MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna
Bologna
via Don Minzoni, 14
051 6496611 FAX 051 6496600
WEB
Matthew Day Jackson
dal 25/1/2011 al 30/4/2011
mar, merc e ven 12-18, giov 12-22, sab, dom e festivi 12-20, lunedi' chiuso

Segnalato da

Elisa Maria Cerra



argomenti correlati
Playlist Bologna
25/01/2011


voices correlati
Audio intervista:
Gianfranco Maraniello



 
calendario eventi  :: 




25/1/2011

Matthew Day Jackson

MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Bologna

In search of... L'artista mette in atto un'esplorazione delle mitologie personali e collettive attraverso una selezione di lavori realizzati tra il 2007 e il 2010. Speciali pellicole modificano l'impianto di illuminazione del museo attraverso il riverbero dell'intero prisma dei colori, un particolare pendolo di Foucault e' calato da un'altezza di 16 metri, opere a motore sono alimentate da pannelli solari. La mostra ha come filo conduttore il video di Jackson basato sul format di una serie televisiva americana che indagava misteri e fenomeni paranormali.


comunicato stampa

a cura di Gianfranco Maraniello

Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna apre la programmazione 2011 con In search of... la prima personale in un museo europeo di Matthew Day Jackson, uno dei principali artisti statunitensi emergenti.
Nella mostra, partendo dalle domande fondamentali che tutti ci poniamo sull’esistenza umana - chi siamo, da dove veniamo, cosa ci riserva il futuro - l’artista mette in atto un’esplorazione delle mitologie personali e collettive attraverso una selezione di lavori realizzati tra il 2007 e il 2010.
La ricca esposizione trasforma lo spazio del MAMbo: lo fa vibrare di cromatismo grazie a speciali pellicole che modificano l’impianto di illuminazione attraverso il riverbero dell’intero prisma dei colori, lo interroga con l’ambigua presenza di uno speciale pendolo di Foucault calato da un’altezza di 16 metri, lo anima con opere a motore alimentate da pannelli solari posti sulla terrazza del museo.

In search of... ha come filo conduttore l’omonimo video di Jackson (2010) basato sul format di una popolare serie televisiva americana andata in onda dal 1976 al 1982, condotta da Leonard Nimoy (il celebre dottor Spock di Star Trek), che indagava misteri e fenomeni paranormali.
Il filmato, diviso in tre parti scandite dall’inserimento di finti spot Audi, unisce pezzi di girato tratti da banche immagini o dall’archivio Getty, messinscene di interviste con intellettuali come David Mindell (storico e ingegnere del MIT) o Alexander Dumbadze (scrittore e storico dell’arte) e la conduzione narrativa interpretata con toni tra il solenne e l’ironico da David Tompkins. Nella prima parte le forme antropomorfe riconoscibili nelle nuvole, che si muovono intorno alla Terra vista dalla luna, sollevano interrogativi sulle mitologie tracciate nei paesaggi terrestri. Nella seconda parte la misteriosa scomparsa di Matthew Day Jackson fa da spunto per evidenziare la complessa natura degli oggetti che ci lasciamo alle spalle, come testimonianze della nostra esistenza. Nella terza ed ultima parte alcuni manufatti ritrovati attraverso scavi archeologici rivelano l'esistenza di Eidolon, una antica civiltà estinta.

Le situazioni narrate nel video rimandano alle modalità in cui gli esseri umani partecipano alla cultura contemporanea e attraverso gli oggetti che li circondano definiscono se stessi: tematiche rintracciabili in tutti gli altri lavori in mostra al MAMbo.
Si pensi ad esempio a Study Collection VI (2010), un monumentale scaffale d’acciaio colmo di manufatti (alcuni dei quali presenti anche nel filmato) che insieme generano una sorta di scultura figurativa, attraverso la quale l’artista si oppone a una visione lineare della storia affiancando elementi disparati sul medesimo piano.
È il caso anche di The Tomb (2010), un’opera di grandi dimensioni ispirata alla Tomba di Philippe Pot (XV secolo) attribuita a Antoine Le Moiturier ed esposta al Louvre di Parigi. I monaci incappucciati che nella versione originale portano l’effigie di Pot sono sostituiti da Jackson con astronauti ricavati da scarti di legno e plastica e poi compressi in un unico blocco e tagliati con un processo CNC (computer numerical control). Gli astronauti trasportano sulle spalle una cassa d’acciaio e vetro contenente una struttura scheletrica basata sul corpo dell’artista. Guardato attraverso uno specchio unidirezionale che permette allo spettatore di vedere simultaneamente la propria immagine e il contenuto dell’effigie, lo scheletro di Matthew Day Jackson fornisce un riferimento autobiografico e al contempo crea interconnessioni tra forme e racconti disparati.
In The Way We Were (2010), opera composta di sette forme craniche in titanio, piombo, rame, bronzo, alluminio, ferro e acciaio ritroviamo la ricerca delle origini dell’uomo, mentre in Me Dead at 35 (2009) e Me Dead at 36 (2010) – due stampe fotografiche di grandi dimensioni - ritorna, come accade in ogni sua mostra, il tema della simulazione della morte dell’artista, della sua assenza, della sua esistenza esclusivamente attraverso la materia dell’opera. L’idea del trapasso è sempre presente come rinascita e palingenesi come nel grande gruppo scultoreo The Tomb.

In mostra a Bologna sarà possibile vedere una serie importante di altri lavori con un allestimento pensato per lo spazio stesso del museo dal curatore insieme all’artista: Everett Coleman Jackson (2009), Foucault Pendulum (2010), Reflections of the Sky (2010), J. Robert Oppenheimer (I am Become Death, Destroyer of Worlds ) (2010), Chariot II (I like America and America likes me) (2007/2010).

Con In search of... di Matthew Day Jackson prosegue il filone di ricerca denominato Criticism che il MAMbo porta avanti fin dal 2006, ovvero un percorso di riflessione e di indagine sulle pratiche artistiche e sulla funzione del museo contemporaneo, che ha coinvolto artisti quali Ryan Gander, Paolo Chiasera, Markus Schinwald, Giovanni Anselmo, Christopher Williams, Bojan Sarcevic, Adam Chodzko, Eva Marisaldi, Diego Perrone, Ding Yi, DeRijke/De Rooij, Guyton\Walker, Natasha Sadr Haghighian, Trisha Donnelly, Sarah Morris, Seth Price.

Dopo l’anteprima al MAMbo, la mostra di Matthew Day Jackson farà tappa in altre due importanti istituzioni museali europee quali Kunstmuseum Luzern (Lucerna, Svizzera) e il Gemeente Museum den Haag (L’Aia, Olanda).

Si ringraziano per la preziosa collaborazione: Peter Blum, New York; Hauser & Wirth, Londra; GRIMM, Amsterdam.

Matthew Day Jackson nasce nel 1974 a Panorama City, California (USA) e attualmente vive e lavora a Brooklyn, New York.
Tra le mostre personali realizzate: Peter Blum Gallery Soho, New York (2010); Peter Blum Gallery Chelsea, New York (2010); Douglas Hyde Gallery, Dublino (2009); MIT List Visual Art Center, Cambridge, Massachussets (2009); Contemporary Art Museum, Houston, Texas (2009); Blanton Museum of Art, Austin, Texas (2007); Cubitt Artists Space, Londra (2006); Portland Institute of Contemporary Art, Portland, Oregon (2006). Lavori di Jackson sono stati esposti in numerose esposizioni collettive presso: Ullens Center for Contemporary Art, Pechino (2010); Lousiana Museum of Modern Art, Humlebæk, Danimarca (2009); Hayward Gallery, Londra (2009); Punta della Dogana, Venezia (2009); Van Abbemuseum, Eindhoven, Olanda (2008-9); Henry Art Gallery, Seattle, Washington (2008); Contemporary Arts Museum Houston, Texas (2008); Whitney Biennial, New York (2006) e Greater New York, PS1 Contemporary Art Center, New York (2005).

Collezione permanente: nuove acquisizioni e un percorso rinnovato

La Collezione Permanente del museo si presenta al pubblico di Arte Fiera con un allestimento rinnovato e completato con l’inserimento di documenti storici relativi alla storia del museo e della città. Per il nuovo allestimento sono stati previsti appositi punti informativi e d’approfondimento rappresentati da pannelli descrittivi e didattici lungo tutto il percorso. Un percorso educativo permanente è stato ideato e realizzato dal Dipartimento educativo che fornisce un ulteriore livello di lettura dedicato ai bambini e alle scuole.

Pier Paolo Calzolari
a cura di Pier Giovanni Castagnoli Galleria de’ Foscherari / MAMbo / Museo Morandi
dal 23 gennaio 2010

Proseguono i due eventi espositivi che l’Istituzione Galleria d’Arte Moderna dedica a Pier Paolo Calzolari, a integrazione della contemporanea mostra Che ne è del sogno alla Galleria De’ Foscherari. Fino al 27 marzo l’Area Video della Collezione Permanente del MAMbo ospita la proiezione di alcuni lavori dell’artista degli anni Settanta, raramente presentati al pubblico. Al Museo Morandi, nella Sala Ottagonale, è invece possibile ammirare, fino al 13 febbraio, Senza Titolo 2010, un’opera di grandi dimensioni, creata da Calzolari in occasione della mostra. L’intero progetto è a cura di Pier Giovanni Castagnoli.

Immagine: Matthew Day Jackson, Chariot II (I like America and America likes me), 2007/2010 - Vanhaerents Art Collection Brussels Foto: Adam Reich, Image Courtesy dell' artista e Peter Blum Gallery, New York

Ufficio Stampa MAMbo Elisa Maria Cerra Tel. +39 051 6496653 ufficiostampamambo@comune.bologna.it

Inaugurazione della mostra mercoledì 26 gennaio ore 18.00

MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna
via Don Minzoni, 14 - 40121 Bologna
Orari:
martedì, mercoledì e venerdì dalle 12.00 alle 18.00
giovedì dalle 12.00 alle 22.00
sabato, domenica e festivi dalle 12.00 alle 20.00
chiuso il lunedì
Ingresso Mostre temporanee e Collezione permanente:
intero € 6.00
ridotto € 4.00
tutti i mercoledì ingresso gratuito alla Collezione permanente

IN ARCHIVIO [297]
Officina Pasolini
dal 16/12/2015 al 27/3/2016

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede