallo stesso artista attraverso i titoli. È sulla capacità di mettere in scena l'apparenza per trasformarla in una sorta di "realtà parallela" che si misura il senso più profondo della ricerca di Samorè, ossessivo e analitico esploratore di un mondo sospeso tra cinema, letteratura e vita quotidiana, dove ogni dettaglio assume la forza di un "catalizzatore di memoria" che permette ad ognuno di noi di costruire la propria microstoria e viverla come in un videogioco. All'Acanto Blu sono esposte Un giorno perfetto, 2000 e Tutti i miei sogni, 2000.

Petra Feriancovà presenta P. Kachu (Pokemon), 2001 che fa parte di una serie di fotografie realizzate durante un anno in viaggio attraverso l'Italia. Le foto sono scattate con una macchina "usa e getta" e presentano il tema del "paesaggio" o anche del Belpaese richiamando il romanticismo dei paesaggi artificiali - culturali dell'artista straniera e del suo sguardo sul classicismo italiano. La presenza umana nel paesaggio crea un elemento narrativo di un osservatore meravigliato oppure ci appare come un personaggio magico delle favole. A volte è soltanto un elemento strutturale della composizione. Lo stile "non curato" rivela immagini senza collocazione precisa evocando una voluta sensazione di ambiguità.

Ufficio Stampa:
Rosanna Tripaldi
T 06. 3207956 - 3381965487
F 06. 3208209
n.tripaldi@libero.it

Info:
Micromuseum for contemporary art and culture:
T/F 091. 580644

Galleria Moncada
- Via Margutta 54
00187 Roma T 06. 3207956 -
F 06. 3208209

Acanto Blu the Living Space of Micromuseum
Palermo
Via Torrearsa 10

IN ARCHIVIO [1]
VisioniVisions
dal 23/7/2002 al 30/9/2002

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede