Kaufmann Repetto
Milano
via di Porta Tenaglia, 7
02 72094331 FAX 02 72096873
WEB
Thea Djordjadze e Shannon Ebner
dal 9/10/2010 al 9/11/2010
mar-ven 11-19.30, sab 14-19.30, lun su appuntamento

Segnalato da

Francesca Kaufmann




 
calendario eventi  :: 




9/10/2010

Thea Djordjadze e Shannon Ebner

Kaufmann Repetto, Milano

La doppia personale inaugura la nuova sede espositiva della galleria. Le installazioni e le sculture di Djordjadze aprono sipari sulla memoria: su processi ancora in corso e su scenari vissuti. Con materiali come il gesso, il legno e la ceramica, insieme a tessuti e spugne, crea composizioni che spesso si strutturano in veri e propri ambienti architettonici. Negli ultimi 5 anni Ebner ha esplorato il territorio sfuggente del linguaggio, fotografando lettere e parole trovate o fabbricate in ambienti che variano dal paesaggio desertico intorno a Los Angeles agli spazi dello studio dell'artista.


comunicato stampa

francesca kaufmann e chiara repetto sono liete di annunciare il trasferimento della galleria in una nuova sede, che aprirà domenica 10 ottobre 2010 con il nome kaufmann repetto.

Dopo dieci anni nello storica sede di Via dell’Orso la galleria si sposterà in via di Porta Tenaglia 7, in uno spazio rinnovato dall’architetto Frank Boehm situato all’interno di un edificio del primo ‘900 a pochi passi dal Parco Sempione.

La crescita degli artisti della galleria ha portato ad ampliarne gli spazi espositivi, per accogliere progetti più ambiziosi articolati in una serie di ambienti e in un cortile interno, parte integrante della nuova sede. Agli artisti con cui la galleria collabora da tempo si aggiungeranno nomi nuovi, tra cui Thea Djordjadze e Shannon Ebner, che inaugureranno il nuovo spazio il 10 ottobre.

La costante volontà di ricerca, rivolta in particolare alla generazione dei più giovani, si svilupperà anche attraverso un programma parallelo di mostre in una project room dedicata.

Frank Boehm è architetto e curatore. Lo studioboehm ha progettato fra l’altro vari spazi per l’arte contemporanea, come la galleria neugerriemschneider e il Münzsalon di Berlino, la Galerie Neff di Francoforte e il Kunstverein di Amburgo, vincendo diversi premi internazionali. Frank Boehm lavora come curatore per la collezione Deutsche Bank Italy. Ha insegnato e tenuto conferenze in diverse istituzioni, fra cui la TU di Eindhoven, lo IUAV di Venezia, l’AA di Londra, la Columbia University di New York e lo SCI-Arc di Vico Morcote.

Thea Djordjadze

kaufmann repetto è felice di annunciare la prima mostra di Thea Djordjadze in Italia, che aprirà il 10 ottobre 2010 nella nuova sede della galleria in via di Porta Tenaglia 7. Le installazioni e le sculture di Thea Djordjadze aprono sipari sulla memoria: memoria di un processo che sembra ancora in corso e memoria di scenari vissuti.

Materiali come il gesso, il legno e la ceramica, assieme a tessuti e spugne - che richiamano più apertamente a una sfera di domesticità femminile - sono assemblati in modo quasi intuitivo, creando composizioni che spesso si strutturano in veri e propri ambienti architettonici, in cui il linguaggio modernista sembra sepolto dalla polvere del tempo e riportato ad un’essenzialità atemporale.

In questa ricreazione di un’archeologia immaginaria, lo spettatore è invitato a una ricerca attiva in cui il processo di trasformazione e di assemblaggio della materia è sedimentato negli oggetti, pronto ad essere riattivato. Der Knacks (2007), una scultura in gesso rotta e poi riassemblata in una formazione quasi instabile, è in questo senso emblematica. Il titolo del lavoro rimanda a Francis Scott Fitzgerald, che nella sua raccolta di scritti, intitolata appunto The Crack Up, indica la rottura, il fallimento, come il fulcro del processo creativo.

La memoria gioca un ruolo principale nel lavoro di Thea Djordjadze: in questo senso si può leggere il ri-uso di oggetti che portano con sé la sedimentazione di una storia antica, come tappeti e manufatti, che abitano le opere e sembrano collocarle in una dimensione spazio-temporale estranea.

In questa ibridazione tra l’oggetto trovato e il manufatto trovano spazio riferimenti, spesso esplicitati nei titoli, tratti da campi diversi come la letteratura e l’architettura, che amplificano la eco di una memoria collettiva. Thea Djordjadze, nata nel 1971 a Tbilisi (Georgia), vive e lavora a Berlino. Ha studiato presso l’Academy of Arts di Tbilisi, la Gerrit Rietveld Academy di Amsterdam, e alla Staatliche Kunstakademie di Düsseldorf con Dieter Krieg e Rosemarie Trockel, con la quale ha collaborato in diverse occasioni, tra cui la XI Biennale de Lyon nel 2007.

Principali mostre personali: Capital Letter, Foksal Gallery Foundation, Varsavia (2010); Endless Enclosure, Kunsthalle Basel, Basilea, Thea Djordjadze, westlondonprojects, Londra, Explain away, Sprüth Magers, Berlino, Occasional Exercise, Micky Schubert, Berlino (2009); Thea Djordjadze, Kunstverein Nürnberg, Norimberga, Germania (2008, catalogo); Possibility, Nansen, Studio Voltaire, Londra (2007). Principali mostre collettive: New Décor, Hayward Gallery, Londra (2010), The Promises of the Past, Centre Pompidou, Parigi (2010); V Berlin Biennial for Contemporary Art, Berlino (2008); XI Biennale de Lyon, Lione (2007).

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Shannon Ebner

kaufmann repetto è felice di annunciare la prima mostra di Shannon Ebner in Italia, che inaugurerà domenica 10 ottobre nella project room della nuova sede della galleria, in via di Porta Tenaglia 7. Negli ultimi cinque anni Shannon Ebner ha esplorato il territorio sfuggente del linguaggio, fotografando lettere e parole trovate o fabbricate in ambienti scarni, che variano dal paesaggio desertico intorno a Los Angeles agli spazi dello studio dell’artista.

A proposito di Dead Democracy Letters (2002-2004), un gruppo di lavori fondamentale all’interno del corpus dell’artista, il critico americano Tom McDonough ha scritto che “la serie si presenta come la documentazione di installazioni temporanee en plein air di lettere in cartone, alte circa un metro e ottanta, innalzate per comporre parole e frasi di estrema urgenza, cariche di presagi. ‘Nausea’, ‘Raw’, ‘Landscape incarceration’: i lavori costituiscono una risposta diretta all’invasione in Afghanistan e in Iraq da parte degli Stati Uniti [...] Quando fotografa la parola ‘Nausea’, disponendo le lettere in piedi fra le erbacce e l’oceano riconoscibile all’orizzonte, [Ebner] intitola il lavoro USA, attivando così un gioco di parole che rivela un disgusto viscerale ben più immediato di quanto a prima vista suggerito dall’eco esistenzialista del titolo.”

Nei suoi lavori più recenti, Ebner estende questa ricerca sul linguaggio affrontando il potenziale linguistico della fotografia stessa. Allontanandosi progressivamente da parole e frasi cariche di un significato politico immediato, l’artista costruisce ora un intricato sistema visivo che comprende immagini, oggetti, video e allestimenti con carte da parati che riproducono frasi. In questo senso il lavoro di Shannon Ebner può essere considerato come una continua esplorazione della semiotica visiva e fotografica che, pur basata sui canoni della figurazione, rifiuta il preconcetto che vede nella fotografia esattamente – o solamente – quello che viene riconosciuto come il suo contenuto, ossia quello che rappresenta.

“Ebner punta a turbare il nostro sguardo, smantellando il linguaggio strumentalizzato – ridotto all’espressione di un comando simbolico – in ogni sua forma.” Tom McDonough

Shannon Ebner, nata a Englewood (USA) nel 1971, vive a Los Angeles. Ha studiato fotografia al Bard College e all’Università di Yale.

Principali mostre personali: Frieze Projects (insieme a Dexter Sinister), Londra, Signal Hill, Altman Siegel, San Francisco (2010), Invisible Language Workshop, Wallspace, New York (2009); P.S.1 Contemporary Art Center, Long Island City, USA (2007).
Principali mostre collettive: VI Berlin Biennial for Contemporary Art, Berlin, Luma Foundation Prize, 41st Rencontres d’Arles, Arles, Francia (2010); Whitney Biennial, Whitney Museum of American Art, New York, Learn to Read, Tate Modern, Londra (2008); Uncertain States of America: American Art in the 3rd Millenium, Serpentine Gallery, Londra (2007).
Nel 2010 il Los Angeles County Museum of Art ha pubblicato The Sun As Error, una collaborazione tra l’artista e Dexter Sinister.

Immagine: Thea Djordjadze, Endless enclosure, 2009
Installation view, Kunsthalle Basel, Basel

Inaugurazione 10 Ottobre 2010, dalle 16 alle 22

kaufmann repetto
via di Porta Tenaglia, 7 - Milano
Orari: martedì - venerdì ore 11.00/19.30, sabato 14.00/19.30, lunedì su appuntamento
ingresso libero

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