Kaleidoscope (vecchia sede)
Milano
via Masera (di fronte al n 10)
02 36535563 FAX 02 36536117
WEB
Peter Friedl
dal 15/9/2010 al 15/10/2010
lun-sab 15-19 (o su appuntamento)

Segnalato da

Kaleidoscope Project Space



approfondimenti

Peter Friedl



 
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15/9/2010

Peter Friedl

Kaleidoscope (vecchia sede), Milano

In mostra i video The Children (2009) e Bilbao Song (2010). La pratica di Friedl riflette sulla produzione delle immagini e interroga la loro capacita' di rappresentare una vicenda storica, politica e culturale. Con i due video presenti in mostra Friedl ha recentemente introdotto l'uso del tableau vivant. Due situazioni caratterizzate da una storia politica complessa, l'Albania e i Paesi Baschi, vengono emblematizzate in una messa in scena costruita sulla base di modelli pittorici.


comunicato stampa

Il project space di Kaleidoscope ospita la prima mostra personale in Italia dedicata a Peter Friedl (1960, Oberneukirchen, Austria. Vive e lavora a Berlino). La mostra inaugura il 16 settembre alle ore 18.30 e, in occasione di STARTMILANO, sarà aperta al pubblico con orario prolungato nei giorni 17, 18 e 19 settembre.

In mostra vengono presentati i video The Children (2009) e Bilbao Song (2010) entrambi dedicati al tableau vivant.
Mostrato durante la quarta edizione della Biennale d’Arte Contemporanea di Tirana, The Children fa riferimento al dipinto Fëmijët (1966) del pittore socialista albanese Spiro Kristo. La scena di un gruppo di bambini che gioca in strada è qui riproposta all'interno dell'Hotel Dajti a Tirana, eretto dagli italiani durante l'occupazione fascista dell'Albania. Il silenzio inverosimile dell’azione è interrotto da una voce che recita in albanese il consiglio che Francisco Pacheco, autore di Arte de la pintura, diede al suo discepolo Diego Velázquez e che Foucault cita nel suo noto saggio su “Las Meninas”: “L'immagine dovrebbe stare fuori dalla cornice”.

Bilbao Song (2010) è girato invece nel Teatro Serantes di Santurtzi, in occasione della mostra personale dell’artista tenutasi presso Sala Rekalde a Bilbao nella primavera 2010. Il video – che tra i protagonisti vede coinvolti ospiti quali Julen Madariaga (avvocato, politico, storico e co-fondatore di ETA) e il popolare duo di clown Pirritx e Porrotx – riprende il quadro di Jean-Auguste-Dominique Ingres, Enrico IV riceve l'ambasciatore di Spagna (1817) e vari dipinti della pittura basca. La staticità del tableau vivant è accompagnata da un'interpretazione dal vivo di “Bilbao-Song”, brano tratto dallo sfortunato musical Happy End scritto da Kurt Weill, Elisabeth Hauptmann e Bertolt Brecht, suonata sul fondo del palco da un pianista e una fisarmonicista.

La pratica di Friedl riflette sulla produzione delle immagini e interroga la loro capacità di rappresentare una vicenda storica, politica e culturale. In questa indagine, condotta con l'utilizzo dei media più diversi (dalla fotografia alla saggistica), con i due video presenti in mostra Friedl ha recentemente introdotto l’uso del tableau vivant. Due situazioni caratterizzate da una storia politica complessa, l’Albania e i Paesi Baschi, vengono emblematizzate in una messa in scena costruita sulla base di modelli pittorici. La bellezza suadente di queste immagini, composte entro tradizioni cariche di presupposti storico-politici (il realismo socialista in un caso; la pittura di storia nell’altro) ha una funzione allegorica. Friedl, con la creazione di tableaux vivants, rende esplicito il suo interesse per le vicende che stanno “dietro” l'immaginario congelato in una data tradizione rappresentativa.

Completano la mostra altri due elementi: un wallpaper, Untitled (Berlin) (1996-2007), e alcune fotografie tratte dalla serie Theory of Justice (1992-in corso).
Il wallpaper riproduce una fotografia scattata da Friedl nel 1996 e raffigurante un muro berlinese su cui si legge la scritta: “Attenti, maiali! Questa non è Colonia”, sintomatica della volontà della nuova "repubblica di Berlino" di proporsi come centro propulsore di un’identità alternativa.

Theory of Justice è il titolo di un progetto costituito da un amplissimo archivio di immagini che dal 1992 Friedl prende dai giornali, scegliendole per la loro emblematicità rispetto a situazioni di conflitto e ingiustizia. Questo insieme costituisce un commento critico verso le teorie del contratto sociale, come quella del filosofo americano John Rawls dal cui testo principale Friedl ha tratto il titolo della serie. Alcuni di questi ritagli di giornale sono stati fotografati, ingranditi, ristampati e incorniciati singolarmente, e vengono presentati come ulteriore sviluppo del progetto.

Il 1 ottobre Kaleidoscope ospiterà una lecture di Peter Friedl: l'artista discuterà il suo saggio “Secret Modernity” (originariamente pubblicato su e-flux journal) nel quale analizza la vicenda del colonialismo italiano, ripercorrendone i legami con il cinema neorealista, il Futurismo, la produzione pasoliniana e le teorie urbanistiche del Modernismo. In questa occasione sarà presentato il volume Modernità Segreta, edito da Kaleidoscope Press, che ripropone in versione bilingue (italiano e inglese) l’omonimo saggio.

Peter Friedl ha partecipato a prestigiose manifestazioni internazionali, tra cui Documenta X e XII, Kassel (1997 e 2007); la 48ª Biennale di Venezia (1999); la 3ª Biennale di Berlino (2004), la 2ª Biennale di Sevilla (2006), la 7ª Biennale di Gwangju (2008), la 28ª Bienal de São Paulo (2008) e la Manifesta 7, Trentino-Alto Adige (2008). Gli sono state dedicate mostre personali da numerose istituzioni museali, tra cui il Neuer Berliner Kunstverein, Berlino (1999); il Casino Luxembourg, Lussemburgo (2001); la Chisenhale Gallery, Londra (2001); l’Istituto d’Arte Contemporanea di Cape Town (2002); il Frankfurter Kunstverein, Francoforte (2004); Witte de With Center for Contemporary Art, Rotterdam (2004); la Kunsthalle Basel (2008); Extra City Kunsthal, Anversa (2008) e la Sala Rekalde, Bilbao (2010). Nel 2006 il Museo d’Arte Contemporanea di Barcellona – MACBa ha dedicato all’artista una retrospettiva, successivamente ospitata dal Miami Art Central/Miami Art Museum e dal Musée d’Art Contemporain di Marsiglia.

La mostra personale di Peter Friedl fa parte della programmazione del project space di Kaleidoscope, affidata per la stagione 2010-2011 alla curatela di Michele D’Aurizio ed Eva Fabbris. Evocativamente articolata intorno all'idea di “piano di evasione”, la programmazione mira a convogliare pratiche artistiche, progettuali e critico-curatoriali che riflettono sui temi dell'alternativa e del “controprogetto” nella prospettiva di un rapporto problematico con la storia e la tradizione, traendone una spinta progettuale di segno eversivo o quantomeno critico nei confronti di uno status quo.

Con il supporto di P+P Studio; FARE e Open Care – Servizi per l'arte.

Inagurazione 16 settembre ore 18.30

Kaleidoscope
via Masera di fronte al n.10, Milano
dal lunedì al sabato, ore 15-19 (o su appuntamento)
ingresso libero

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Keiichi Tanaami
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