Diverse sedi di Modena, Carpi e Sassuolo
Modena

Festival di filosofia 2010
dal 16/9/2010 al 18/9/2010
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16/9/2010

Festival di filosofia 2010

Diverse sedi di Modena, Carpi e Sassuolo, Modena

Lezioni magistrali, mostre, concerti, film, giochi e cene filosofiche. Sono quasi 200, e tutti gratuiti, gli appuntamenti del decimo festivalfilosofia di Modena, Carpi e Sassuolo, dedicato quest'anno al tema della Fortuna. Piazze, chiese e cortili ospitano le oltre 50 lezioni i cui protagonisti sono Nancy, Bauman, Auge', Sloterdijk, Esposito, Cacciari e Bodei... Quasi 30 le mostre proposte: una grande retrospettiva dedicata a Daido Moriyama, un omaggio a John Cage, una collettiva in cui 100 autori contemporanei presentano la loro riflessione sulla condizione 'fortunata' dell'artista, un'esposizione dedicata agli 'ex voto', un'installazione di Alessandro Bergonzoni e molto altro ancora in musei e gallerie private, che nella notte di sabato rimarranno aperte fino alle ore piccole.


comunicato stampa

Da venerdì 17 a domenica 19 settembre A Modena, Carpi e Sassuolo 200 appuntamenti fra lezioni magistrali, mostre, concerti, film, giochi e cene filosofiche. Tra i protagonisti Nancy, Bauman, Augé, Sloterdijk, Esposito, Cacciari e Bodei

Un tema di buon auspicio per il decennale del festivalfilosofia. E' "fortuna", infatti, la parola chiave dell'edizione 2010 che si svolge a Modena, Carpi e Sassuolo dal 17 al 19 settembre in 40 luoghi diversi delle tre città. Lezioni magistrali, mostre, spettacoli, rassegne di film, letture, giochi per bambini e cene filosofiche. Gli appuntamenti sono quasi 200 e tutti gratuiti.

Il festival, che lo scorso anno ha registrato oltre 150 mila presenze, è promosso dal “Consorzio per il festivalfilosofia”, i cui fondatori – ovvero i Comuni di Modena, Carpi e Sassuolo, la Provincia di Modena, la Fondazione Collegio San Carlo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena – sono i soci storici che hanno partecipato alla realizzazione del festival fin dalla prima edizione. Piazze, chiese e cortili ospitano le oltre 50 lezioni magistrali del festival, che vede quest’anno tra i protagonisti Roberto Esposito, Massimo Cacciari, Umberto Galimberti, il modenese Carlo Galli, Salvatore Natoli, Angelo Panebianco, Michela Marzano, Piero Coda, Marcello Veneziani, Sergio Givone, Enzo Bianchi, Elena Esposito e Remo Bodei, supervisore scientifico del festival fin dalla prima edizione e ora Presidente del Comitato scientifico del Consorzio. Molti anche i filosofi stranieri, circa un terzo del totale, che vengono da ogni parte del mondo: tra loro i francesi Jean-Luc Nancy, Jean Pierre Dupuy, Francois Jullien e Marc Augé, che fa parte del comitato scientifico del Consorzio, i tedeschi Peter Sloterdijk, Jürgen Moltmann e Gerd Gigerenzer, l’americano Niles Eldredge e due sociologi che hanno trovato asilo in Gran Bretagna come il polacco Zygmunt Bauman e l’ungherese Frank Furedi.

Il programma delle lezioni magistrali si svolge all’insegna dell’esposizione contemporanea all’incertezza che contraddistingue sia l’esperienza degli individui - costretti a trovare rimedi biografici per problemi sistemici -, sia delle società, pressate da rischi di tipo ambientale, finanziario, sociale. Di tale incertezza – questo sembra essere un leitmotiv della filosofia contemporanea – si può fare non solo una diagnosi, ma anche buon uso. I grandi maestri convocati al festival si confronteranno pertanto con il pubblico sulle varie declinazioni contemporanee della fortuna, dal rapporto tra eccezione e ordine nella sfera politica, al carattere creativo dell’imprevisto, dalla teoria del rischio alle tecniche della sua calcolabilità, dal lavoro antropologico e simbolico delle culture per addomesticare il futuro all’esperienza dell’azzardo e della scommessa.

Il programma filosofico del festival propone anche la sezione “la lezione dei classici”: esperti eminenti commenteranno i testi che, nella storia del pensiero occidentale, hanno costituito modelli o svolte concettuali rilevanti per il tema della fortuna, da Cicerone a Petrarca, da Machiavelli a Montaigne, da Spinoza a Leibniz, da Heidegger a Jonas.

Un vasto programma artistico arricchisce il cuore di lezioni magistrali del festivalfilosofia. Dal 17 al 19 settembre Modena, Carpi e Sassuolo declinano il concetto di fortuna attraverso le varie forme dell’espressione artistica e culturale, individuale e collettiva. Un viaggio ricco e sorprendente che mette in mostra, in musica e in scena le facce diverse della sorte.

L’arte dell’improvvisazione e dell’accidentale

Immagini fortuite, frammenti di esperienze impermanenti lasciano la loro traccia nel lavoro dell’artista giapponese Daido Moriyama, tra le figure più interessanti della fotografia nipponica contemporanea. La Fondazione Cassa di Risparmio di Modena gli dedica “Visioni del mondo”, una grande retrospettiva a cura di Filippo Maggia allestita nei rinnovati locali dell’ex ospedale Sant’Agostino. E’ una ricerca quotidiana senza fine quella che spinge Moriyama a realizzare migliaia e migliaia di scatti, per anni, per una vita intera: la mostra ne raccoglie 270, prodotti a partire dagli anni Sessanta, tra cui 30 pensati per l’occasione. Per il fotografo-cacciatore ogni cosa che si offre allo sguardo è degna di essere catturata: immagini tratte da riviste, poster, pubblicità, televisione si mescolano a quelle scattate dal vivo, perché non c’è distinzione tra realtà vissuta e realtà dell’immagine ed anzi è la seconda a rivelare la trama fortuita della prima.

“Eccezione come regola” è il titolo di ispirazione patafisica dello spettacolo di Paolo Rossi. Basta guardare le cose in maniera diversa: la patafisica – “scienza delle soluzioni immaginarie e delle leggi che regolano le eccezioni”, secondo la definizione di Alfred Jarry – ha questo suo metodo rigoroso per spiegare l’assurdità della sorte e la sua infondatezza. Ne sorgono monologhi comici e tragici, corrosivi e surreali, il meglio del ritrovato Paolo Rossi, grande nomade comico, in grado di coniugare teatro classico, intrattenimento circense e dimensione pop (Modena, Piazza Grande, sabato 18, ore 21).

Sei un artista fortunato? E’ la domanda posta via mail dalla Fondazione Fotografia di Modena a una selezione di 100 autori contemporanei; le risposte hanno preso la forma di piccoli testi, schizzi, fotografie. Raccolte nel volume “Are you a lucky artist?” edito da Skira per la cura di Francesca Lazzarini, sono esposte nella omonima mostra alla Biblioteca Civica d’Arte Poletti di Modena. Talvolta sono repliche ironiche, come quelle di Harold Offeh, che per l’occasione ha tentato la fortuna al “gratta e vinci”, o di Simon Cunnigham, che assimila la condizione dell’artista a quella di un gatto nero dalle nove vite. Talvolta sono invece terribilmente serie, come quella di Ai Wei Wei, l’artista cinese che ha riprodotto la propria radiografia cerebrale dopo aver subito un’aggressione da parte della polizia. Tutti stati di ordinaria eccezione, che rinviano allo statuto fragile e ingovernabile della “grazia” artistica.

Di deciso sapore “Fluxus” – una delle correnti artistiche più interessanti degli anni Sessanta, che rivendica il carattere artistico dei gesti più casuali - le proposte della Galleria Civica di Modena. Nella rassegna “Governare il caso” protagonista è l’improvvisazione: videoinstallazioni e performance vocali e musicali si susseguono a ripetizione nelle tre serate del festival, giungendo il sabato a invadere la notte (Modena, Chiostro del Palazzo Santa Margherita). Nelle sale della Galleria Civica, al primo piano del Palazzo, sarà allestito un omaggio a John Cage, il grande sperimentatore della musica novecentesca, eletto a nume tutelare dell’intero progetto: una serie di ritratti fotografici firmati da Roberto Masotti, e due video sulla sua figura, Open Cage, 2007 (realizzato dallo stesso Masotti con Alvin Curran, Gerardo Lamattina e Lino Greco) e Catch 44, prodotto nel 1971 da Nam June Paik. Per l’occasione verrà anche riproposto il documentario realizzato da Marco Guerra sulle due edizioni di Parole sui muri, precoce esempio di festival dedicato alla produzione artistica estemporanea, svoltosi a Fiumalbo nel 1967 e 1968.

Ancora aroma “Fluxus” per la retrospettiva che la Galleria 42 contemporaneo di Modena dedica a Giuseppe Desiato, antesignano della Body Art e dell'arte performativa italiana. Grandi tele, fotografie, video, monumenti inutili realizzati con scatole raccattate, pezzi di bambole rotte, frutta finta da altarino popolare e ritagli da riviste di moda, all'insegna della precarietà e della provocazione intellettuale.

Tutte le risorse del caso anche per AhAh, performance itinerante site-specific che si innesta direttamente nella città di Modena: i partecipanti saranno invitati uno alla volta a fare una ‘passeggiata’ per le vie della città accompagnati da alcuni danzatori con cui condivideranno la chance dell’incontro. Ideazione e cura di Cristina Rizzo per il gruppo di ricerca coreografica “Cani”.

L’improvvisazione è anche uno dei tratti caratteristici della musica Jazz. In occasione del festival, Rossana Casale riunirà il suo storico quintetto per il concerto “Rossana Casale fluke Jazz Quintet”, dove fluke sta per “colpo di fortuna”, con un repertorio di standards che salderà l’energia del gruppo all’originale qualità vocale della cantante (Sassuolo, sabato 18, ore 22,30).

Ancora l’improvvisazione è il filo conduttore del concerto presentato dalla Gioventù Musicale Italiana, “La fortuna di Schumann e Chopin”, dove il pianista classico Carlo Balzaretti eseguirà alcuni brevi brani (rigorosamente estratti a sorte da un carnet definito) e Michele Di Toro, pianista jazz, tenuto all'oscuro del programma, dovrà improvvisare dopo ognuno di essi, in una "sfida" divertente e intellettualmente impegnativa commentata dal musicologo Maurizio Franco (Baluardo della Cittadella di Modena, sabato 18, ore 21).

A metà strada tra improvvisazione e composizione si colloca Jan Bang, avventuriero autentico in cerca di fortuna, salito alla ribalta per aver dato vita a una nuova forma di musicalità dove contrappunto, musica sacra, composizione istantanea, jazz, folk ed elettronica si fondono senza pudori né etichette. Per l’occasione sarà accompagnato da Eivind Aarset, chitarrista fra i più originali e creativi del Nu-Jazz europeo (Carpi, sabato 18, ore 22,30).

La malasorte

“Fortuna” è in realtà termine neutro, potendo essere buona o cattiva, benevola o crudele. E’ sempre la seconda ad ispirare le storie, scritte o cantate che siano. La rassegna “Melò. Il dramma della sorte avversa” ripercorre le tappe del melodramma in una selezione di arie celeberrime: da Mozart (Don Giovanni, Così fan tutte, Le nozze di Figaro), che nonostante la sorte avversa sancisce il diritto alla felicità dei suoi personaggi, all’opera francese di fine ottocento (Carmen di Bizet, Werther di Massenet, Faust di Gounot), dove i personaggi sono in balìa di un fato senza speranza, fino al melodramma dell’800 italiano, dove la malasorte ha un posto fisso e quel che può andar male finisce sempre peggio (Falstaff e Macbetth di Verdi, Andrea Chenier di Giordano, Tosca e Bohème di Puccini). In ciascuna delle sere del festival, nel corso di spettacoli-aperitivo, i perfezionandi dell’Accademia di Mirella Freni confermeranno Modena “città del bel canto”. (Modena, Chiesa dell’artista, venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 settembre, alle 19.00).

La replica tragicomica al melodramma è fornita dall’epica del ragioniere più famoso d’Italia, Ugo Fantozzi, creato e interpretato da Paolo Villaggio negli anni Settanta. “Com’è umano lei!, l’esclamazione che punteggia le sue vessazioni quotidiane da parte dei superiori aziendali, dà il titolo alla rassegna cinematografica su questa maschera contemporanea ultra-umana, caparbia e risoluta tanto quanto la nuvoletta nera che immancabilmente lo tampina. (Carpi, sabato 18 settembre). E infine, sarà proprio lui, Paolo Villaggio in persona a raccontare vita e sorte del suo italianissimo e metafisico personaggio (Carpi, domenica 19 settembre).

“Meglio essere sfortunati ma saggi, che fortunati e stolti?”. La domanda, altrettanto metafisica, è sollevata, e comicamente risolta, da Paolo Hendel che per il festival torna a uno dei suoi temi preferiti: l’uomo e le sue fragilità, il suo sconsiderato bisogno d’amore. Da Epicuro al mago Otelma, da Platone a Neruda passando per l’Amedeo Minghi di “Trottolino amoroso”, sempre mescolando riflessioni immortali e storie di quotidiana umanità. Musiche originali di Ranieri Sessa eseguite dal vivo alla chitarra (Modena, domenica 19 settembre, ore 21,00).

L’amore a senso unico, figura universale della “coscienza infelice”, è personificato da una potentissima divinità indiana dal nome lungo e minaccioso “Amikinont’amanonamikit’ama”. Ideata da Stefano Benni nel racconto “Il destino sull’Isola di San Lorenzo” (da Il bar sotto il mare), di cui farà pubblica lettura, è il Dio degli amori non corrisposti, quello che “si diverte a combinare in infiniti incontri sbagliati tutte le possibili infelicità e le possibili disperazioni” (Carpi, sabato 18 settembre, ore 21,00).

Infermità, accidenti e malanni possono però annunciarsi anche senza ferire, passando tangenzialmente alla vita nella forma dello scampato pericolo. Una devozione secolare ne ha lasciato traccia in tavolette dipinte di “ex voto”, tributi di riconoscenza alla imperscrutabile e, nel caso, generosa provvidenza cristiana. Sassuolo dedica la mostra “PRG. Per grazia ricevuta”, allestita al Palazzo Ducale per la cura di Luca Silingardi, agli ex voto custoditi nella chiesa di San Francesco in Rocca. Per la prima volta esposte al pubblico, 52 tavolette dipinte, datate dal XVI al XIX secolo, sintetizzano in scene semplici ed efficaci lo scampato pericolo e la riconoscenza dei devoti .

“Non c’è suspance, né morale, né cause ed effetti”, citazione dal romanzo “Mattatoio n.5” di Kurt Vonnegut, titola invece la videoinstallazione di Diego Zuelli, proposta dalla galleria modenese Betta Frigieri e ispirata al senso di attesa e di incombenza della catastrofe totale. Un grosso meteorite si avvicina pericolosamente alla Terra e viene colto, da un’ottica siderale, nell’attimo prima del crash, sospeso sopra la distesa luminosa di una metropoli globale.

Le sfumature accidentali o predestinate che governano il vivere quotidiano sono al centro dell’indagine degli artisti Peter Fischli e David Weiss. “The Way Things go” è il titolo della mostra a loro dedicata dalla galleria modenese Metronom e anche di uno dei due film esposti in mostra. La scena, priva di attori e di dialogo, è affidata agli oggetti: bottiglie, copertoni, bicchieri, scatole di cartone, pezzi di legno, candele, si muovono animati da una sorta di effetto domino a metà tra il disastro annunciato e il riuscito esperimento da laboratorio chimico.

Si espongono alle catastrofi, si assumono rischi, si aprono all’avventura del quotidiano: sono i celebri e sfortunati personaggi dei fumetti i protagonisti della mostra di Luigi Leonidi alla Galleria Amphisbaena di Modena “Paper faber fortunae suae”. La scelta iconografica dell’artista ricade, infatti, su soggetti come Paperino, perseguitati dal fallimento e dalla sventura. Tuttavia, mentre nel mondo disneyano i protagonisti agiscono tutelati dalla finzione, qui sono precipitati nella comune condizione umana.

E di questa condizione, come già avvertiva Machiavelli, è arbitra la Fortuna che può rovinare i costrutti dell’uomo come un fiume in piena se non si ergono argini virtuosi a resisterle. Fuor di metafora, il videodocumentario “Argini”, montato da repertori originali, testimonia la costante paura del fiume nella civiltà rurale del territorio carpigiano e la grande valenza – a un tempo materiale e simbolica – dell’opera lunga e collettiva di arginamento, che nel contenere la potenza della natura forgia anche l’ethos di una comunità solidale e cooperativa (Carpi, domenica 19, ore 21,00).

Azzardo e gioco

Ma è nell’attimo che la Fortuna, cieca e imprevedibile, viene sfidata dal giocatore. Ai tavoli del casino, nelle sale da scommesse o nelle tabaccherie delle lotterie istantanee, la vertigine dell’azzardo indica come la posta in gioco sia, né più né meno, il venire all’essere o il piombare nel nulla.

Di questa febbre adrenalinica è modello “Il giocatore” di Dostoevskij. Scritto in soli 26 giorni, per onorare un contratto capestro firmato per pagare i debiti di gioco, il romanzo intreccia la biografia dell’autore con quella del suo personaggio. Al centro la pallina della roulette e la severa sentenza del suo movimento che fa piazza pulita di ogni sistema di previsione. A dar voce alla storia sarà l’attore Alessandro Haber, che deve proprio a una figura di giocatore il successo cinematografico (Modena, venerdì 17, ore 21,30).

Le luci ipnotiche delle slot machines diventano “Luci della malora” negli scatti di Luigi Ottani, esposti a Modena dalla Galleria Under House. Il fotografo cattura i giocatori all’opera, la leva della slot che si abbassa, i simboli che si susseguono nel monitor. Finchè la compulsione del gioco si trasforma in disperazione e la fortuna in malasorte.

La rotondità della palla segnala anche nei giochi di competizione, come lo sono gli sport, il ruolo immancabile della nostra dea, anche quando, come nel caso della pallavolo, il meccanismo di gioco sembra ferreo, governato da schemi geometrici e mosse degne di una grande partita a scacchi. Wainer Vaccari gli dedica “Elevation”, una intera mostra ispirata al volley, dove l’eroismo dei gesti e dei corpi viene colto proprio negli attimi estremi di sfida al movimento vorticoso e indifferente della palla (Modena, Chiesa di San Paolo, in collaborazione con il Comitato Organizzatore dei mondiali di Pallavolo).

Quando alle infinite combinazioni di un mazzo di carte si aggiunge la casualità del lancio dei dadi si ottiene Magic,The Gathering, recente e popolarissimo “gioco di ruolo” di ambientazione fantasy. Il Magic ha regole semplici ma variazioni pressoché infinite grazie ad un numero incredibile di carte collezionabili, che possono di volta in volta dettare o sovvertire le regole della partita. Sassuolo gli riserva un torneo gratuito (sabato 18 settembre, a partire dalle 10.00).

Catturare il futuro

La continua apertura di scenari imprevedibili introduce ricorrenti tentativi di addomesticare il futuro. Il rapporto costantemente rinnovato tra gli uomini e gli astri rientra nell’aspirazione di guadagnare rappresentazioni mentali ordinate e “ritratti del cielo” nei quali proiettare i propri destini. È il tema della mostra “Il gioco delle sorti”, presso il Museo della Figurina di Modena. Un’ampia scelta di figurine dall’iconografia a motivo astrale indica la persistenza e la diffusione di motivi mitologici connessi all’influsso delle costellazioni e dello zodiaco sulle sorti umane, anche in un medium come la figurina, prodotto ad alta tiratura e dalla destinazione pubblicitaria.

Gli fa da contraltare “La fortuna nelle collezioni estensi”, un’esposizione di codici e stampe dal XV al XIX secolo allestita nelle sale della Biblioteca Estense Universitaria di Modena. Aspetto cruciale della vita di Corte, compresa quella estense, l’interrogazione degli astri per trarne oroscopi si mostra qui nei suoi tratti nobiliari, in particolare con gli oroscopi formulati per personaggi come Ercole II, Alfonso II e il cardinale Ippolito II .

La ricerca dei pronostici è attività massimamente consolatoria, ma non per questo è anche necessariamente veridica, anzi spesso è mistificatrice. Erri De Luca – romanziere, poeta e traduttore che molto ha studiato i sistemi di combinazione e interpretazione dell’ordine cosmico, come nella tradizione cabalistica ebraica – dedicherà una serata di letture a narrare, appunto, «le pretese infondate di farsi spifferare il futuro dai segni, la scomodità di essere senza destino previsto» (venerdì 17, a Carpi alle 21,30).

Nessun destino può essere previsto perché la vita accade, nel senso etimologico che i suoi eventi ci cadono addosso, come dadi lanciati da un giocatore. I mille volti dell’accadimento e dei suoi sistemi d’interpretazione e addomesticamento – dalla ruota del Dharma alla divinazione dell’I-Ching, dalla personificazione iconografica alla chiaroveggenza – sono rielaborati dagli artisti che partecipano alla mostra “ac_cadere”, in programma presso la galleria modenese Arte Ekyp.

Oltre a essere oggetto di previsione il futuro, per esempio quello del pianeta, andrebbe anche costruito. Ci proverà “ConsumAbile”, un gioco di abilità per tutti, proposto dalle Aziende Sanitarie modenesi e dalla Regione Emilia Romagna, in cui non si vince né si perde ma si impara a “stare al mondo”. I partecipanti si cimenteranno in un lancio di dadi giganti, ma senza azzardo: la posta in gioco sarà la conoscenza dei comportamenti sostenibili per tutelare se stessi, gli altri e la terra di cui siamo ospiti. (Modena, sabato 18 settembre dalle 16.00 alle 19.30)

Le figure della fortuna

L’ampio campionario di rappresentazioni iconografiche della Fortuna – tanto le sue personificazioni, quanto le immagini che ne simboleggiano l’operare – viene saggiato in diverse attività dei tre giorni.

La mostra “Dea fortuna” al Museo Civico di Carpi presenta vari motivi iconologici, parzialmente corrispondenti alla Tavola 48 dell'Atlante della memoria in cui il celebre storico dell’arte Aby Warburg aveva organizzato un percorso tematico sulle raffigurazioni della Fortuna. Dalla “Ruota della Fortuna” di codici miniati e manoscritti medievali, sino alla complessa allegoria cinquecentesca di Agnolo Bronzino, la Fortuna si rivela in un susseguirsi di figure alate, velate o in equilibrio su una sfera, con il lungo ciuffo che dalla nuca sventola davanti alla fronte, libero al vento oppure “acciuffato” da qualche fortunato.

Presso la Galleria Estense di Modena, sono visitabili, tra i vari pezzi pregiati delle collezioni permanenti, anche due opere particolarmente a tema, ovvero l’opera seicentesca di Lionello Spada “La Buona Ventura”, dove prevale il motivo della lettura della mano, e “Il caso”, una copia da Girolamo da Carpi risalente alla prima metà del ‘500 (in occasione del festival la Galleria osserva orari di apertura straordinaria).

Nell’anticamera dell’Appartamento del Duca sita nel Palazzo Ducale di Sassuolo i visitatori potranno ammirare, anche in questo caso per una preziosa coincidenza con il tema del festival, la “Camera della fortuna”, caratterizzata dall’affresco seicentesco di Jean Boulanger che decora il soffitto rappresentando la Fortuna bendata che fa cadere felicità e sventure dall’albero della vita (in occasione del festival il Palazzo Ducale osserva orari di apertura straordinaria).

La fortuna è cieca e instabile anche nell’interpretazione contemporanea dell’artista Stefano Ricci, le cui opere sono esposte presso la galleria galleria D406 di Modena nella mostra “Come guidare la macchina cieca”. Disegni di grandissime dimensioni hanno per protagonista un’improbabile e smarrita dea bendata che si muove tra fili sospesi e sfere rotolanti, tanto da apparire più sopraffatta e vinta dagli eventi che capace di determinarli.

Tra le metafore più articolate della Fortuna vi sono quelle nautiche, dove la Fortuna va per mare su un vascello che affronta l’aperto e i “fortunali”, spesso nella complementarità tra vasto mare tempestoso e sicurezza del porto. I naufragi diventano simbolo per eccellenza della sorte avversa, come in una larga tradizione letteraria di avventure che fanno del topos marittimo una metafora dell’esistenza e del mondo. Personaggi della letteratura che hanno fatto naufragio – da Ulisse a Robinson Crusoe passando per Sinbad e Long John Silver – sono il perno di una serie di attività per ragazzi (letture, laboratori e spettacoli) dai titoli oltremodo allusivi: Andar per mari, Gioconauti, Isole del tesoro e Lillipuziani (a Carpi, nei pomeriggi di sabato e domenica).

Lo spettacolo di scienza divertente “Naufragio”, a cura di Fun Science, porterà in scena un gruppo di “scienziati pazzi”, che con mille trucchi e aguzzar d’ingegno sono riusciti a mettersi in salvo e conducono bambini e ragazzi in un’avvincente narrazione, nel corso della quale si imparerà, giocando e sperimentando, l’importanza delle discipline scientifiche e la loro utilità (a Sassuolo domenica mattina).

E, accanto a pranzi e cene filosofici ideati dall’Accademico dei Lincei Tullio Gregory per oltre sessanta ristoranti ed enoteche delle tre città, nella notte di sabato 19 settembre è previsto il “Tiratardi”, con iniziative e aperture di gallerie e musei fino alle ore piccole.

Per realizzare questo immenso programma, il Consorzio per il festivalfilosofia può contare sull’apporto dei Soci (fra i quali spicca la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena) e sul consolidato supporto di un sistema di imprese, soprattutto territoriali, che si riconoscono nel progetto. Tre le categorie di sostenitori: in primo luogo i finanziatori istituzionali, che per l’edizione 2010 sono Camera di Commercio di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Regione Emilia-Romagna, e Confindustria Modena, segnale di una forte e positiva collaborazione tra il Consorzio e i principali soggetti pubblici e privati del territorio. Accanto a loro stanno sponsor come FER Ferrovie Emilia-Romagna, nel solco di una continua presenza al festival; Unicredit Banca, uno dei più importanti istituti italiani per il credito alle famiglie e alle piccole imprese; Gamma Due, azienda leader nel settore ceramico.
Come sponsor tecnici offriranno al festivalfilosofia i loro servizi la multiutility HERA, le forniture per ufficio Gavioli, e Buonristoro, azienda concessionaria di distributori automatici.

Infoline: Consorzio per il festivalfilosofia, tel. 059/2033382 e http://www.festivalfilosofia.it

Ufficio stampa
MediaMente Comunicazione
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Inaugurazione venerdì 17 settembre 2010

Diverse sedi fra Modena, Carpi e Sassuolo
Orari: dalle 8 alle 23 ( alcuni eventi terminano all'1)
Ingresso libero

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Festival Filosofia 2015
dal 17/9/2015 al 19/9/2015

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