In search of... L'artista mette in atto un'esplorazione delle mitologie personali e collettive attraverso una selezione di lavori realizzati tra il 2007 e il 2010. Speciali pellicole modificano l'impianto di illuminazione del museo attraverso il riverbero dell'intero prisma dei colori, un particolare pendolo di Foucault e' calato da un'altezza di 16 metri, opere a motore sono alimentate da pannelli solari. La mostra ha come filo conduttore il video di Jackson basato sul format di una serie televisiva americana che indagava misteri e fenomeni paranormali.
a cura di Gianfranco Maraniello
Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna apre la programmazione
2011 con In search of... la prima personale in un museo europeo di
Matthew Day Jackson, uno dei principali artisti statunitensi emergenti.
Nella mostra, partendo dalle domande fondamentali che tutti ci poniamo
sull’esistenza umana - chi siamo, da dove veniamo, cosa ci riserva il
futuro - l’artista mette in atto un’esplorazione delle mitologie personali e
collettive attraverso una selezione di lavori realizzati tra il 2007 e il 2010.
La ricca esposizione trasforma lo spazio del MAMbo: lo fa vibrare di
cromatismo grazie a speciali pellicole che modificano l’impianto di
illuminazione attraverso il riverbero dell’intero prisma dei colori, lo
interroga con l’ambigua presenza di uno speciale pendolo di Foucault
calato da un’altezza di 16 metri, lo anima con opere a motore alimentate
da pannelli solari posti sulla terrazza del museo.
In search of... ha come filo conduttore l’omonimo video di Jackson (2010)
basato sul format di una popolare serie televisiva americana andata in
onda dal 1976 al 1982, condotta da Leonard Nimoy (il celebre dottor Spock
di Star Trek), che indagava misteri e fenomeni paranormali.
Il filmato, diviso in tre parti scandite dall’inserimento di finti spot Audi,
unisce pezzi di girato tratti da banche immagini o dall’archivio Getty,
messinscene di interviste con intellettuali come David Mindell (storico e
ingegnere del MIT) o Alexander Dumbadze (scrittore e storico dell’arte)
e la conduzione narrativa interpretata con toni tra il solenne e l’ironico da
David Tompkins. Nella prima parte le forme antropomorfe riconoscibili
nelle nuvole, che si muovono intorno alla Terra vista dalla luna, sollevano
interrogativi sulle mitologie tracciate nei paesaggi terrestri. Nella seconda
parte la misteriosa scomparsa di Matthew Day Jackson fa da spunto per
evidenziare la complessa natura degli oggetti che ci lasciamo alle spalle,
come testimonianze della nostra esistenza. Nella terza ed ultima parte
alcuni manufatti ritrovati attraverso scavi archeologici rivelano l'esistenza
di Eidolon, una antica civiltà estinta.
Le situazioni narrate nel video rimandano alle modalità in cui gli esseri
umani partecipano alla cultura contemporanea e attraverso gli oggetti
che li circondano definiscono se stessi: tematiche rintracciabili in tutti gli
altri lavori in mostra al MAMbo.
Si pensi ad esempio a Study Collection VI (2010), un monumentale
scaffale d’acciaio colmo di manufatti (alcuni dei quali presenti anche nel
filmato) che insieme generano una sorta di scultura figurativa, attraverso
la quale l’artista si oppone a una visione lineare della storia affiancando
elementi disparati sul medesimo piano.
È il caso anche di The Tomb (2010), un’opera di grandi dimensioni ispirata
alla Tomba di Philippe Pot (XV secolo) attribuita a Antoine Le Moiturier ed
esposta al Louvre di Parigi. I monaci incappucciati che nella versione
originale portano l’effigie di Pot sono sostituiti da Jackson con astronauti
ricavati da scarti di legno e plastica e poi compressi in un unico blocco e
tagliati con un processo CNC (computer numerical control). Gli astronauti
trasportano sulle spalle una cassa d’acciaio e vetro contenente una
struttura scheletrica basata sul corpo dell’artista. Guardato attraverso
uno specchio unidirezionale che permette allo spettatore di vedere
simultaneamente la propria immagine e il contenuto dell’effigie, lo
scheletro di Matthew Day Jackson fornisce un riferimento autobiografico
e al contempo crea interconnessioni tra forme e racconti disparati.
In The Way We Were (2010), opera composta di sette forme craniche in
titanio, piombo, rame, bronzo, alluminio, ferro e acciaio ritroviamo la
ricerca delle origini dell’uomo, mentre in Me Dead at 35 (2009) e Me Dead
at 36 (2010) – due stampe fotografiche di grandi dimensioni - ritorna,
come accade in ogni sua mostra, il tema della simulazione della morte
dell’artista, della sua assenza, della sua esistenza esclusivamente
attraverso la materia dell’opera. L’idea del trapasso è sempre presente
come rinascita e palingenesi come nel grande gruppo scultoreo The
Tomb.
In mostra a Bologna sarà possibile vedere una serie importante di altri
lavori con un allestimento pensato per lo spazio stesso del museo dal
curatore insieme all’artista: Everett Coleman Jackson (2009), Foucault
Pendulum (2010), Reflections of the Sky (2010), J. Robert Oppenheimer (I
am Become Death, Destroyer of Worlds ) (2010), Chariot II (I like America
and America likes me) (2007/2010).
Con In search of... di Matthew Day Jackson prosegue il filone di ricerca
denominato Criticism che il MAMbo porta avanti fin dal 2006, ovvero un
percorso di riflessione e di indagine sulle pratiche artistiche e sulla
funzione del museo contemporaneo, che ha coinvolto artisti quali Ryan
Gander, Paolo Chiasera, Markus Schinwald, Giovanni Anselmo,
Christopher Williams, Bojan Sarcevic, Adam Chodzko, Eva Marisaldi, Diego
Perrone, Ding Yi, DeRijke/De Rooij, Guyton\Walker, Natasha Sadr
Haghighian, Trisha Donnelly, Sarah Morris, Seth Price.
Dopo l’anteprima al MAMbo, la mostra di Matthew Day Jackson farà
tappa in altre due importanti istituzioni museali europee quali
Kunstmuseum Luzern (Lucerna, Svizzera) e il Gemeente Museum den
Haag (L’Aia, Olanda).
Si ringraziano per la preziosa collaborazione: Peter Blum, New York;
Hauser & Wirth, Londra; GRIMM, Amsterdam.
Matthew Day Jackson nasce nel 1974 a Panorama City, California (USA) e
attualmente vive e lavora a Brooklyn, New York.
Tra le mostre personali realizzate: Peter Blum Gallery Soho, New York
(2010); Peter Blum Gallery Chelsea, New York (2010); Douglas Hyde Gallery,
Dublino (2009); MIT List Visual Art Center, Cambridge, Massachussets
(2009); Contemporary Art Museum, Houston, Texas (2009); Blanton
Museum of Art, Austin, Texas (2007); Cubitt Artists Space, Londra (2006);
Portland Institute of Contemporary Art, Portland, Oregon (2006).
Lavori di Jackson sono stati esposti in numerose esposizioni collettive
presso: Ullens Center for Contemporary Art, Pechino (2010); Lousiana
Museum of Modern Art, Humlebæk, Danimarca (2009); Hayward Gallery,
Londra (2009); Punta della Dogana, Venezia (2009); Van Abbemuseum,
Eindhoven, Olanda (2008-9); Henry Art Gallery, Seattle, Washington (2008);
Contemporary Arts Museum Houston, Texas (2008); Whitney Biennial, New
York (2006) e Greater New York, PS1 Contemporary Art Center, New York
(2005).
Collezione permanente: nuove acquisizioni e un percorso rinnovato
La Collezione Permanente del museo si presenta al pubblico di Arte Fiera con un allestimento rinnovato e completato con l’inserimento di documenti storici relativi alla storia del museo e della città. Per il nuovo allestimento sono stati previsti appositi punti informativi e d’approfondimento rappresentati da pannelli descrittivi e didattici lungo tutto il percorso. Un percorso educativo permanente è stato ideato e realizzato dal Dipartimento educativo che fornisce un ulteriore livello di lettura dedicato ai bambini e alle scuole.
Pier Paolo Calzolari
a cura di Pier Giovanni Castagnoli Galleria de’ Foscherari / MAMbo / Museo Morandi
dal 23 gennaio 2010
Proseguono i due eventi espositivi che l’Istituzione Galleria d’Arte Moderna dedica a Pier Paolo Calzolari, a integrazione della contemporanea mostra Che ne è del sogno alla Galleria De’ Foscherari. Fino al 27 marzo l’Area Video della Collezione Permanente del MAMbo ospita la proiezione di alcuni lavori dell’artista degli anni Settanta, raramente presentati al pubblico. Al Museo Morandi, nella Sala Ottagonale, è invece possibile ammirare, fino al 13 febbraio, Senza Titolo 2010, un’opera di grandi dimensioni, creata da Calzolari in occasione della mostra. L’intero progetto è a cura di Pier Giovanni Castagnoli.
Immagine: Matthew Day Jackson, Chariot II (I like America and America likes me), 2007/2010 - Vanhaerents Art Collection Brussels Foto: Adam Reich, Image Courtesy dell' artista e Peter Blum Gallery, New York
Ufficio Stampa MAMbo
Elisa Maria Cerra Tel. +39 051 6496653 ufficiostampamambo@comune.bologna.it
Inaugurazione della mostra mercoledì 26 gennaio ore 18.00
MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna
via Don Minzoni, 14 - 40121 Bologna
Orari:
martedì, mercoledì e venerdì dalle 12.00 alle 18.00
giovedì dalle 12.00 alle 22.00
sabato, domenica e festivi dalle 12.00 alle 20.00
chiuso il lunedì
Ingresso Mostre temporanee e Collezione permanente:
intero € 6.00
ridotto € 4.00
tutti i mercoledì ingresso gratuito alla Collezione permanente