Galleria del Carbone
Ferrara
via del Carbone, 18/A
0532 761642 FAX 0532 761642
WEB
Domenico Difilippo
dal 22/1/2011 al 5/2/2011
17-20 feriali, 11-12.30 e 17-20 sabato e festivi, martedi' chiuso

Segnalato da

Paolo Volta




 
calendario eventi  :: 




22/1/2011

Domenico Difilippo

Galleria del Carbone, Ferrara

Angeli, codici e manoscritti. Le invenzioni dell'artista ruotano intorno ad una forma che e' la sintesi di molte forme possibili. Si tratta di una sorta di mandorla oblunga in cui risuona un vasto repertorio di archetipi.


comunicato stampa

Angelo nero/ La sua pittura e la sua scultura sono fuse in un’unica cosa, ed esprimono una felice unione della materia e del colore. E’ questo il senso della ricerca artistica dell’ultimo periodo di Domenico Difilippo.

Le invenzioni di Domenico Difilippo ruotano intorno ad una forma che è la sintesi di molte forme possibili. Si tratta di una sorta di mandorla oblunga in cui risuona un vasto repertorio di archetipi. Essa è bocca e sesso, orizzonte palpitante di luce e alone mistico, ferita e palpebra socchiusa, pietra scheggiata e canoa, foglia e petalo. In altre parole è la forma ideale per veicolare, facendoli continuamente trapassare l’uno nell’altro, l’organico e l’inorganico, l’umano e il divino, l’artificiale e il naturale. (...). Per addentrarsi in questa diarchia strutturale, compositiva e semantica torna molto utile rifarsi a due titoli particolarmente emblematici con cui lo stesso Difilippo suggella il proprio lavoro. Angeli e Icone sono infatti apparizioni di specie diversa, anche se dal punto di vista del rapporto col sacro esse possono apparirci confinanti e quasi sovrapponibili.
L'Angelo è una presenza che giunge dallo spazio esterno, illimitato, metafisico, come del resto ci testimonia il significato della parola anghelos nel greco antico: colui che annuncia, il messaggero. L'Icona è la trasposizione in termini metaforici, linguisticamente codificati, di quell'annuncio, di quel messaggio: dunque una scrittura per immagini, una superficie istoriata di cifre. (...).
Enrico Maria Davoli

Codici e manoscritti /

DOMENICO DIFILIPPO è nato a Finale Emilia. Verso la fine degli anni ‘60 a Milano fa esperienze lavorative di pubblicista, design e grafico editoriale. Nel capoluogo lombardo è attratto dalla vivacità di alcuni artisti come Gianni Dova, Mario Rossello, Roberto Crippa, Enrico Baj ed altri protagonisti dello scenario artistico contemporaneo, con i quali intrattiene rapporti d’amicizia e collaborazione, realizzando con alcuni di loro opere a quattro mani.

Dopo un’esperienza “Post Nucleare”, “Poverista” ed “Informale”, rientra nella sua provincia dopo i moti studenteschi del ’68. Nasceranno, ispirate dal difficile clima sociale di quegli anni, le opere: L’Intellettuale, Il Poeta, L’Angoscia e Il Grido. Gli anni settanta sono assai stimolanti anche grazie alla vicina Ferrara e all’attività espositiva di “Palazzo dei Diamanti”. Nella prima metà degli anni ottanta frequenti sono i rapporti con l’ambiente artistico toscano, Torino e Milano. Dal 1973 si evidenzia un elemento singolare all’interno delle sue opere: “l’occhio abnorme” che caratterizza i suoi personaggi i quali diverranno “sigla e totem” attorno al quale si alternano “simboli ancestrali” densi di significati, per un “bestiario contemporaneo”. Nel 1982 soggiorna per un breve periodo in Francia a Parigi. Sullo scorcio della fine degli anni ottanta la sua pittura ha un forte cambiamento, dall’onirico fantastico volge ad una visione indefinibile: hanno così origine le opere dell’87: “Metamorfosi”, “Forme in movimento” e “Vittoria alata”. Erano i semi e gli sviluppi di quel manifesto dell’Astrattismo Magico che redigerà a Brema, il 10 maggio del 1991. Quel suo nuovo modo di pensare e fare arte, viene proposto per la prima volta in Italia a Ferrara negli spazi di Palazzo dei Diamanti, su invito del direttore Franco Farina. Tra il 1997 e 2003, realizza quasi cento opere, dedicate alla Sardegna, atto d’amore per quella terra che gli ha suggerito forme e colori ineguagliabili, esposte totalmente nel giugno 2003 allo Young Museum - Palazzo Ducale di Revere - Mantova. Dal 1996 per titoli artistici ha avuto diversi incarichi per l’insegnamento nelle Accademie di Belle Arti di Bologna, Firenze, Sassari, Venezia, Carrara, e consecutivamente per due anni a Milano, Brera. Dal 2001 è a Bologna, dove attualmente insegna “Cromatologia”.

Inaugurazione 23 gennaio ore 18

Galleria del Carbone
via del Carbone, 18/A - Ferrara
Orario: 17-20 feriali, 11-12.30 e 17-20 sabato e festivi, martedi' chiuso
Ingresso libero

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