Palazzo Ducale
Gubbio (PG)
via della Cattedrale, 1
075 9275872
WEB
Oscar Piattella
dal 11/6/2010 al 29/9/2010
mar-dom 8.30-19

Segnalato da

Patrizia Cavalletti Comunicazione




 
calendario eventi  :: 




11/6/2010

Oscar Piattella

Palazzo Ducale, Gubbio (PG)

Opere 1958-2010. In esposizione oltre 60 opere realizzate dall'artista tra il 1958 e il 2010, piu' una serie di carte ed alcune ceramiche, che ne evidenziano l'evoluzione artistica: dopo un inizio figurativo Piattella, infatti, sposta la sua attenzione verso il movimento informale, seppur interpretato con originale sensibilita'.


comunicato stampa

a cura di Andrea Emiliani

Promossa e organizzata dalla Inveco Holding SpA, in collaborazione con il Comune di Gubbio, sabato 12 Giugno 2010, alle ore 18, presso Palazzo Ducale di Gubbio si inaugurerà la mostra d­i Oscar Piattella dal titolo “PIATTELLA. OPERE 1958 – 2010” a cura di Andrea Emiliani.

Saranno esposte oltre 60 opere realizzate dal 1958 al 2010, più una serie di carte ed alcune ceramiche.
La mostra, che potrà essere visitata fino al 30 settembre 2010, ha un Comitato scientifico composto da Massimo Cacciari, Luca Cesari, Fabrizio D’Amico, Andrea Emiliani e Sandro Parmiggiani.
Inoltre, si avvale del Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell’Umbria, della Regione Umbria, della Provincia di Perugia e del Comune di Gubbio.
La mostra ha una scansione “cronologica” e prende in considerazione alcuni periodi particolarmente significativi dell’attività dell’artista marchigiano: attraverso un percorso che si snoda nelle suggestive sale del piano superiore del Palazzo Ducale, il visitatore potrà facilmente “leggere” la sua evoluzione stilistica e formale.

Il criterio scelto per l’esposizione eugubina è il “mezzo secolo” di lavoro di Piattella: motivo conduttore è l’uso di materiali ricorrenti e la definizione strutturale della superficie del quadro che, partendo da una griglia più o meno regolare, arriva ad una pronunciata libertà espressiva.
Le materie utilizzate sono quelle che hanno caratterizzato, sin dalla prima mostra alla Galleria dell’Ariete a Milano nel 1958, il linguaggio di Piattella, man mano arricchite attraverso una ricerca ancora aperta.
Sono presenti le sabbie, gli ossidi, le polveri di marmo, le grafiti, i tufi, l’oro bianco e giallo, le polveri perlescenti e di mica dorata, le madreperle e le graniglie, conchiglie varie tritate, brecce, pomice, carbone, coccio pesto ecc.

A proposito di Piattella, il curatore Andrea Emiliani afferma: “Difficile dire quanto Piattella rientri nell’antico rapporto tra uomo e materia, mediato dalla mente altrettanto che dalla prassi, e cioè dalla mano esecutrice.
Senza ricorrere a spiritualismi eccessivi, vale la pena di ricordare che la pietra, i conci, le genghe, la roccia spezzata, insieme con la raffinatissima cucitura delle ferite strutturali, sono - nel momento stesso in cui si osservano - vere e proprie eversioni espressive, strumentalità di officina e di teatro. Infatti, lo constatiamo una volta ancora, la pietra di Piattella è sostituita, doppiamente da tela e rena, legno tagliato di filo, farina di conchiglie nobili.

C’è in questa volontà che distingue tra essere ed apparire un teatrale scambio di parti che invade proprio la Wunderkammer espositiva – la stanza delle meraviglie che è proprio la mostra – e la trasferisce sull’orizzonte delle apparenze eterne. Fantasia, poesia, trasmutazione. Metafora.

Ogni stagione, nella vita degli artisti più sensitivi, ha il suo scrittore. E qui mi sembra che sia necessario invocare Fabrizio D’Amico, che apre con una pagina dilatata e serena anche sul nuovo esordio, improvviso, d’una natura riassunta nella luce liquefatta della nuova serie degli acquerelli. Sì, perché bisogna tener conto del fatto che la filiera delle invenzioni stilistico-pratiche del vecchio farmacista-alchimista, passa attraverso una quantità pressoché inesauribile di trattamenti (trattative) con i mezzi materici, tali da rivelare segmenti operativi di innovazionee d’improvviso abbandono, e di reinvenzione successiva”.

Il catalogo edito da L’Arte Grafica Edizioni, contiene i testi di Massimo Cacciari, Luca Cesari, Fabrizio D’Amico, Andrea Emiliani, Sandro Parmiggiani ed i contributi dei poeti Yves Bonnefoy, Tiziano Broggiato, Anna Buoninsegni, Enrico Capodaglio, Maurizio Cucchi, Gianni D’Elia, Eugenio De Signoribus, Franco Loi, Bernard Noël, Feliciano Paoli, Umberto Piersanti, Fabio Scotto e Maria Luisa Spaziani.

Oscar Piattella, nato a Pesaro nel 1932, è protagonista negli anni ’50, con Arnaldo e Giò Pomodoro, Vangi, Sguanci, Nanni Valentini, di quella felice esperienza pesarese che riceve attenzione e consenso unanime.
Dopo un inizio figurativo Piattella sposta sempre più la sua attenzione verso il movimento “informale”, seppur interpretato con originale sensibilità: periodo contrassegnato da prestigiose mostre in Italia e all’estero e dal contatto con grandi personalità come Burri, Fontana, Castellani, Andrea Cascella, Nigro, Tancredi, Dangelo, Sottsass, il fotografo Mulas.
Affascinato dalla complessità dell’interazione tra spazio e tempo, natura e uomo, Piattella ha sviluppato sempre più una passione per la matericità, nella misura in cui la ricchezza dei materiali grezzi stimola la memoria delle radici umane.

Da alcuni anni volge la sua energia ed i suoi interessi verso la poesia stabilendo rapporti di lavoro con importanti poeti: di Anna Boninsegni illustra il libro di poesie “Itinera”, realizza una plaquette con Mario Luzi e per le “Edizioni Unaluna” un' antologia sull' azzurro con un saggio di Bonnefoy; sempre con Bonnefoy per le “Edizioni del Bradipo” realizza il volume “La Maison Natale”, prefato e tradotto da Fabio Scotto con sei tavole originali; il poeta Gianni D' Elia nel catalogo della mostra “Sentire la materia”, gli dedica un saggio ed una poesia e insieme realizzano “L’Amore delle cose” per le “Edizioni Unaluna”, libro d'arte con tredici tavole originali; con il poeta Fabio Scotto per le “Edizioni L' Attentive” e tradotto da Bernard Nöel realizza il libro fatto interamente a mano “Il volto ignoto” con due pastelli ed alcuni altri interventi.

Bonnefoy, nel catalogo della mostra personale che la città di Pesaro gli dedica nel 2002 a Palazzo Gradari, è presente con un importante saggio; Fabio Scotto interviene con un saggio ed una poesia nella personale che il Comune di Sassoferrato gli organizza nel 2004. Ed ancora, Fabio Scotto è autore della prefazione dei tre volumi de “La divina commedia” illustrata con cento tavole originali per le “Edizioni SPM”.

Immagine: Oscar Piattella, Orizzonte per un riflesso arancione, tecniche varie su tela, 1985

Informazioni:
http://www.oscarpiattella.it
http://www.gruppoinveco.it

Ufficio Stampa:
Patrizia Cavalletti Comunicazione
Tel. 075 5990443 Mob. 348 3386855
info@patriziacavalletticomunicazione.it

Palazzo Ducale
via della Cattedrale 1, Gubbio (PG)
dal martedì alla domenica 8.30-19
Ingresso 2 euro

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