Frittelli Arte Contemporanea
Firenze
via Val di Marina, 15
055 410153 FAX 055 4377359
WEB
Mimmo Rotella Artypo
dal 14/1/2011 al 18/2/2011
mar-sab 10-13, 15.30-19.30, dom, lun e festivi su app.

Segnalato da

Ufficio Stampa Frittelli




 
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14/1/2011

Mimmo Rotella Artypo

Frittelli Arte Contemporanea, Firenze

Par Erreur. La mostra comprende circa 50 opere realizzate dall'artista tra la seconda meta' degli anni '60 e la prima meta' dei '70, alcune delle quali di grandi dimensioni, tutte riconducibili al gruppo degli Artypo; termine che deriva dalla fusione e dall'accostamento delle parole art e typographie, e di cui Rotella si appropria per battezzare questa serie di opere.


comunicato stampa

a cura di Federico Sardella

Frittelli Arte Contemporanea presenta la mostra “PAR ERREUR. Mimmo Rotella Artypo”, a cura di Federico Sardella, che s'inaugurerà sabato 18 dicembre 2010 e rimarrà aperta sino al 19 febbraio 2011.

La mostra comprende circa cinquanta opere realizzate dall’artista nel volgere di un decennio, tra la seconda metà degli anni Sessanta e la prima metà dei Settanta, alcune delle quali di grandi dimensioni, tutte riconducibili al famoso gruppo degli Artypo; termine che deriva dalla fusione e dall’accostamento delle parole art e typographie, e di cui Rotella si appropria per battezzare questa serie di opere. Tutte le opere furono realizzate utilizzando quei fogli impiegati per gli avviamenti delle macchine tipografiche, sui quali vengono sovrastampati vari lavori pubblicitari, dando luogo alla sovrapposizione casuale di colori e immagini e che l’artista una volta selezionati, riporta su tela o laminato.

Come lo stesso Rotella scrive “...queste opere sono quadri fatti con prove di stampa, affiches procurate in alcuni stabilimenti tipografici a Parigi, Milano e Roma, dalle quali emergono immagini forti, suggestive, misteriose e spettacolari. Immagini nuove, certamente identificabili ma difficilmente catalogabili, che si propongono simultaneamente l’una sull’altra e l’una dentro l’altra, raggiungendo straordinari livelli di efficacia visiva e comunicativa.”

Il lavoro di Rotella si sviluppa per invenzioni e già dalla metà degli anni Cinquanta s'impone grazie ai décollages che verranno esposti nelle mostre pubbliche e private di musei e gallerie di tutto il mondo. Ma il bisogno di sperimentazioni radicali non si esaurisce mai per l'artista che vuole comunque provocare l'attenzione del pubblico spiazzandolo: ogni riconoscimento fa si che Rotella senta l'esigenza di rivolgere altrove la propria ricerca, come nel caso degli Artypo che nell'arco di dieci anni sono diventati una forma linguistica capita ed entrata a far parte dei codici dell'arte, portando l'autore a congelare questo nucleo di qualche centinaio di opere in un corpus concluso e mai più ripreso. Neppure quanto le pressioni del mercato per avere nuove opere si facevano sentire in maniera ossessiva, l'artista non ha voluto mai ritornare a questo ciclo che ha sempre considerato come quello emozionalmente più intenso. Ed infatti quando fu invitato da Harald Szeemann a partecipare alla Biennale di Venezia nel 2001 ne volle esporre alcune opere nella sua sala personale.

Rotella ogni volta interviene su un aspetto della fabbrica di immagini che è la pubblicità, se ne impossessa fisicamente con un'operazione che rompe gli schemi della ricerca estetica tradizionale, con un furto a danno del senso delle cose: questi fogli, che sono strumento del lavoro tipografico -servono infatti a registrare le macchine da stampa-, vengono sottratti al ruolo di strumento produttivo industriale e trasformati nella loro integrità, senza alcun intervento successivo, in oggetto artistico. Questa immagine, ottenuta casualmente dalla sovrapposizione di altre immagini, si carica di ambiguità nel momento in cui viene mostrata, senza la necessità di ulteriori commenti. Gli avvii di macchina divengono così un'opera d'arte: gli Artypo.

All'artista spetta la selezione dei soggetti, attraverso una scelta intellettuale basata sull'esame dell'esistente. Quello che conta è l'effetto dell'immagine in relazione alla capacità di interagire col fruitore: le forme della comunicazione pubblicitaria, che pervadono le città in ogni angolo, sono le più efficaci. Il messaggio della strada si fa vita nell'arte, vi opera attraverso la trasposizione quasi integrale di immagini pubblicitarie, diventa “metafora del mondo”.

Attraverso il vocabolario visivo urbano, patrimonio della cultura di massa, Rotella porta a un punto estremo il confine tra linguaggio artistico e cultura popolare. L'appropriazione, la decontestualizzazione, l'accumulo sono gli strumenti di una comunicazione che vuole prendere in contropiede il pubblico: “L'arte? E' quella cosa che vuole cogliere alla sprovvista chi guarda. Il resto è accademia.”

Questo è un momento molto felice per approfondire la conoscenza dell'artista essendo in corso, nello stesso periodo della mostra fiorentina, un'importante mostra dedicata alle opere di grande dimensione a Milano nella sede di Palazzo Reale.

Catalogo bilingue – italiano/inglese - coedizione Carlo Cambi Editore e Centro d'Arte Spaziotempo; con presentazione di Carlo Frittelli, testi di Raffaella Perna e Federico Sardella e l'intervista a Oliviero Toscani (allegata anche in DVD).

Inaugurazione sabato 18 dicembre 2010

Frittelli Arte Contemporanea
via Val di Marina, 15 - Firenze
orario: mar-sab 10-13 15.30-19.30, lun, dom e festivi su appuntamento
ingresso libero

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