Studio Soligo
Roma
via Dardanelli, 25
06 32609174 FAX 06 97254798
WEB
Cristiano Petrucci
dal 20/1/2011 al 11/2/2011

Segnalato da

Raffaele Soligo




 
calendario eventi  :: 




20/1/2011

Cristiano Petrucci

Studio Soligo, Roma

Emozioni Connesse. Il nuovo lavoro di Petrucci indaga le emoticon, piccole sfere portatrici sane di emozioni, ormai un lessico semantico con una precisa catena di riferimenti relazionali.


comunicato stampa

A cura di Gianluca Marziani

Dal 21 gennaio al 12 febbraio 2011, negli spazi della A.C. Studio Soligo - 999 Gallery, si terrà la mostra personale dell’artista Cristiano Petrucci dal titolo “Emozioni Connesse”. Un progetto site specific che usa il potenziale della galleria in un gioco micro/macro tra elementi hardware e software del vivere: da una parte il volume hardware del luogo, compresso e gestibile come una schermata panoramica sul nostro monitor; dall’altra gli elementi hardware (i quadri) che diventano finestre (software) in cui circuitare i plausibili legami tra esperienza reale e virtuale.

Il nuovo lavoro di Petrucci indaga le emoticon, piccole sfere portatrici sane di emozioni, ormai un lessico semantico con una precisa catena di riferimenti relazionali. I polmoni pulsanti del progetto sono due grandi lavori (cm 155x186) connessi tra loro da un tubo che lascia scorrere emoticon/emozioni attraverso la galleria stessa. Due tastiere bianco ghiaccio, sorta di reperti da archeologia del futuro, evocate da un effetto di audiodigitazione, creano un’empatia percettiva tra luogo e protesi creative. A completare la “connessione” anche quattro piccoli lavori (cm 31x31) che incarnano la derivazione specifica, il link emozionale che diversifica lo spazio delle relazioni.

Le emoticon di Petrucci nascono dall’uso moltiplicatorio di semplici palline da ping pong, “umanizzate” attraverso il disegno manuale di tanti volti dalle molteplici espressioni. L’artista, facendo buon uso di pennarelli e vernici, ricrea un “voltuario” ordinato ma emozionale, una sorta di tribuna silente per questo immobile esercito del web. Ogni emoticon diventa così un pixel sentimentale, un frammento empatico che incarna la nostra azione, la reazione necessaria, l’inazione eventuale, la sospensione… Le emoticon rappresentano il modo più sintetico per conoscere le emozioni altrui e manifestare le proprie, pillole di sintetica saggezza sentimentale, brick minimali che non rimbalzano ma ci fissano in un ideale rispecchiarsi tra “io” e “loro”. Parlare oggi di emoticon significa indagare un’icona del nostro tempo, universale per diffusione e comprensione, volano espressivo per superare limiti geografici, sociali e culturali. Ciò che rimane è distillato d’emozione, senza filtri culturali, un fattore intimo e dialettico per la nuova sintesi del dialogo.

Petrucci ripropone sentimenti universali, l'emozione che diventa arte, una memoria di tutti gli stati d'animo conosciuti, quasi un backup emozionale per archiviare la coscienza di ciò che si è in grado di provare. La tecnologia trova sempre più interazione con l'uomo, le macchine anaffettive prendono umanità calda. La sintesi odierna applicata al vecchio smile si trasforma in un vocabolario esperantista, un codice pop che ci riporta alla superficie parlante di Warhol, al gioco trasformista, ai contenuti architettonici del Lego, al minimalismo americano che incontra il codice tecnologico.

Inaugurazione venerdì 21 gennaio 2011 h 18.30

Studio Soligo
vicolo Sugarelli, 5 - Roma
Ingresso libero

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