Non Permanent Gallery
Torino
via Montemagno, 37
011 3724084
WEB
Kate Groobey e James Jessop
dal 30/9/2010 al 5/11/2010
mart-sab 15.30-19.30 o su appuntamento

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Non Permanent Gallery




 
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30/9/2010

Kate Groobey e James Jessop

Non Permanent Gallery, Torino

Sit Number 23: From The UK. Le opere in mostra sono state realizzate dagli autori durante la loro residenza d'artista presso il Centro Culturale Cesare Martini di Cavagnolo nel luglio 2010, un progetto curato da Patrizia Bottallo e promosso dall'associazione martin - Martini Arte Internazionale.


comunicato stampa

a cura di Patrizia Bottallo

Dal Regno Unito due giovani nomi della scena artistica internazionale dai linguaggi differenti, in una sorprendente miscela di raffinata ricerca stilistica e intensa energia creativa.

Le tele e i cut out di Kate Groobey, vedono protagoniste figure ibride e zoomorfe, ripetizioni reinterpretate di uno stesso soggetto fluttuante su superfici colorate, che negano lo spazio reale e tendono verso l’astrazione. I dipinti di James Jessop attingono alla sua duplice formazione di pittore e graffiti writer, ispirati dalla street art e dalle locandine di vecchi film horror e fumetti noir.

È quanto propone dal 1 ottobre al 6 novembre 2010 la mostra “Sit number 23:From the UK” prima doppia personale italiana di Kate Groobey e James Jessop, organizzata dalla Non Permanent Gallery di Torino e curata da Patrizia Bottallo, in collaborazione con Martin - Martini Arte Internazionale. Le opere in mostra sono state realizzate dagli artisti durante la loro residenza d’artista presso il Centro Culturale Cesare Martini di Cavagnolo (TO) nel luglio 2010, un progetto curato da Patrizia Bottallo e promosso dall’associazione martin – Martini Arte Internazionale.

''La più recente ricerca artistica di Kate Groobey, pittrice inglese laureatasi presso il prestigioso Royal College of Arts di Londra, è caratterizzata da una forte relazione tra il disegno e la pittura. Il processo creativo che porta alla realizzazione dei suoi quadri ad olio è molto laborioso: con un gesto rapido e veloce realizza moltissimi disegni preparatori in cui raffigura personaggi al confine tra il grottesco e il fumetto. Il passaggio successivo è la scomposizione di queste figure che ritaglia in frammenti e ricompone in nuove combinazioni mischiando le parti e creando nuovi personaggi dalle fattezze indefinite, simili a fauni o satiri danzanti. Poi inserisce queste figure ibride e zoomorfe in sfondi astratti, con campiture colorate molto intense, in cui sono evidenti righe e quadretti che evocano stendardi e bandiere medievali. Questo effetto di sovrapposizione è poi percettibile anche nelle opere ad olio dove la figura in primo piano sembra proprio essere stata ritagliata e applicata sopra. Un po’ alla maniera di Picasso interpreta e ripropone più volte lo stesso soggetto variando i colori delle figure e degli sfondi mentre la scelta compositiva e cromatica ricorda il lavoro di Matisse sia per il tratto che per la gestualità. James Jessop è un pittore e writer londinese con già al suo attivo importanti mostre in tutto il mondo, dal Sud America all’Australia, passando per l’Europa e gli Stati Uniti.

Prepara le tele con pennarelli Uniposca, dipinge con colori ad olio, sintetici e ad acqua che utilizza anche per realizzare grandi murales. La sua produzione è fortemente ispirata ai manifesti dei vecchi film horror e ai fumetti noir di cui rielabora e reinterpreta situazioni e personaggi, creando atmosfere cariche di dinamismo e pathos. Jessop predilige le grandi dimensioni, dipinge con pennellate decise e vigorose, alcune volte colora con le dita, ottenendo così effetti di naturalezza sorprendenti, come la pelliccia dei suoi King Kong. Negli ultimi quadri ha riproposto alcuni soggetti e elementi che caratterizzano i suoi graffiti, tra i quali il tridente che talvolta diventa un gatto con tre orecchie che è la sua tag, ovvero nel gergo dei writer, la firma. Inevitabili nelle sue opere sono i richiami a Jean Michel Basquiat e Keith Haring, che Jessop considera un po’ il suo “maestro” e del quale ha fatto proprio l’approccio del cosidetto “flusso spontaneo mente-mano”. Molto significativi nella sua formazione artistica sono stati anche i dipinti di Willeim De Kooning, Giacomo Balla e Umberto Boccioni. Di recente è stato finalista del premio Public to judge arts prize organizzato dal Daily Telegraph di Londra con l’opera “The Horrors of Tek 33”.''

Patrizia Bottallo

Inaugurazione venerdì 1 ottobre 2010 dalle 18.30 alle 21

Non Permanent Gallery
via Montemagno 37, Torino
Orario apertura: dal mart al sab 15.30-19.30 o su appuntamento
ingresso libero

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