Curata da Robert Gligorov, su idea e progetto di Tomaso Renoldi Bracco, la mostra rappresenta un importante progetto costituito in gran parte da lavori inediti o realizzati appositamente per lo spazio milanese come il suo ultimo lavoro intitolato 'Mirage', un'installazione site specific di oltre 20 metri. Artista, performer, musicista, attore, Gligorov unisce sperimentazione e provocazione per sollevare domande e interrogativi inaspettati sulla realta', i rapporti, il potere, le icone del nostro immaginario.
a cura di Robert Gligorov su idea e progetto di Tomaso Renoldi Bracco
Il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano presenta dal 26 gennaio al 15
febbraio 2011 con ingresso gratuito, la mostra Termination Shock 03 di Robert Gligorov,
promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano in collaborazione con BND
Art Promotion.
Curata da Robert Gligorov su idea e progetto di Tomaso Renoldi Bracco la mostra
rappresenta un importante progetto costituito in gran parte da lavori inediti o realizzati
appositamente dall’artista per lo spazio milanese.
“Shock. Che cos’è uno shock? – ha commentato l’Assessore alla Cultura Massimiliano
Finazzer Flory – È un trauma, un incidente, un’interruzione, uno stato mentale,
un’emozione improvvisa e violenta, una reazione organica indotta da uno stimolo
esterno, confusione.
Oggi, tuttavia, shock è anche altro: una “news”, un’ultima ora.
E da qui Robert Gligorov ci conduce a un ripensamento della società mediale.
Artista, performer, musicista, attore unisce sperimentazione e provocazione dell’arte
contemporanea per sollevare domande inevase e interrogativi inaspettati sulla realtà, i
rapporti, il potere, le icone del nostro immaginario”.
L’arte di Robert Gligorov è sempre diretta ed esplicita, talvolta anche “sgradevole”
perché sa andare al cuore dei problemi, scava nella coscienza contemporanea per
riattivare meccanismi sopiti e nascosti. I temi più riconoscibili della mostra sono forse
la sorpresa, l’inganno percettivo, la falsa credenza e, anche, la delusione per delle
aspettative disattese. È a partire dagli anni Ottanta, infatti, che i lavori dell’artista
macedone giocano sui sensi e sulle attese da parte del pubblico.
In questa direzione va il nuovo lavoro intitolato non a caso Mirage, un’installazione site
specific di oltre 20 metri, in cui l’opera dialoga con l’architettura dello spazio espositivo in
un osmosi reciproca e sorprendente.
Altri due lavori realizzati per la mostra vanno nella stessa direzione: si tratta di Still e Pool,
in cui il senso delle proporzioni e della realtà vacillano, come accade sempre più spesso
nella società contemporanea che si sempre più inganna dalla mistificazione della realtà.
Ma Robert Gligorov è anche abituato ad essere polemico e spesso non politicamente
corretto. La sua arte si assume delle responsabilità verso la società e la politica, la sua
opera è lo spunto per compiere delle riflessioni sul mondo di oggi.
Iglesia è una straordinaria installazione da 160.000 mollette bianche e nere che mette in
scena il dualismo tra bene e il male all’interno di una costruzione fragile e improbabile.
Gligorov commenta e amplifica i problemi di una società che andando in cerca solo
d’interessi economici e di pseudo verità trova invece solo violenza e divisione. Il suo
manicheismo, spesso irridente e ironico, non ricerca una (improbabile) moralità assoluta,
ma richiede un’apertura mentale, un tolleranza, per dirla alla Voltaire, che non può che
nascere dalla critica ad ogni sistema totalizzante.
Vi è anche senso di precarietà in Spiritus Mundi, in cui la storia personale dell’artista si
miscela con esempi religiosi, memorie dell’Occidente raccolte dentro una teca.
Una scultura a grandezza naturale è ancora il punto di riferimento, come sempre la
figura umana nel lavoro di Gligorov diventa emblematica di una condizione
antropocentrica e di un rapporto diretto con il mondo.
L’universo di Robert Gligorov è liquido come appunto in Liquid Sky, un’installazione
spiazzante e anche più ludica di altre, ma che comunque reca tracce di storie vissute, di
drammi, che porta anche il profumo del vino, frutto della terra e dell’uomo, sostanza
sacra e profana nello stesso tempo.
Con Termination shock 03, termine ripreso dalla terminologia astronomica per indicare
una zona dell’eliosfera ricca di scontri tra particelle, l’artista propone quindi una
mostra-evento che condensa la sua visione dell’arte e dell’essere artista.
Un’occasione unica per conoscere un artista coraggioso e originale, sempre fuori dagli
schemi e impegnato nel dialogo tra arte contemporanea e società.
Testo critico del Prof. Valerio Deho’ e coordinamento della mostra a cura di Paola Magni.
Sponsor del PAC Padiglione d’Arte Contemporanea TOD’S Group.
Presentazione alla stampa martedì 25 gennaio, alle ore 11.30
l'assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory
presenterà la mostra che inaugura il calendario delle esposizioni del 2011.
Interverranno Robert Gligorov e Tomaso
Renoldi Bracco, co-produttore della mostra.
Introduce Domenico Piraina, direttore
del PAC
Uff, Stampa D.ssa Paola Magni
Owner
Contemporary Art Consulting and Project Cultural Management Studio
Corso Garibaldi 104-20121 Milano
mobile +39.347.058.33.33
paolamagni1@gmail.com
Inaugurazione martedì 25 gennaio 2011, ore 18
PAC Padiglione d’Arte Contemporanea
via Palestro, 14 - 20121 Milano
Orari: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30; giovedì 9.30-22.30
ingresso libero