Spazio HDM c/o Accademia di Belle Arti
Carrara (MS)
Via Roma, 1
0585 72252

Flow
dal 15/6/2010 al 1/7/2010
9-19

Segnalato da

Monica Vlad




 
calendario eventi  :: 




15/6/2010

Flow

Spazio HDM c/o Accademia di Belle Arti, Carrara (MS)

La nuova galleria dell'Accademia rappresenta un primo passo che lo studente compie verso il mondo dell'arte contemporanea, la realta' delle esposizioni e delle gallerie, il linguaggio di critici e teorici. In mostra Celia Pellegrino e Monica Vlad.


comunicato stampa

a cura di Matteo Chini

Mercoledì 16 giugno alle ore 19:00 si inaugura HDM la nuova galleria dell'Accademia di Belle Arti di Carrara. Situata al piano terreno dello storico edificio di palazzo Malaspina, la galleria è dotata di un ingresso indipendente sulla piazza d'armi di Carrara e di due sale spaziose. La seconda stanza - lunga e completamente oscurabile – sarà per lo più dedicata a proiezioni video, mentre la prima si adatta ad ogni esigenza e ad ogni media utilizzato nell'arte contemporanea (pittura, scultura, installazione). Le due sale danno accesso ad un ampio cortile interno dal carattere rinascimentale che potrà essere utilizzato come disimpegno per il buffet durante le inaugurazioni o come spazio aggiuntivo per performance o altro.

L'idea di uno spazio espositivo dedicato agli studenti dell'Accademia - e aperto agli iscritti di altre istituzioni artistiche italiane o straniere – è nata da un gruppo di docenti che si sono posti di fronte al problema di mettere in relazione i giovani artisti con le istituzioni e le strutture dell'arte contemporanea. Il rapporto con la critica d'arte, le modalità di comunicazione di un evento, la difficoltà di relazionarsi con uno spazio specializzato, il bisogno di incrementare il patrimonio relazionale di un artista. Sono queste le problematiche che studenti e docenti potranno affrontare attraverso HDM.

La nuova galleria rappresenta così un primo passo che lo studente compie verso il mondo dell'arte contemporanea, la realtà delle esposizioni e delle gallerie, il linguaggio di critici e teorici. Un “tentativo di volo” riservato agli allievi progettualmente più intraprendenti e ai lavori linguisticamente più maturi. Tutti gli allievi e le allieve dell'Accademia sono perciò invitati/e a presentare progetti, tutti i docenti sono chiamati a proporre iniziative, creare legami e partecipare attivamente all'attività di HDM con indicazioni, suggerimenti, testi e proposte.

HDM è un falso acronimo il cui ovvio significato (AccaDeMia) richiama il linguaggio abbreviato dei messaggi sms. Il nome si riferisce alla vocazione dello spazio che vuole essere appunto un ponte tra la scuola e la realtà esterna, un primo confronto degli studenti in via di diventare “giovani artisti”.

I coordinatori di HDM sono:
Gaia Bindi, docente di Storia dell'Arte
Matteo Chini, docente di Fenomenologia delle arti contemporanee
Francesco Galluzzi, docente di Estetica

“Flow”: sostantivo flusso; circolazione femminile; verbo intransitivo fluire; circolare

Mihaly Csikszentmihalyi descrive il flow come “l'essere completamente coinvolti nell'attività della propria ricerca. Il tempo vola. Ogni azione, movimento e pensiero segue inevitabilmente il precedente come quando si suona il jazz. L'intero essere ne è coinvolto e si usano le proprie capacità al massimo grado”. La pratica del flow non appartiene perciò ad un percorso estetico, ma rende conto delle motivazioni e del piacere che spinge l'artista a perdersi in tutto ciò che fa. Questo diletto corrisponde ad un'esigenza profonda che rende ogni momento della creatività degno di essere vissuto. Nel caso delle due artiste che lo spazio HDM propone oggi, la “dolcezza del flow” (come la chiama Angela Vettese) svolge un ruolo importante innestandosi proprio nella poetica di ciascuna di loro. Il piacere del creare si rende cioè evidente in ogni momento del lavoro da quello ideativo a quello esecutivo. E trova proprio in quest'ultimo la ragione ultima della propria necessità.

Celia Pellegrino (Buenos Aires, 1975) ha iniziato a studiare scultura a Buenos Aires secondo i dettami di un'educazione visiva tradizionale. I suoi lavori - quasi tutti di tendenza ''astratta'' – sono attraversati dal ciclo della vita: desiderio, concezione, gestazione e nascita. Questa tensione verso il ''principio del piacere'' si sintetizza nei lavori dell'ultimo periodo nell'immagine dell'acqua, nel perpetuo movimento vitale del moto ondoso. Il godimento estetico è prima di tutto un fatto fisico, plastico, palpabile e la realizzazione che nasce dal plasmare la materia si consuma nel tema scoperto delle opere. Esse infatti sono solo apparentemente minimaliste ma sotteraneamente nascondo un lavorio carsico di modulazione a cui la Pellegrino si abbandona traducendo in segni biomorfici - la superficie come traforata dal lavorio dell'acqua - quelle fantasie segrete che affioravano in modo forse troppo letterale nelle opere precedenti. E' un minimalismo erotico la cui semplicità contraddice la volumetria geometrica mediante l'aspetto casuale delle superfici scavate da ragnatele di solchi. E' qui più che altrove che si manifesta tutta la spontaneità e il piacere del flow.

Monica Vlad (Romania, 1982) ha trovato il modo di esprimere la ''dolcezza del flow'' attraverso un mezzo che si adatta particolarmente bene ad essere attraversato da quello che Gene Youngblood chiamava ''flusso audiovisuale''. La ''televisione” è un “medium creativo” e l'artista vi si abbandona con il rapimento con cui uno scienziato si dedica alle proprie ricerche. “The artist” scriveva infatti Youngblood “is a design scientist”. Anche nel lavoro della Vlad il movimento magmatco del flow richiama lo spazio libero dell'acqua. Qui però, secondo le parole dell'artista tutto comincia dagli “abissi”, abissi che hanno qualcosa di extra-terreste e che seguono le basi elettroniche dei berlinesi FOEM/Electronic Youth. ''Il loro suono sperimentale, oscuro e profondo mi trasporta verso un mondo visivo sconosciuto che infonde il panico dell'ignoto ma ha anche il valore di qualcosa di intrigante''. Le sequenze si susseguono mescolando linguaggi e immagini diverse (alfabeti cinesi e pin-up degli anni '50) passando dal bianco e nero al colore: realizzando così una ''perfetta fusione e sincronizzazione tra immagine e suono''. E' ancora una volta la forza discreta del ''flow'' ad animare l'intervento dell'artista. Un piacere intimo, nascosto e irrinunciabile.

Contatti
Matteo Chini matteochini@hotmail.com
Gaia Bindi gaia.bindi@fastwebnet.it

Programma Espositivo HDM:

mercoledì 16 giugno h. 19:00 Celia Pellegrino/Monica Vlad
FLOW mostra di scultura e proiezioni video

mercoledì 30 giugno h 21:00 Transductors Connections "The temple of Transductors" performance

sabato 3 luglio h. 18:00 Marco Pedri e Marco Mirko Nani PIMP MY MARY
progetto di scultura con 80 lavori da tutto il mondo

Inaugurazione 16 giugno ore 19

Spazio HDM c/o Accademia di Belle Arti
via Roma, 1 - Carrara (MS)
Orario: 9-19
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [2]
The Temple of Transductors
dal 29/7/2010 al 29/7/2010

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