Guastalla Centro Arte
Livorno
via Roma, 45
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Franco Gentilini
dal 19/11/2010 al 21/1/2011
lun-sab 10-13 e 16.30-20

Segnalato da

Guastalla Centro Arte




 
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19/11/2010

Franco Gentilini

Guastalla Centro Arte, Livorno

Nel centenario della nascita. In mostra sono esposte 40 opere tra dipinti, tempere, disegni e grafiche dell'artista scomparso a Roma nel 1981: i nudi, i volti femminili, le nature morte, le cattedrali, i ponti di New York, i gatti, i banchetti, i paesaggi.


comunicato stampa

La Galleria Guastalla Centro Arte, coadiuvata dall’Archivio Gentilini, Roma, presenta una mostra antologica dell’artista Franco Gentilini nella ricorrenza dei 100 anni dalla nascita, dopo il successo della grande esposizione realizzata in occasione di questo evento al Museo della Permanente a Milano.
In mostra saranno esposte 40 opere tra dipinti, tempere, disegni, e opere grafiche dell’artista scomparso a Roma nel 1981. Vi sono rappresentate un po’ tutte le tecniche usate da Gentilini, e le varie tematiche: i nudi, i volti femminili, le nature morte, le cattedrali, i ponti di New York, i gatti, i banchetti, i paesaggi.

Nel catalogo, dove sono pubblicati tutti i quadri presenti in mostra, le tempere i disegni e le litografie edite dalle Edizioni Graphis Arte, la studiosa Laura Turco Liveri dell’ Archivio Gentilini, nel suo testo di introduzione alla mostra, si domanda:

[..]Cosa c’è in quegli angoli scuri, in ombra dalla luna? Perché Gentilini traccia quelle prospettive così lunghe, quasi eccessive rispetto alla centralità della solare bellezza delle sue facciate? Dove vuole condurci l’artista, sul filo del disegno? Vuole forse farci arrivare all’ombra delle sue cattedrali, in uno spazio ampio ma appartato, segreto, dove pulsa l’amore, il sentimento, il gioco, il sogno, l’illusione. Uno spazio che talvolta prende il sopravvento sulla superficie compositiva, aprendo al sogno una realtà sospesa, metafisica. E forse non è un caso che le sue pitture si posino prevalentemente su fondi sabbiosi neri.[..]
In mostra saranno esposti due rari dipinti della serie dei “Ponti di New York”, che Gentilini eseguì, 12 in tutto, nel 1959 su commissione della rivista “Fortune” di Chicago; sempre Laura Turco Liveri a proposito di questi dipinti dice: “E se, nei Ponti, il gesto di Gentilini è ampio e, come quello di un violinista che striscia l’archetto sulle corde, attraversa più volte in orizzontale tutta la superficie, al contempo i rettangoli di colore o le linee verticali in sequenza ne animano il ritmo, restituendo l’impressione di un continuo movimento ondeggiante che si ferma solo in prospettiva frontale, come nell’acqua del fiume o nelle stelline sul cielo nero in Triboro Bridge, o i camion e la cupola verde sul fondo in Williamsburg Bridge. Particolare non casuale, infatti, che, proprio per la serie dei Ponti, Gentilini abbia prediletto il formato orizzontale, tranne che in un dipinto, e che abbia ulteriormente preferito comprendere l’interezza del soggetto per lungo piuttosto che in scorcio, visuale che ne avrebbe rallentato la lettura e mutato il significato”.
Gentilini rimane una figura isolata e personale nel suo tempo, una personalità unica: le sue cattedrali incantate, le sue figure magiche, le sue nature morte metafisiche, i suoi gatti affettuosi, ci fanno sognare un mondo fiabesco e trasmettono forte energia vitale; forse è per questo che Gentilini è stato così amato da scrittori e poeti e che abbia spesso illustrato le loro opere.

All’inaugurazione sarà presente la moglie dell’artista Luciana Gentilini, che da sempre si occupa della promozione e dell’archiviazione delle opere del marito.

Note biografiche

Nasce a Faenza il 4 agosto 1909. Figlio di un calzolaio e portato per il disegno frequenta, dopo le elementari, i corsi serali di Disegno Industriale e Plastica per Artigiani ed entra come lavorante nella Fabbrica Focaccia & Melandri. Inizia con il pittore Mario Ortolani la pratica della pittura all’aperto. Partecipa alle mostre del gruppo Risveglio Artistico Giovanile Faentino (1925, 1928), alla I Mostra Regionale del Sindacato Fascista Emiliano-Romagnolo degli Artisti (1929) e alla Mostra d’Arte Campi Gentilini. Maioliche Ortolani al Palazzo Ancarani Bucci di Faenza (1930). Dopo un viaggio a Parigi e la partecipazione alla XVII Biennale di Venezia nel 1930, nel 1932 si trasferisce a Roma. Frequenta la Terza Saletta del Caffè Aragno, ritrovo dei letterati più celebri di quegli anni: Vincenzo Cardarelli, Bruno Barilli, Emilio Cecchi, Renato Mucci, Giuseppe Ungaretti e i più giovani Leonardo Sinisgalli, Luigi Diemoz, Enrico Falqui e Libero de Libero. Tramite la loro amicizia, che durerà per tutta la vita, entra nella redazione delle riviste “Quadrivio”, “La Fiera Letteraria”, “Il Selvaggio”, “L’Orto”, “Primato”, “Documento”, “Maestrale”, “Domenica”, “Radiovoci”, “Civiltà delle Macchine”, illustrando con suoi disegni anche numerosi racconti e romanzi a puntate. È invitato alle Quadriennali di Roma dal 1935 al 1948 (IV ed.; nel 1939 con sala personale), 1955-1972 (VII-X). Continua la partecipazione alle Biennali di Venezia dal 1936 al ‘52 (XX-XXVI), nel 1958 (XXIX), dal 1966 al ‘68 (XXXIII, mostra personale-XXXIV). L’insegnamento al Liceo Artistico, che prelude al futuro incarico all’Accademia di Belle Arti di Roma (1955-1977), gli consente una stabilità economica che favorisce la sua ricerca pittorica e una grande produzione grafica.
Tra le personali più significative, quelle a Roma alla Libreria La Margherita (1945) e alla Gall. Athena (1948), a Milano alla Galleria del Naviglio (1948, ‘52, ‘56, ‘58, ‘61, ‘62, ‘67, ‘69, ‘71), a Parigi alla Galerie Rive Gauche (1950, ‘53, ‘57, ‘63, ‘67, ‘70), a Roma, allo Studio d’Arte Palma (1951) e alla Gall. dell’Obelisco (1953, ‘54), a Venezia alla Gall. del Cavallino (1956, ‘60, ‘62, ‘63, ‘64) e al Navigliovenezia (1973), a Roma, alla Gall. Selecta (1956), a Torino alla Gall. La Bussola (1964), a Londra e Manchester alla Crane Kalman Gallery (1957), a Caracas alla Galería de Arte Contemporáneo (1957), a Genova alla Gall. R. Rotta (1959), a New York alla John Heller Gallery (1959), a Bruxelles al Palais des Beaux-Arts (1961), a Firenze alla Gall. Santacroce (1961, ‘77), a Roma alla Gall. L’Attico (1961), una grande antologica all’Ente Premi Roma (1965), a Torino alla Gissi (1967), all’Accademia Nazionale di San Luca a Roma (in occasione del conferimento del Premio Presidente della Repubblica del 1968), a Tokyo all’Istituto Italiano di Cultura (1962), alla Fuji International Art (1969) e alla Gallery Universe (1979), due antologiche al Palazzo dei Diamanti a Ferrara e al Palazzo delle Esposizioni a Faenza (1971-72), a Roma e a Milano nelle Gallerie Toninelli (1961, ‘74, ‘77), una personale itinerante a Bonn, Amburgo e Berlino (1975), a Lugano alla Gall. Blumen (1976), un’antologica al Palazzo Ettoreo di Sacile (1977), un’antologica all’ArtCurial di Parigi (1980), a Londra alla Totah Gallery (1981). Innumerevoli sono le collettive in Italia e in tutto il mondo.
Cospicua la sua produzione grafica, della quale ricordiamo Un inverno a Parigi di Gualtieri di San Lazzaro, Le carte da gioco edite dal Cigno, Roma, gli album Le donne di Gentilini e Cathedrales de France con sei litografie originali a colori, edite dalla Graphis Arte, Livorno in coedizione con le Editions XX° siècle, Parigi-New York.
Sue opere sono conservate in molti musei tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, la Camera dei Deputati e Senato a Roma, Ca’ Pesaro a Venezia, i Musei Vaticani, il C.S.A.C di Parma, gli Uffizi e i Musei comunali di Faenza, Udine, Trieste, Torino. Numerosi i premi conseguiti e le cariche prestigiose da lui ricoperte, come la vicepresidenza dell’Accademia di S. Luca nel 1979: destinato ad esserne eletto Presidente nel 1981, declina l’incarico per motivi di salute. Il 5 aprile 1981 muore a Roma dopo brevissima malattia. L’ultima sua opera, un Autoritratto commissionato dagli Uffizi, entra a far parte della Raccolta di Autoritratti di Artisti del Novecento.
In occasione del centenario della sua nascita, si sono susseguite mostre e convegni, tra cui la grande antologica alla Fondazione La Permanente di Milano, dal novembre 2009 al gennaio 2010.

CATALOGO: catalogo a colori, con presentazione di Laura Turco Liveri, Archivio Gentilini – Edizioni Guastalla Centro Arte, Graphis Arte Livorno

Immagine: San Fermo, olio su tela sabbiata, 1962, cm50x30

Guastalla Centro Arte
Via Roma, 45 - Livorno
orari: lun-sab 10-13 e 16.30-20
aperto anche domenica 21 novembre ore 17

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Mark Kostabi
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