Museo d'Arte di Gallarate MAGa
Gallarate (VA)
via De Magri, 1
0331 706011 FAX 0331 706048
WEB
Cosa fa la mia anima mentre sto lavorando?
dal 12/11/2010 al 12/2/2011
mart-dom 9.30-19.30, lun chiuso

Segnalato da

Giulia Airoldi




 
calendario eventi  :: 




12/11/2010

Cosa fa la mia anima mentre sto lavorando?

Museo d'Arte di Gallarate MAGa, Gallarate (VA)

La mostra, attraverso una selezione delle opere dell'importante collezione Consolandi, ripercorre le principali tendenze dell'arte contemporanea nazionale e internazionale dagli anni Cinquanta ad oggi, dando prova della grande sensibilita' e lungimiranza e dello spiccato intuito di Paolo Consolandi. Tra i lavori in mostra le opere germinali di Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Giovanni Anselmo, ma anche la foto della prima performance di Vanessa Beecroft, la mano trafitta da una matita dell'indisciplinato studente Maurizio Cattelan, i primi lavori di Alberto Garutti, Stefano Arienti, Grazia Toderi, Elisabetta Di Maggio, le lettere inviate da Sabrina Mezzaqui a Massimo Minini... e molto altro. A cura di Francesca Pasini e Angela Vettese.


comunicato stampa

a cura di Francesca Pasini e Angela Vettese

Il MAGA di Gallarate, a pochi mesi dalla scomparsa del noto collezionista milanese Paolo Consolandi, gli rende omaggio con una mostra curata da Francesca Pasini ed Angela Vettese.

La mostra, attraverso una selezione delle straordinarie opere dell’importante collezione Consolandi, ripercorre le principali tendenze dell’arte contemporanea nazionale e internazionale dagli anni Cinquanta ad oggi, dando prova della grande sensibilità e lungimiranza e dello spiccato intuito di Paolo Consolandi.

Circa duecento opere di altrettanti artisti compongono l’allestimento suddiviso in sette nuclei tematici (Oltre la materia, Orizzonti, Scrivere e scriversi, Dialoghi eclettici, Corpo e mente, Ritratti, autoritratti e altro, Things), sezioni tematiche all’interno delle quali le opere di artisti storici dialogano e si mettono in relazione con quelle degli artisti più giovani sostenuti dal collezionista.

“Come diceva Paolo Consolandi: Collezionare arte contemporanea significa non avere nostalgia del passato, ed è con questo criterio che ha scelto di interagire col suo tempo. La sua intuizione - afferma Francesca Pasini curatrice della mostra con Angela Vettese - si è sempre rivolta allo stato nascente delle ricerche, così troviamo le opere germinali di Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Giovanni Anselmo... ma anche la foto della prima performance di Vanessa Beecroft, la mano trafitta da una matita dell’indisciplinato studente Maurizio Cattelan, i primi lavori di Alberto Garutti, Stefano Arienti, Grazia Toderi, Elisabetta Di Maggio le lettere inviate da Sabrina Mezzaqui a Massimo Minini, prima di conoscerlo, prima di fare da lui la prima mostra, i ricami di esordio di Francesco Vezzoli. E poi Tacita Dean, Gabriel Orozco, Luca Vitone, Mark Dion, Roni Horn, Mona Hatoum, Cornelia Parker. Maestri acclamati come Gerhard Richter, Jannis Kounellis, Thomas Hirschhorn, Andy Warhol, Mike Kelly, Marina Abramovic, Thomas Struth, Rebecca Horn, Cindy Sherman, Anish Kapoor, hanno avviato, nella sua collezione, dialoghi a distanza ravvicinata con giovani quali Gianni Caravaggio, Sabrina Torelli, Francesco Gennari, Luca Trevisani, Dacia Manto, Jan Tweedy.

Come scrive Angela Vettese (Sole 24 ore, 2010), “Gusto Consolandi ne ha avuto, e molto. Ma per poterlo coltivare ha fatto le valigie almeno dieci volte l'anno: per visitare una fiera a Miami, una mostra a Istanbul o una galleria di Parigi. Ha capito – con umiltà insospettabile data la personalità da ammiraglio – che non si nasce imparati in fatto d'arte e tantomeno riguardo al contemporaneo, che il senso pieno dell'oggi lo si impara vivendo, viaggiando, e sapendo che non si avrà abbastanza tempo”.

Nato a Milano nel 1921 e notaio di professione, Paolo Consolandi inizia a comprare arte negli anni Cinquanta, al fianco della moglie Franca, archeologa. Intima e personale, ma al tempo stesso profondamente animata da senso civico, la collezione è stata sempre un monito anche per le istituzioni pubbliche: come un dire "questo si può fare". Si può cercare di seguire il presente a qualsiasi età e in qualsiasi condizione. Analogie cronologiche e di intuizione critica affiancano dunque la collezione privata (Consolandi) a quella pubblica (MAGA) istituendo confronti e paralleli interessanti che dicono moltissimo sull’energia culturale che permeava l’Italia all’indomani della seconda guerra quando entrambe vedono la propria nascita.
Il titolo della mostra Cosa fa la mia anima mentre sto lavorando? si riferisce all’opera di Fischli & Weiss, immagine guida della mostra scelta in rappresentanza della collezione, oltre che frase emblematica della personalità e della vita di Paolo Consolandi.

Il catalogo della mostra è edito da Electa, Milano

Nell'immagine: Fischli&Weiss, 2000, collezione Consolandi

Attività didattiche dedicate alla mostra e alla collezione
Prenotazioni e gruppi: ticket.it 02.542757
Informazioni: didattica@museomaga.it -0331.706014

SOCI FONDATORI
Ministero per i Beni e le Attività; Città di Gallarate

PARTNER ISTITUZIONALI
Regione Lombardia; Provincia di Varese

MUSEO ASSOCIATO
Amaci

SOCI SOSTENITORI
Yamamay; SEA Aereoporti di Milano; BPM Banca Popolare di Milano; Ferrari Promotion

MEDIA PARTNER
Corriere della Sera

SPECIAL PARTNER
I.V.N.G.

SPONSOR TECNICI
TAURUS
EPSON

PER INFORMAZIONI ALLA STAMPA
Relazioni esterne del MAGA
Giulia Airoldi, Patrizia Pastorelli Tel. 0331.7060 comunicazione@museomaga.it

In collaborazione con:
Studio Esseci di Sergio Campagnolo 049-663499 gestione1@studioesseci.net

Vernice per la stampa sabato 13 novembre ore 12.00
Inaugurazione ore 18,30

MAGA – Museo Arte Gallarate
via De Magri 1, Gallarate VA
ORARI: 9.30-19.30 da martedì a domenica
lunedì chiuso
BIGLIETTI Intero € 8,00, Ridotto € 5,00
Ingresso gratuito fino ai 14 anni
Over 65, soci AMACI e ICOM
Ridotto: dai 15 ai 26 anni e convenzionati

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