Galleria d'Arte Moderna - GAM
Torino
via Magenta, 31
011 4429518, 011 4429595 FAX 011 4429550
WEB
Due mostre
dal 8/6/2010 al 25/9/2010
mar-dom 10-18, chiuso lunedi', la biglietteria chiude un'ora prima

Segnalato da

Daniela Matteu




 
calendario eventi  :: 




8/6/2010

Due mostre

Galleria d'Arte Moderna - GAM, Torino

La collettiva "Mimesi permanente. Una mostra su simulazione e realismo" riunisce 13 artisti internazionali delle ultime generazioni che oggi riflettono sul tema dell'immagine digitale ma attraverso l'impiego di media analogici e formati 'tradizionali'. Attraverso fotografia, pittura, scultura, installazione e video, essi offrono una riflessione su quel particolare momento in cui le immagini si rivelano come costruzioni evidenti e illusioni manifeste. La Wunderkammer mette in scena Antonio Fontanesi (Reggio Emilia 1818 - Torino 1882) in "declinazioni sul tema del paesaggio". La scelta dei 18 fogli esposti tra i 250 della collezione rileva la ricchezza e il mutare delle forme, delle tecniche e dello stile disegnativo dell'artista.


comunicato stampa

Mimesi permanente
Una mostra su simulazione e realismo

A cura di Alessandro Rabottini

La mostra collettiva Mimesi permanente. Una mostra su simulazione e realismo riunisce tredici artisti internazionali delle ultime generazioni e provenienti da Europa, Stati Uniti e Asia. Attraverso fotografia, pittura, scultura, installazione e video, gli artisti in mostra offrono una riflessione su quel particolare momento in cui le immagini si rivelano come costruzioni evidenti e illusioni manifeste.

Il nostro paesaggio visivo è ormai il prodotto di profonde trasformazioni offerte dalle tecnologie digitali di produzione delle immagini. Da una parte assistiamo ad una sempre più massiccia diffusione di strumenti che permettono a tutti di manipolarle e metterle in circolazione, dall’altra la nostra percezione della realtà sembra aver ampliato i propri parametri: davanti alle immagini create digitalmente – pensiamo al nuovo cinema d’animazione – la nostra consapevolezza della loro natura artificiale non ci impedisce di immedesimarci nell’illusione che esse producono.

Questa mostra esplora il lavoro di artisti che oggi riflettono sul tema dell’immagine digitale ma attraverso l’impiego di media analogici e formati "tradizionali", come la pittura, la scultura e il disegno. Quella che potrebbe sembrare una scelta nostalgica è, in realtà, il tentativo di sottolineare una forma di paradosso produttivo, e in cui risiede un aspetto fondamentale dell’arte stessa: la possibilità di rendere evidente il processo di produzione dell’illusione e, nonostante questo, creare una forma di ambiguità inedita ed efficace, come accade, ad esempio, nei lavori di Elad Lassry (1977, Israele / Stati Uniti) e Michael Riedel (1972, Germania).

Molte delle opere in mostra oscillano tra questi due momenti, quello della simulazione e della finzione "manifesta" e quello di un iper-realismo credibile, attraverso un continuo slittamento dei mezzi espressivi tra loro. Nei lavori di artisti come Anna Barriball (1972, Gran Bretagna), Frank Benson (1976, Stati Uniti), William Daniels (1976, Gran Bretagna) e Giuseppe Gabellone (1973, Italia), ad esempio, i disegni assumono il rilievo di una scultura, le superfici mimano spazi e materiali, le forme appaiono in bilico tra la bidimensionalità e la tridimensionalità, tra l’essere immagine e l’essere oggetto.

Molti artisti oggi fanno uso di elementi tanto del realismo quanto dell’astrazione, ma se per l’arte non è più pensabile concepire queste due dimensioni come categorie opposte, non lo è neanche per la quotidianità di ciascuno di noi. Campi come l’economia e la politica sono diventati sempre più complessi e sembrano agire all’interno di linguaggi altrettanto specifici e astratti, proprio come l’arte non-figurativa. Per questo motivo la mostra include anche opere di artisti come Roman Ondák (1966, Slovacchia), Pratchaya Phinthong (1974, Tailandia) e Carey Young (1970), che ampliano i confini di questa riflessione nelle zone dello scambio economico e dell’azione politica. Nei lavori di questi artisti temi come le fluttuazioni del valore del denaro, la natura del contratto legale, le previsioni sul futuro e la retorica politica sono viste come "rappresentazioni", convenzioni, atti di fede e gioco delle parti.

Gli artisti in mostra osservano il flusso costante delle immagini e delle informazioni che ci circondano, e situano il proprio lavoro in un territorio intermedio, all’interno del quale non sono più valide le opposizioni tra mass media e sfera personale, tra immaginario pop e psicologia individuale. Artisti come Seth Price (1973, Stati Uniti), Sterling Ruby (1972, Germania / Stati Uniti) e Kelley Walker (1969, Stati Uniti), infatti, si servono spesso di immagini prelevate dalle riviste o da Internet, ma le sottopongono a un processo di trasformazione e interiorizzazione, rendendole spesso oscure e misteriose. Questi artisti riflettono sullo stato contemporaneo delle immagini, e sulla loro vita come successione senza fine di adattamenti, da un medium all’altro, da uno schermo all’altro, mettendo così in discussione un concetto chiave per tutta la storia della modernità: quello della specificità dei media e dei supporti.

Nelle opere dei tredici artisti invitati le immagini sembrano diventare il sedimento del tempo, che non coincide più con l’idea della velocità promossa dalla modernità ma, al contrario, esprime le mille dimensioni del tempo di Internet.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo, edito da Electa Mondadori in italiano e inglese.

Alessandro Rabottini è critico d’arte e Capo Curatore alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo.

Artisti in mostra:
Anna Barriball (1972, Plymouth. Vive e lavora a Londra)
Frank Benson (1976, Virginia. Vive e lavora a New York)
William Daniels (1976, Brighton. Vive e lavora a Londra)
Simon Denny (1982, Auckland. Vive e lavora a Auckland e Francoforte)
Giuseppe Gabellone (1973, Brindisi. Vive e lavora a Milano e Parigi)
Elad Lassry (1977, Tel-Aviv, Israele. Vive e lavora a Los Angeles)
Roman Ondák (1966, Slovacchia. Vive e lavora a Bratislava, Slovacchia)
Pratchaya Phinthong (1974, Tailandia. Vive e lavora a Bangkok, Tailandia)
Seth Price (1973, Vive e lavora a New York)
Michael Riedel (1972. Vive e lavora a Berlino)
Sterling Ruby (1972, Germania. Vive e lavora a Los Angeles)
Kelley Walker (1969, Columbus, Georgia. Vive e lavora a New York)
Carey Young (1970, Lusaka, Zambia. Vive e lavora a Londra)

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Antonio Fontanesi: declinazioni sul tema del paesaggio
a cura di Rosanna Maggio Serra

Al suo terzo appuntamento, la Wunderkammer mette in scena Antonio Fontanesi (Reggio Emilia 1818 - Torino 1882). Il Museo torinese è predestinato agli studi su questo artista perché ne conserva la più ricca collezione, pervenuta tramite l’amico ed erede Giovanni Camerana. Fontanesi, conosciuto a Torino fin dagli anni Cinquanta, vi si stabilì come docente dell’Accademia Albertina nel 1869. Lunghi soggiorni tra Ginevra, Parigi, Londra, Tokyo fecero di lui un pittore di cultura e linguaggio internazionali, anomalo in Italia. L’intensità emotiva della sua pittura, la poesia del vero, difficile da circoscrivere nelle categorie del realismo e del romanticismo, fu definita da un grande critico "un des beaux poèmes naturalistes qui aient été peints au cours du siécle".

La scelta dei diciotto fogli esposti tra i duecentocinquanta della collezione vuole far rilevare la ricchezza e il mutare delle forme, delle tecniche e dello stile disegnativo con cui Fontanesi affronta il paesaggio nel maturare degli anni. Ma propone anche temi non scontati, come la figura e la veduta. Si rivedranno anche i grandi e impegnativi disegni a fusain in cui la traccia del carboncino veniva sfumata in modo infinito e impalpabile, con esiti di suggestione non inferiore a quelli della pittura.

In occasione di questa esposizione il progetto Wunderkammer si arricchisce di nuove voci: Virginia Bertone, conservatore delle raccolte e responsabile del progetto, ha infatti invitato Rosanna Maggio Serra per la scelta dei fogli del maestro reggiano, avviando così la prima di una serie di collaborazioni ad alto livello per le proposte che si avvicenderanno in questo spazio.
Per molti anni alla guida della GAM di Torino, Rosanna Maggio Serra è studiosa di primo piano della pittura dell’Ottocento piemontese. Ad Antonio Fontanesi ha dedicato numerosi approfondimenti e iniziative espositive, tra cui l’ultima, grande mostra monografica dedicata all’artista e svoltasi alla GAM nel 1997.


Immagine: Pratchaya Phinthong, What I learned, I no longer know; the little I still know, I guessed, 2009, pila di banconote di dollari dello Zimbawe, cm 100 x 100, altezza variabile. Collezione Kadist Art Foundation, Parigi. Fotografia: Courtesy l’artista e GB Agency, Parigi

Ufficio Stampa:
Daniela Matteu daniela.matteu@fondazionetorinomusei.it
Tanja Gentilini tel. 011 4429523 ufficio.stampa@fondazionetorinomusei.it

Anteprima per la stampa: mercoledì 9 giugno alle ore 12
Inaugurazione ore 18

GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
via Magenta, 31 - 10128 Torino
Orario: martedì-domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima
Ingressi: € 7,50 ridotto € 6,00

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