Marco Bozzini
Anna Maria Bracci
Giorgio Carluccio
Vito Carta
Giovanni Cavazzon
Ana Cevallos
Laura Di Fazio
Nadia Ginelli
Luca Gobbetti
Emilio Gualandris
Andrea Greco
Angela Keller
Gaia Lanfranchi
Maeva Marrone
Andrea Massara
Walter Mutton
Ernesto Pugliese
Raffaele Quida
Bruno Moretti Sanlorano
Massimo Sottili
Nicolas Tarantino
Ramon Trinca
Marta Vezzoli
Virgilio Patarini
Rosamaria Desiderio
Cristina Stashkevich
Collettiva nell'ambito della Biennale di Ferrara, a cura di Virgilio Patarini. Alla V edizione partecipano Marco Bozzini, Anna Maria Bracci, Giorgio Carluccio, Vito Carta, Giovanni Cavazzon e molti altri ancora.
A cura di Virgilio Patarini, con la collaborazione di Rosamaria Desiderio e Cristina Stashkevich
Si inaugura domenica 5 dicembre alle ore 18.30 al Salone San Francesco la mostra “UT POESI PICTURA” (La pittura come poesia) EVENTO DELLA V BIENNALE INTERNAZIONALE D’ARTE DI FERRARA A cura di Virgilio Patarini, con la collaborazione di Rosamaria Desiderio e Cristina Stashkevich
Opere di: Marco Bozzini, Anna Maria Bracci, Giorgio Carluccio, Vito Carta, Giovanni Cavazzon, Ana Cevallos, Laura Di Fazio, Nadia Ginelli, Luca Gobbetti, Emilio Gualandris, Andrea Greco, Angela Keller, Gaia Lanfranchi, Maeva Marrone, Andrea Massara, Walter Mutton, Ernesto Pugliese, Raffaele Quida, Bruno Moretti Sanlorano, Massimo Sottili, Nicolas Tarantino, Ramon Trinca, Marta Vezzoli.
Un certo non so che
In altri tempi, in altri luoghi, per definire che cosa fosse la ‘poesia’, quale la sua cifra, la sua essenza, la sua quiddità, tra studiosi, critici e filosofi cominciò a serpeggiare l’ambigua espressione ‘un certo non so che’. Come ad ammettere che tale essenza fosse per definizione ‘ineffabile’, indicibile, eppure al tempo stesso, dal momento che se ne parlava, in qualche modo ‘intuibile’. Ecco, questa mostra si propone di provare a definire l’indefinibile: ovvero di rinvenire un certo non so che di poetico in opere d’arte visiva. Quante volte ci capita di essere costretti ad utilizzare l’aggettivo ‘poetico’ per meglio definire un quadro, una fotografia o una scultura... ‘È figurativo sì, ma un figurativo non banalmente icastico, descrittivo, bensì allusivo, poetico...’ ‘La sua è una pittura astratta, ma non gestuale, violenta... piuttosto poetica, invece, delicata, evocativa...’ E così via.
E allora, per paradosso, proviamo a pensare all’arte, o per lo meno ad alcune espressioni d’arte, come ad una forma poetica. Rovesciamo il detto, il precetto oraziano (‘Ut pictura poesis’). Ed ecco che innanzitutto ci balza subito all’occhio che anche in pittura possiamo distinguere tra ‘prosa’ e ‘poesia’. E tale distinzione può essere illuminante. E poi possiamo osservare che alcune opere astratte subito ci rimandano a certe forme
ermetiche della nostra migliore poesia novecentesca e certi altri quadri figurativi ci appariranno palesemente affini a componimenti simbolisti di primo Novecento... E così via. E passando dal figurativo all’astratto, da reminiscenze ermetiche ad allusioni simboliste, può essere che di colpo, finalmente, si riesca ad intuire che cos’è quel certo non so che che ci fa definire poetica una certa opera, o anche soltanto bella. Anche se certo oggi bellezza e poesia sono ben altro rispetto a quello che si riteneva tale in Francia nel diciassettesimo secolo.
Ogni secolo ha la bellezza e la poesia che si merita. E l’arte che si merita. (Ma forse non sempre ha occhi per vederla e orecchie per intenderla). Virgilio Patarini Organizzazione: Pro Art di Ferrara in collaborazione con la galleria Zamenhof di Milano. Patrocinato da Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Ferrara.
Per ulteriori informazioni:
Galleria Zamenhof : 0283660823; Virgilio Patarini: 3338032246
Mail galleria: galleria.zamenhof@gmail.com
Prossima tappa:
Ferrara, Sala del Borgonuovo, via Cairoli 32 , 22-30 gennaio 2010, ore 10-12 e 16-19
Inaugurazione domenica 5 dicembre alle ore 18.30
Salone e Chiesa di San Francesco
Via Terranuova - Ferrara
Ore 10-12 e 16-20
Ingresso libero