Salone Aurora del Complesso Monumentale Sant'Agostino
Mondolfo (PU)
via Cavour
0721 939252
WEB
Emozioni morali
dal 15/7/2010 al 7/8/2010
ven, sab e dom 21-23 e su appuntamento
0721 959677, 0721 939252
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Segnalato da

Antonella Pompilio




 
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15/7/2010

Emozioni morali

Salone Aurora del Complesso Monumentale Sant'Agostino, Mondolfo (PU)

Recentemente le neuroscienze, collaborando con altre discipline umanistiche, stanno rivalutando il ruolo delle emozioni. Gli artisti del MAC quest'anno presentano, con mezzi espressivi diversi e soggetti molto intimi, personali, una propria interessante interpretazione alle emozioni. Opere di 11 artisti a cura di Cristina Muccioli.


comunicato stampa

"L’arte moderna, con la Fisiognomica leonardesca, è nata letteralmente per rappresentare le emozioni, per suscitarle nello spettatore. Proprio recentemente la neurologia sta rivalutando appieno il ruolo dei moti dell'animo, per secoli sottovalutati, fraintesi e ritenuti subalterni ai processi cognitivi, antagonisti di ciò che soltanto era considerato meritevole di denotare la natura umana: la razionalità. Fuori dagli abissi della patologia, le emozioni sono invece intelligenti, palpiti di vita psichica attiva e consapevole, precondizioni naturali e biologiche della nostra condotta morale. La scienza sta verificando e dimostrando sperimentalmente ciò che l'arte ha sempre sentito e fatto sentire. Gli artisti del MAC quest'anno ne danno, con mezzi espressivi diversi e soggetti molto intimi, personali, una propria dedicata e interessante interpretazione."

Espongono: Domenico Buzzetti, Allegra Corbo, Paolo Feduzi, Federico Forlani, Chiara Francesconi, Eugenio Moi, Erika Latini, Massimiliano Magrini, Michele Pierpaoli, Beatrice Pucci

Special guest: Jack Fisher, intervento critico di Stefano Verri.

La curatrice della mostra Cristina Muccioli, nel testo in catalogo, scrive: "Le opere presentate dagli artisti al Mac quest’anno rappresentano la tenerezza, lo stupore per una bellezza e un’armonia che non cerchiamo più, il senso di inadeguatezza e di disagio, la paura, la solitudine e la vulnerabilità; l’angoscia per il futuro e il sentire il presente come presagio disperante di fine; la voglia di vicinanza e il percepirsi come estranei anche a se stessi; e ancora, il desiderio di non dimenticare e di non essere scordati.
Non c’è quindi una declinazione scolastica della tematica proposta, ma la speranza che in noi nascano emozioni che trasformino la nostra interiorità in desiderio di condivisione, la nostra soggettività sigillata in quella separatezza che ci ha addestrati a rinunciare alla ricchissima dialettica del rapporto interpersonale, in un riaccendersi dell’emozione morale più bella: quella dell’Essere insieme, del Mitsein diceva Heidegger, senza la quale non si ha società, non si ha gruppo né Stato, ma solo un cementizio monodico solipsismo.
Razionalismo e realismo hanno svilito nei secoli la vita emotiva e affettiva, i suoi palpiti e le sue manifestazioni. Per Galileo il mondo e con esso l’uomo era un modello geometrico matematico; per Cartesio, Leibniz e Spinosa l’uomo era un meccanismo, un orologio: l’homme machine. La Scienza contemporanea ha insistito nel confermare che roccia, lago, uomo e albero sono nient’altro che molecole aggregate.
Recentemente però proprio le Neuroscienze, collaborando con altre discipline umanistiche, stanno rivalutando il ruolo delle emozioni. In particolare stanno verificando sperimentalmente -attraverso il neuroimaging e altre sofisticate tecniche di laboratorio- che alcune di esse possono definirsi "morali", in quanto al loro insorgere sono in grado di orientare il comportamento e le scelte pratiche in modo costruttivo e socialmente utile, apprezzabile, etico. Come può un’emozione, un moto dell’animo, avere un ruolo fondante nella condotta morale? Può, per esempio, sollecitare un nostro giudizio di riprovazione o di commozione nel momento in cui nasce come risposta (effetto) dinnanzi a una situazione (causa) in cui i valori sociali sono stati violati. Se l’indifferenza e la noncuranza sono la stasi della psiche e l’inaridimento delle componenti affettive, l’indignazione, il coraggio, la compassione, la gratitudine o ricompensa sono reazioni emotive intelligenti e razionali nella loro capacità valutativa delle decisioni da prendersi. Sono le pre-condizioni psichiche e anche biologiche di un agire morale, umano e giusto.
L’arte non è mai cascata nella trappola razionalista, per cui chi tradisce un’emozione, una componente di fragilità del proprio carattere, è poco affidabile, immaturo, debole, perdente, in una parola: emotivo.
L’arte ha fatto sentire attraverso le sue opere, che il muro della realtà (o meglio del realismo) solido, misurabile e massiccio come un dogma è invece friabile, è "cretto" avrebbe detto Burri, con crèpe e screpolature che possono essere ignorate, oppure riconosciute, accettate, condivise e così magari anche riparate."

Immagine: Allegra Corbo, b-f-m

Inaugurazione venerdì 16 luglio ore 18.30

Salone Aurora - Complesso Monumentale di Sant’Agostino
via Cavour, Mondolfo (PU)
orario: venerdì sabato e domenica 21.00 - 23.00 e su appuntamento
ingresso libero

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