LipanjePuntin artecontemporanea
Trieste
via Diaz, 4
040 308099 FAX 040 8287
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Santiago Ydanez
dal 26/9/2002 al 4/11/2002
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Santiago Ydanez



 
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26/9/2002

Santiago Ydanez

LipanjePuntin artecontemporanea, Trieste

Nuevas pinturas. L'opera di Santiago Ydanez rappresenta un evidente prolungamento di quella poetica sul corpo che ha contraddistinto gli ultimi anni della scena artistica internazionale. Nel suo caso, senza dubbio, e' intorno alla pittura che vengono formulate le piu' disparate questioni e pensamenti sull'identita' e la natura umana.


comunicato stampa

Nuevas pinturas

Venerdì 27 settembre LipanjePuntin artecontemporanea ha il piacere di presentare l'opera più recente dell'artista andaluso Santiago Ydáñez (1969, Jaén - España), giovane ed acclamato protagonista della pittura spagnola. Vincitore dell'edizione 2002 del Premio de Pintura ABC, Ydáñez si è diplomato in Belle Arti presso l'Università di Granada.

L'opera di Santiago Ydáñez rappresenta un evidente prolungamento di quella poetica sul corpo che ha contraddistinto gli ultimi anni della scena artistica internazionale. Nel suo caso, senza dubbio, è intorno alla pittura - così come in altri artisti, seppur diversi, da Luc Tuysmans a Marlene Dumas - che vengono formulate le più disparate questioni e pensamenti sull'identità e la natura umana. Il fatto poi che il ritratto-autoritratto dipinto sia il suo attuale strumento di espressione - e coscientemente diciamo strumento e non tematica - ha fatto sì che il suo lavoro possa essere associato a quella tradizione che include, tra gli altri, da Edward Munch a Francis Bacon.

Nei suoi dipinti Ydáñez ci parla delle profondità dell'animo umano, e nel farlo vi aggiunge non meno importanti riflessioni concettuali e metalinguistiche. L'autoritratto è un genere che equipara l'opera d'arte all'artista - 'il mio lavoro sono io', sembrerebbe dire - ma in questo caso, come in molti altri, non esiste nessuna verosimiglianza realista, né tantomeno, e questo è ancor più sorprendente, caratterizzazione psicologica. Quello che osserviamo sono volti studiati o maschere che occultano e svelano allo stesso tempo. Spesso enormi bocche aperte che ci invitano a perderci nel loro interno svelando il desiderio dell'artista di coinvolgerci nel suo discorso così come di proclamare la sua personalità ed identità.

Ed è così che troviamo una sostenuta monumentalità energetica dovuta al suo stesso espressionismo che confina nello scetticismo ironico interiore (non dobbiamo dimenticare il Seneca andaluso che ci ha lasciato questa visione del mondo).
Così Ydáñez ci mette davanti quello che siamo - siamo l'altro di noi stessi - siamo ciò che è un enigma nel cuore del labirinto. Questi nuovi dipinti sono un testo che fugge nel fluire, polvere di stelle fugaci nel proprio disagio. Sono lo sguardo che sussurra all'altra sponda, prestito di quel pendolo incessante che è l'arte, struggendosi urlanti lì dove piangono e laddove si incrociano i sogni. Ydáñez ci riporta alla memoria - come ci ha detto Cioran - che il pianto sorge sempre dalla 'nostalgia' del paradiso (perduto?).

Immagine: SANTIAGO YDÁÑEZ
Sin T'tulo 2001
Acrylic on canvas
cm 180 x 220
Courtesy LipanjePuntin - Trieste

Inaugurazione: Venerdì 27 settembre 2002, dalle ore 19.00

Orario di galleria: 11.00-19.30 o su appuntamento Lunedì e festivi chiuso

LIPANJEPUNTIN artecontemporanea
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