Movimento Aperto
Napoli
via Duomo, 290/C (piazza Filangieri)
333 2229274

Giustino Calibe'
dal 11/11/2010 al 9/12/2010
lun - mer - ven 17 - 19, gio 10.30 - 12.30 e su app.

Segnalato da

Ilia Tufano




 
calendario eventi  :: 




11/11/2010

Giustino Calibe'

Movimento Aperto, Napoli

Sinfolus. Tre sono gli elementi costitutivi presenti nelle tele dell'artista: colore, musica e luce, che egli fonde nelle sue opere in distribuzione equanime. La musica, che diviene parte integrante nell'opera, puo' anche esserne parte determinante. A cura di Giuseppe Bilotta.


comunicato stampa

E’ uno stato di grazia, di sincera commozione, di particolare ebbrezza (dionisiaca) in cui si trova Calibé, quando intuisce una forma nuova di bellezza nella sua pittura? E’ esattamente così. Anche questa volta è riuscito a crearla e a rappresentarla nelle sue tele. Partito da un presupposto importante che consiste nel chiarire l’equivoco tra bello e piacevole, fa rilevare che il piacere stanca, la bellezza mai.
Chiarificazione determinante che tende,con uno spirito di natura superiore, a limitare (se non negare) il valore di una fredda costruzione cerebralistica e formale. Tale superiorità, che sostanzia e informa l’arte di Calibé, le conferisce una speciale vibrazione commossa e intensa che non viene mai meno e puntualmente sorprende per l’alta cifra di spiritualità e modernità che la caratterizza. L’inedito ciclo di opere in mostra negli accoglienti locali del MA di Ilia Tufano lo conferma. Per far capire l’importanza di quanto affermiamo, in fatto di innovatività estetica, esaminiamo il metodo compositivo (ammirevole) adottato da Calibé. Tre sono gli elementi costitutivi presenti nelle sue tele: colore, musica e luce. Partendo dalla musica egli ne sfata il ruolo di essere con la poesia e la danza, arte di movimento, in contrapposizione alle arti statiche (pittura, scultura, architettura). In tali arti, quando è presente, non è vero che può rendere solo un accenno di dinamismo e di scarsa partecipazione. Calibé dimostra il contrario: fonde, mirabilmente, in distribuzione equanime, i tre elementi accennati. La musica diviene parte integrante nell’opera, ma può anche essere, a tutti gli effetti, determinante, tenendo conto che essa è l’arte ideale per eccellenza.

Più in generale, l’arte è la fusione dell’idea con la forma; anzi, nell’espressione artistica, l’idea e la forma si identificano: proprio come avviene per l’idea di bellezza e di musica che scaturiscono dalla luce, che “l‘uomo accende a se stesso nella notte” secondo Eraclito, dalla lux di cui parlano Lucrezio e Parmenide nei loro poemi e dalla perdita della “luce superiore” annunciata da Hans Sedlmayr, nel suo libro, La morte della luce, Rusconi, Milano, 1970.

Nelle due opere - acrilici - di formato più grande (cm 160x160) rispetto alle altre (cm 80x100), Lus e Sinfolus, in nome della bellezza, si contendono il primato. Sinfolus è la tela che presenta una coppia che vive in simbiosi: palpitante musicalità e solare luminosità. La loro coesistenza è così visibilmente armoniosa ed emozionante che non esce più dagli occhi del ricordo del fruitore.
Lo stesso dicasi per Lus che rappresenta l’incarnazione della bellezza vagheggiata. Il suo volto, splendidamente effigiato, ad occhi chiusi, è profondamente assorto nell’ascolto di intimi suoni. Tale espressione accresce il suo fascino e la sua misteriosità, capaci di imporsi nell’universo di tutte le culture del mondo. Che, forse, è già indicato in Cosmolus, serie di tre oli che per composizione e splendore di toni- da pietre azzurre e blu, rosa e rosse, bianche e translucide d’aspetto lattiginoso- seducono come mappe stagionali e stelle più luminose sia del cielo australe, sia del cielo boreale.

Se così, il genio di Calibé, sub specie lucis, appartiene, forse, più per elezione che per tradizione, alla cosmogonia della luce che assegna al disegno divino l’origine di un corpo superiore di bellezza rispetto ad un corpo inferiore di una bellezza più complessa e materiale, ma entrambi originati dalla luce pura: species et perfectio corporum omnium est lux. Tali idee, nel XIII secolo, si ritrovano nella Perspectiva di Witelo, che afferma: “ L’azione divina si esplica nel mondo per il tramite della luce. Le sostanze inferiori ricevono da quelle superiori la luce derivata dalla fonte della divina bontà”. Sulla luce molto si è scritto e si continua a scrivere. La sua fenomenologia attrae e affascina architetti, filosofi, poeti, pittori e anche il nostro amico che con la creazione di queste opere- che colpiscono per la loro finezza nei colori e nei ritmi- compie un ulteriore passo avanti, come Klee, verso il centro della perfezione. - Giuseppe Bilotta

Hanno scritto
A. Barucco, E. Battarra, G. Bilotta, V. Corbi, A. Fraia, G. Gargiulo, G. Grassi, A. Izzo, M. Izzolino, R. Pinto, U. Piscopo, C. Pollio Oliviero, Grazia A. Tadolini, M. L. Trevisan.

Mostre personali
1987-Galleria L’Ariete, Napoli. 1991-Contemporanea Galleria Montepulciano (SI). 1984-Centro Culturale Collectif 125, Parigi. 1995-Multimediale MAAT Studio, Montepulciano (SI). 1996-Galleria La Fayette, San Giorgio a Cremano (NA). 1998-Foyer Teatro Bellini, Napoli. 1998-Sala Conferenze dei Padri Domenicani di San Pietro Martire-Napoli. 2000 Villa Campolieto, Ercolano (NA). 2001- Villa Bruno, San Giorgio a Cremano (NA). 2002-Istituto Francese “Grenoble”, Napoli. 2003-Mulino Pacifico, Benevento. 2005-Sala Accoglienza, Palazzo Reale, Napoli. 2005-Castel dell’Ovo, Napoli. 2007-Villa Vannucchi, San Giorgio a Cremano (NA). 2009-Sabina Albano, Napoli. 2010-Movimento Aperto, Napoli.

Giustino Calibè è nato a Napoli (2 - 5 - 1950) risiede in San Giorgio a Cremano, Via Antonio Gramsci, 38 - Tel. 081 487287. Lo studio è in Via Pessina, 18 - Villa Leone.

Immagine: Senza titolo, acrilico su tela, 160x160, 2009

Inaugurazione venerdì 12 Novembre ore 18:00

Movimento Aperto
via Duomo 290, Napoli
Orari: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 17,00 alle ore 19,00, giovedì ore 10,30 - 12,30 e su appuntamento.
Ingresso libero

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